Portopalo di Capo Passero, l’isolotto e la tonnara diventeranno un resort di lusso: gli eredi del barone di Belmonte vendono per 10 milioni

L’Isolotto di Capo Passero, uno dei luoghi più suggestivi del Mediterraneo (nella punta sud-orientale della Sicilia), un sito ricco di storia e cultura, è stato venduto per dieci milioni di euro, il progetto è quello di farlo diventare un resort di lusso. In realtà – da quanto si apprende – i luoghi che saranno interessati dal nuovo progetto sono due, la Tonnara di Portopalo (ritenuta tra le più antiche d’Europa) e l’isola di Capo Passero. 
L’isolotto è un luogo di straordinaria bellezza, un gioiello di biodiversità – pur essendo uno dei più piccoli del Mediterraneo è uno dei più ricchi sul piano della varietà floristica, oggetto di studi scientifici da parte di scienziati dell’Università di Catania, si trova dinanzi alle spiagge della cittadina di Portopalo, nella parte più a Sud dell’ex provincia di Siracusa.

La vendita

L’intesa sulla vendita di questi due siti è stata raggiunta, ed è stata confermata da uno dei 4 proprietari, Franzo Bruno Statella di Spaccaforno. L’acquirente sarebbe invece la Lhove Srl, Lio Hospitality Venture 1 Srl, società con sede a Milano, che fa capo alla Lio Capital, piattaforma tecnologica di investimenti immobiliari. Si occupa di acquisto, costruzione, permuta, ristrutturazione, vendita, affitto e gestione di immobili residenziali e non residenziali, ed anche della gestione di strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Avrebbe pagato una caparra da un milione di euro. Si tratta di esperti del settore. Da tempo sui media erano giunte notizie sulla volontà di vendita di questi siti da parte degli eredi del barone don Pietro Bruno di Belmonte, adesso l’intesa è stata raggiunta. Il prezzo totale della vendita della Tonnara e dell’isolotto di Capo Passero è di 10 milioni di euro.

Il fascino di Portopalo

Portopalo è un territorio ricco di luoghi di bellezza straordinaria, sia sulla terraferma sia sul mare. Oltre all’Isolotto di Capo Passero, a qualche chilometro di distanza vi è anche Isola delle Correnti, dove vi è l’intersecarsi dei due mari: lo Ionio e il Mare di Sicilia. Il luogo è anche geologicamente notevolissimo, perché proprio a Capo Passero ebbe il suo incipit milioni di anni fa l’attività vulcanica della parte orientale della Sicilia. Si comprende ancor meglio l’originale bellezza dei luoghi, impreziosita da millenni di storia -testimoniati anche da resti archeologici che si trovano nelle spiagge di Portopalo-. Sulla strada che collega Marzamemi a Portopalo vi è un susseguirsi di paesaggi mozzafiato, sino a giungere alla Tonnara di Portopalo (sulla terraferma). Ad est di Portopalo vi è l’Isolotto di Capo Passero, con le sue meraviglie geologiche, floristiche ed estetiche.

I turisti (e i vip) dal mondo

Nella piccola isola di Capo Passero vi è anche una fortezza spagnola (ma questa struttura storica non è rientrata nella vendita perché è della Regione Siciliana). Portopalo ha non solo tradizioni marinare ma anche agricole – vi sono prodotti mediterranei. È un luogo che nel suo insieme affascina persone provenienti da tante parti del mondo, molti turisti che d’estate affollano i luoghi del Siracusano. Inoltre, molti vip con barche lussuose solcano le sue acque, e in particolar modo amano circumnavigare l’isolotto. Il comune di Portopalo è diventato ancora più di tendenza dopo che anni fa il Corriere della Sera lo ha raccontato come luogo dell’anima di Mick Jagger, innamorato di questi territori del Sud-Est della Sicilia.

Le polemiche

La notizia della vendita della Tonnara di Portopalo e dell’isolotto di Capo Passero suscita pareri discordanti. Vi è chi -anche tra le istituzioni locali- auspica che l’isola di Capo Passero con la vendita e il nuovo progetto del resort possa essere tutelata e valorizzata. Sull’isolotto vi sono infatti degli edifici in condizioni strutturali carenti e non mancano i rifiuti. Vi sono altri -in primis gli ambientalisti – che lanciano l’allarme sulla salvaguardia di un luogo naturalistico unico nel suo genere. Legambiente già in passato ha contrastato un precedente progetto di costruzione di un resort con 128 camere – tra cui 18 suite -, un ristorante, un centro benessere, piscine e solarium nell’isolotto di Capo Passero. Vi fu una complessa vicenda giudiziaria, alla fine però le autorizzazioni concesse sono scadute. Il nuovo progetto, da quanto trapela, prevede invece 100 camere extralusso per un turismo d’élite.

Area protetta

Il luogo suscita molte attenzioni da parte dell’opinione pubblica, non a caso lo scrittore Mario Soldati lo definiva «uno dei luoghi più belli del mondo». Sulla vicenda è già intervenuto il portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. E lo ha fatto in maniera ampia e dettagliata: «L’isolotto di Capo Passero, situato all’estremità sud-orientale della Sicilia, nel comune di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, rappresenta un vero paradiso naturale. Con il suo forte storico, costruito tra il 1599 e il 1607 e restaurato circa dieci anni fa per diventare un Ecomuseo, il luogo è di proprietà del Demanio. Si tratta di un’area incontaminata di circa 630.000 metri quadrati, che finora è rimasta protetta. L’obiettivo dell’acquirente è realizzare un resort di lusso, trasformando non solo la storica tonnara del XVII secolo, ma anche l’intera isola di Capo Passero».

Tutelare il valore ambientale

«Tuttavia, l’area era destinata a diventare riserva naturale, e nuove costruzioni non sarebbero consentite, poiché il piano paesaggistico prevede l’inedificabilità assoluta — continua —. Purtroppo, l’inerzia della Regione Sicilia negli ultimi anni non ha permesso di completare l’istituzione della riserva naturale. Per questo motivo, chiedo al Ministro Pichetto Fratin e al Ministro Giuli di intervenire per tutelare un’area di grande valore ambientale e culturale, che rischia di essere compromessa dalla costruzione di un resort a 5 stelle. Nel frattempo, mi accingo a presentare una legge per istituire un’area marina protetta». Bonelli chiosa: «Non resteremo a guardare mentre il nostro patrimonio ambientale e culturale viene aggredito da quelle che, per noi, sono speculazioni».