Milano-Cortina
Sponsor, Coca Cola ed Eni partner ufficiali. Zaia: «Ma trattative in corso tra privati. Il Veneto porta a casa 1,8 miliardi in opere»
L’Arena sarà sede delle cerimonie di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi
Quale può essere il beneficio economico dei giochi olimpici invernali 2026 per l’Italia e in particolare per Verona che ospiterà la cerimonia d’apertura paralimpica e la grande kermesse della chiusura ufficiale?
Tre università – La Sapienza, la Bocconi, Ca’ Foscari – hanno provato a capirlo partendo dall’analisi dei costi in uscita e delle entrate. «Per il Veneto il budget di spesa è fissato entro i due miliardi», ha premesso il presidente Luca Zaia alla presentazione di Milano-Cortina 2026 ieri in Gran Guardia, «e non vogliamo avere un centesimo di disavanzo. Come regione, insieme alla Lombardia, abbiamo dovuto mettere garanzie perchè il governo Conte 1 non ha voluto farlo, non supportando il progetto: se non ci fossimo esposti come istituzioni, queste Olimpiadi non ci sarebbero».
Un punto e mezzo del Pil
Olimpiadi che «avranno l’impatto economico sul territorio di circa un punto e mezzo di Pil», ha ricordato Zaia, commentando i numeri più dettagliati dei tre atenei: nel biennio 2025-2026 ci sarebbe un aumento medio del prodotto interno lordo di 350 milioni l’anno fino a raggiungere, nel 2028, la somma totale di 2.3 miliardi. Dovrebbe inoltre registrarsi un importante sviluppo occupazionale, con una crescita media annua di circa 5.500 posti di lavoro a tempo pieno ed un picco massimo di oltre 8.550 nel 2026: in tutto, quasi 14mila nuovi contratti.
La fiamma olimpica viaggerà per l’Italia con numeri eccezionali: 10.001 tedofori (si sono candidati lo stesso governatore e il sindaco Tommasi), 12mila chilometri, 63 giorni di cammino, 20 regioni e 110 province toccate; quella paralimpica vede coinvolti altri 501 tedofori e 2mila chilometri di percorso da fare in 11 giorni.
«È davvero una grande emozione», ha continuato Zaia, «Verona come protagonista di questo grande evento è una mia scelta: 3 miliardi e mezzo di persone, nel mondo, vedranno le cerimonie in Arena, l’evento clou, come quello andato in onda a Pechino in mondovisione. Abbiamo portato a casa risorse adeguate: 20 milioni, è l’unico anfiteatro con una storia e una attrattività mondiale ad essere messo completamente a norma per l’occasione dal punto di vista anche dell’accessibilità. Saremo unici al mondo».
A sostenere l’impegnativa macchina dell’organizzazione ci sono gli sponsor. «Partner d’eccezione», ha ricordato il Ceo (tra l’altro veronese) di Fondazione Milano-Cortina 2026 Andrea Varnier, «sono Coca Cola ed Eni, che da anni hanno sposato i valori che le Olimpiadi rappresentano: inclusione, condivisione, spirito di squadra, pace».
E Giovanni Malagò, presidente del Coni e della società Milano-Cortina: «Ogni passaggio della fiamma nelle nostre città diventerà momento di celebrazione e riflessione ricordandoci il potere dello sport nel costruire ponti e abbattere barriere».
Sponsor locali cercansi
Una nota stonata c’è: la timida presenza, per non dire la totale assenza, di imprese locali, veronesi e venete, a sponsorizzare il grande evento. Al momento non sono pervenute altre candidate ufficiali accanto alla multinazionale della Coca Cola e all’istituzionale Eni. «Ci sono i tempi e gli spazi anche per il loro coinvolgimento», la replica di Zaia, «l’amministratore delegato Varnier sta stimolando il territorio, sta tessendo rapporti e facendo trattative: anche oggi ha incontrato un’importante impresa veronese. Penso che gli imprenditori in questo momento», è la riflessione del presidente, «mancando tempo all’evento, stiano a bordo campo, stiano carburando, anche perchè si tratta di cifre importanti, anche il target medio basso di sponsorizzazione prevede importi non indifferenti. Ripeto, non sono preoccupato».
E ha concluso: «I partner arriveranno, non dimentichiamo nel frattempo che anche il peso dell’incasso dei biglietti non è irrilevante: le vendite sono già disponibili».
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