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Fondo nuove competenze 2024: ecco il decreto


Il decreto relativo al Fondo Nuove Competenze, giunto alla sua terza edizione,  è stato pubblicato il 26 novembre sul sito istituzionale del Ministero   del Lavoro dopo una lunga attesa di vari mesi.

Questa edizione del Fondo, che viene ridenominato Fondo Competenze per l’innovazione,    è finanziata inizialmente con 731 milioni di euro che  potrebbero aumentare fino a circa 800 milioni grazie ai risparmi accumulati nelle precedenti edizioni.

Il decreto prevede un successivo avviso pubblico  per la selezione delle richieste con le modalità operative per fare domanda

Scarica qui il testo del decreto

1) Fondo nuove competenze: cos’è

Giova ricordare che il Fondo Nuove Competenze  FNC   era stato istituito dal Decreto Rilancio 34 2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020) per contribuire alla formazione dei lavoratori nelle imprese in crisi per la pandemia Covid.

E’ stato poi rifinanziato per sostenere la ripresa economica, anche alla luce delle nuove  esigenze di   sostenibilità e digitalizzazione richiesti dal mercato mondiale.

Nel 2022 il rifinanziamento è stato ottenuto grazie alle risorse del fondo europeo React EU per il PNRR

Lo strumento è stato molto apprezzato dalle imprese in quanto prevede la possibilità di ottenere finanziamentI  a fondo perduto per:

  • le quote di retribuzione  e 
  • i contributi previdenziali

 dei lavoratori , per i periodi dedicati   in percorsi formativi  adattati alle nuove esigenze produttive dell’impresa .

Per ottenere il finanziamento dei progetti è necessaria la firma di accordi sindacali preventivi .

I corsi di formazione  previsti dagli accordi possono  essere erogati :

  • sia da enti  pubblici e privati accreditati a livello nazionale o regionale, quali, ad esempio, università, scuole, Its, centri di ricerca, enti formativi di categoria
  • che dalla stessa impresa che ha presentato domanda di contributo. 

2) Fondo nuove competenze 2024 le anticipazioni

In risposta a due interpellanze parlamentari di aprile scorso il Governo si era impegnato ad investire ancora nella formazione dei lavoratori e chiarito che con ” il Programma nazionale Giovani, donne e lavoro, cofinanziato dal Fondo sociale europeo Plus, prevede la priorità del finanziamento del Fondo nuove competenze con una dotazione di circa 800 milioni.

Tra le novità della nuova edizione, spicca la possibilità di includere nei percorsi formativi finanziati anche il personale non ancora assunto, favorendo l’integrazione tra formazione e selezione, con percorsi dedicati anche ai neoassunti e ai disoccupati che hanno superato una preselezione.

Vincenzo Caridi, capo dipartimento del Ministero del Lavoro, aveva  evidenziato come il Fondo intenda promuovere la rete tra imprese, la transizione digitale e green e l’inclusione generazionale, oltre a prevedere incentivi per la formazione dei lavoratori stagionali prima dell’avvio dell’attività. 

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Lo strumento è di importanza strategica nel Programma nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027 e ha finora coinvolto:

  • oltre 14.000 aziende e 
  • 700.000 lavoratori

per più di 93 milioni di ore di formazione.

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3) Fondo nuove competenze per l’innovazione 2024: aree di intervento

Analogamente alla seconda edizione, i beneficiari sono i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi di formazione per il miglioramento delle competenze dei lavoratori. 

Si conferma che gli accordi devono essere concordati con le rappresentanze sindacali e devono includere i seguenti elementi,:

  • Progetti formativi per i lavoratori.
  • Numero di lavoratori coinvolti nei percorsi.
  • Quota dell’orario lavorativo da destinare allo sviluppo delle competenze.
  • Eventuale coinvolgimento di lavoratori disoccupati, preselezionati dal datore di lavoro, nei percorsi formativi.

 Le aree di intervento includono:

  • Sistemi tecnologici e digitali.
  • Intelligenza artificiale.
  • Sostenibilità e impatto ambientale.
  • Economia circolare.
  • Transizione ecologica.
  • Efficientamento energetico.
  • Welfare aziendale e benessere organizzativo.

Il piano deve inoltre documentare le competenze già possedute dai lavoratori e prevedere interventi di formazione personalizzati in base ai fabbisogni specifici. La progettazione deve essere coerente con gli obiettivi di apprendimento indicati nel decreto ministeriale 115/2024, riferiti ai repertori di competenze di settore.

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4) Fondo nuove competenze per l’innovazione 2024: I finanziamenti

La dotazione iniziale del Fondo ammonta a 730 milioni di euro, suddivisa in tre categorie principali:

  1. Sistemi formativi (25% delle risorse): destinati a gruppi di imprese guidati da un big player, in linea con la direttiva UE 2023/2775.
  2. Filiere formative (25% delle risorse): rivolte a imprese di piccole e medie dimensioni (PMI), preferibilmente inserite in distretti territoriali, reti produttive o filiere con vocazione economica specifica.
  3. Singoli datori di lavoro (50% delle risorse): per interventi diretti da parte di singole imprese.

Massimali di finanziamento

Il contributo massimo varia in base alla tipologia di intervento:

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  • Sistemi formativi: fino a 12 milioni di euro per ciascun gruppo, con un limite del 60% dei lavoratori dipendenti coinvolti del big player capofila.
  • Filiere formative: fino a 8 milioni di euro per progetto.
  • Datori di lavoro singoli: massimo 2 milioni di euro, con l’obbligo di presentare una sola domanda di contributo.

Modalità di finanziamento

Come nella seconda edizione, il Fondo copre:

  • il 60% della retribuzione oraria e
  •  il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali per le ore dedicate alla formazione.

ATTENZIONE  

Per i percorsi presentati da sistemi formativi o filiere formative, la quota retributiva finanziabile sale all’80%.

Il 100% della retribuzione oraria è coperto per lavoratori disoccupati da oltre 12 mesi, assunti con contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca successivamente alla pubblicazione del decreto ministeriale e prima dell’inizio della formazione.



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