L’indice di gradimento su fotovoltaico e storage negli USA è decisamente alto. Le più grandi imprese degli Stati Uniti puntano su energia solare e sistemi di accumulo, investendo «a livelli record» su queste soluzioni per alimentare le loro attività. A evidenziarlo è l’ultimo rapporto Solar Means Business della Solar Energy Industries Association (SEIA), che rappresenta più di 1200 aziende americane del comparto fotovoltaico.
Fino al primo trimestre del 2024, i colossi USA hanno installato quasi 40 GW di capacità fotovoltaica in loco e fuori sede. L’uso totale di soluzioni di storage supera 1,8 GWh e le aziende hanno segnalato oltre 3 GWh di batterie d’accumulo a contratto che dovrebbero entrare in funzione nei prossimi cinque anni.
La transizione energetica prosegue negli Stati Uniti
Meta, Amazon e Google hanno aggiunto più energia da fotovoltaico ai loro “portfolio elettrico” fino al primo trimestre del 2024, rileva il report SEIA, e hanno le più grandi infrastrutture, in termini di nuovi acquisti fotovoltaici sotto contratto. Anche i principali produttori di settore, come General Motors, Toyota e US Steel, figurano tra le prime dieci aziende per nuovi contratti solari.
“Alcuni dei più grandi impianti industriali e di trasmissione dati del mondo continuano a rivolgersi al fotovoltaico e allo storage come metodo affidabile e a basso costo per alimentare le proprie attività”, ha dichiarato Abigail Ross Hopper, presidente e CEO di SEIA.
I timori sull’avvento di Trump quale prossimo Presidente degli Stati Uniti, intenzionato ad abrogare l’Inflaction Reduction Act, misura legislativa che rappresenta «uno dei più grandi investimenti nell’economia americana in sicurezza energetica e sul clima che il Congresso abbia mai fatto nella storia della nazione», la definisce così il Dipartimento del Tesoro USA, non paiono far recedere le più grandi aziende del Paese (e tra le più importanti al mondo) dal proposito di puntare sulla transizione energetica.
Secondo il rapporto, la maggior parte delle aziende intervistate ha indicato gli incentivi a lungo termine per l’energia pulita dell’IRA come una delle ragioni principali per l’espansione degli acquisti di energia rinnovabile. In prospettiva, le aziende hanno citato:
- le riforme dell’interconnessione,
- la nuova legislazione sulle solar community,
- una più semplice monetizzazione del credito d’imposta
come aree politiche in grado di incrementare i loro investimenti nel fotovoltaico e nello storage negli USA.
Big Tech: principali sostenitrici di fotovoltaico e storage negli USA
La stessa Hopper ha spiegato che i colossi dell’industria statunitense stanno investendo nel fotovoltaico mediante una vasta gamma di applicazioni: installazioni in loco e fuori sede, su pensiline, abbinate a sistemi di accumulo e persino su un «progetto solare comunitario», un’iniziativa assimilabile alle comunità energetiche.
Quello che emerge è il ruolo delle Big Tech quali rappresentanti del settore dominante di investimento nell’energia solare, dato che la domanda di elettricità è aumentata per tenere il passo con la crescita dei data center. Amazon ha un contratto di approvvigionamento da 13,6 GW di energia solare, avendo il ruolo di leader a livello nazionale, mentre Meta e Google hanno quasi 6 GW ciascuno. “Queste infrastrutture sono oltre dieci volte più grandi dell’azienda successiva in classifica”, rimarca SEIA.
Anche a livello di sistemi di energy storage, le società IT primeggiano. Google, Apple e Meta figurano tra le prime dieci aziende che si rivolgono all’accumulo per coprire una parte maggiore del loro fabbisogno energetico in tempo reale.
SEIA conferma le previsioni di una crescita delle soluzioni di accumulo. “Nei prossimi anni, l’energy storage off-site e on-site sarà una tendenza dominante nell’integrazione delle energie rinnovabili nelle aziende”.
Solare e batterie: la crescita continua, tra intenzioni aziendali e legislative
L’apporto crescente di energia da fonti rinnovabili, specie fotovoltaico e storage, negli USA risulterà una tendenza dominante, quantomeno per le grandi imprese nazionali.
Lo ha confermato Meta, attraverso la propria Responsabile dell’energia pulita e rinnovabile – East, Carolyn Campbell. “L’aggiunta di nuova energia da fotovoltaico alla rete è un aspetto cruciale del nostro approccio per garantire che i nostri data center siano supportati da energia pulita e rinnovabile. Continueremo a trovare modi per far crescere la rete a vantaggio di tutti e per sostenere il nostro obiettivo di abbinare le nostre operazioni globali con il 100% di energia pulita e rinnovabile”.
Anche Digital Realty, società specializzata nella gestione dei data center, ha manifestato la propria intenzione a proseguire verso un apporto al 100% di energia rinnovabile in tutto il proprio portafoglio globale.
La volontà di proseguire nel solco della transizione energetica lo ha evidenziato anche la recente decisione del Massachusetts, attraverso il disegno di legge S.2967 approvato sia dalla Camera che dal Senato dello Stato (i cui residenti hanno votato in larga maggioranza per Kamala Harris nelle elezioni presidenziali USA), che mira a promuovere l’accumulo di energia in uno Stato che, nel secondo trimestre del 2024, ha installato oltre 5 GW di fotovoltaico. Si tratta di una un disegno di legge che mira a semplificare il processo di individuazione del sito e di rilascio dei permessi per i progetti di clean energy. Prevede, inoltre, la possibilità di costruire pensiline fotovoltaiche nello Stato.
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