Eccoli i numeri degli investimenti autorizzati nella Zona economica speciale unica del Mezzogiorno. Da gennaio a novembre 2024 ammontano a ben 403, 300 da agosto, quando alla guida della struttura di missione insediata a Palazzo Chigi รจ arrivato il nuovo coordinatore, l’avvocato napoletano Giosy Romano. Le 403 autorizzazioni uniche del solo anno in corso corrispondono a 2,3 miliardi di euro di investimenti totali e a un incremento di 7.428 unitร lavorative.
La Campania รจ di gran lunga in testa alla classifica per regioni, con ben 222 autorizzazioni uniche pari al 54 per cento del numero complessivo, piรน staccate la Puglia con 67 (pari al 17%), la Sicilia con 49 (12%), la Calabria con 24, la Sardegna con 20, l’Abruzzo con 11, la Basilicata con 7 e infine il Molise con 3.
IL QUADRO ECONOMICO
ร la relazione consegnata l’altro pomeriggio al Consiglio dei ministri da Raffaele Fitto, in contemporanea con le dimissioni da ministro (da domani sarร al lavoro nel nuovo ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea) a raccontare il bilancio di questi 11 mesi di Zes unica. Bilancio a dir poco lusinghiero e confortante anche in prospettiva se si considerano i dubbi e le polemiche che hanno preceduto l’entrata in vigore della nuova legge. Il consuntivo peraltro non dimentica quanto la Zes unica ha ereditato dalle gestioni commissariali che l’hanno preceduta (8 le Zes regionali e interregionali esistenti prima della nuova legge).
E anche qui non mancano, per cosรฌ dire, le sorprese. Nel senso che, come si legge nella nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri, ยซle 8 Zes presenti fino al 31 dicembre 2023 hanno rilasciato 279 autorizzazioni uniche (AU) tra giugno 2022 e dicembre 2023, con un investimento totale di 1,9 miliardi di euro e un incremento, secondo i commissari straordinari, di 6.027 unitร lavorativeยป. Anche in questo caso รจ stata la Campania a fare la parte del leone garantendo oltre un miliardo di investimenti, come si รจ detto piรน volte in questi mesi (lo stesso ministro Fitto, inizialmente piuttosto scettico sulla efficacia complessiva delle gestioni commissariali, aveva poi dovuto prendere atto del dinamismo in particolare della Zes Campania affidata proprio a Romano che peraltro aveva anche la responsabilitร della Calabria). ร evidente perรฒ l’accelerazione che in undici mesi ha portato ad ulteriori 403 “via ibera” ad altrettante richiese di investimento.
L’edilizia diventa green con le tecnologie del Sud: promosso il distretto hi tech
ยซL’istituzione della Zes unica per il Mezzogiorno, operativa dal 1 gennaio 2024, che comprende tutte le regioni del Sud Italia, ha creato un quadro integrato e coerente per lo sviluppo economico del Mezzogiorno. La Zes unica ribadisce la nota di Palazzo Chigi – offre vantaggi significativi, come la riduzione degli squilibri competitivi tra le imprese operanti in territori limitrofi e la creazione di un’area attrattiva per gli investimenti, con incentivi differenziati per rispondere alle diverse esigenze produttive e strategiche degli investitori.
La Zes unica ha inoltre facilitato e velocizzato le procedure di rilascio delle Autorizzazioni Uniche (il vero valore aggiunto della nuova legge che vuol dire autorizzare una richiesta nel tempo medio di soli 36,1 giorni, saltando con lo Sportello unico digitale ben 34 passaggi procedurali in conferenza dei servizi, ndr), con un aumento del 44% delle AU rilasciate (279 in 19 mesi contro 403 in 11 mesi) e un incremento medio mensile del 148% (15/mese contro 36/mese). Gli investimenti medi mensili sono aumentati del 102%, mentre le ricadute occupazionali medie mensili sono cresciute del 113%ยป.
LA SPINTA
Una spinta evidente, per certi versi persino clamorosa considerata la penuria di investimenti privati del recente passato al Sud, alla cui concretezza hanno sicuramente contribuito le regole fissate dal Piano strategico triennale della Zes unica, peraltro ancora in attesa dell’approvazione definitiva come ha sollecitato di recente anche la Corte dei Conti. Il Piano ha indicato come cornice di riferimento per le istanze di investimenti nove filiere strategiche da rafforzare: Agroalimentare & Agroindustria, Turismo, Elettronica & ICT, Automotive, Made in Italy di qualitร , Chimica & Farmaceutica, Navale & Cantieristica, Aerospazio, e Ferroviario. Ma nel Piano si fa anche esplicito riferimento allo sviluppo di tecnologie trasversali come tecnologie digitali, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse (Cleantech), e biotecnologie (Biotech), per creare un’industria moderna e innovativa.
Lo Sportello Unico Digitale Zes (Sud Zes). La copertura finanziaria del credito d’imposta, l’altro pilastro della Zes unica, fa riferimento per ora a 3,4 miliardi complessivamente tra 2024 e 2025 in attesa di capire se ne occorreranno di piรน una volta che sarร stato definito il numero definitivo delle istanze ammissibili. Va inoltre considerato che la spesa per le infrastrutture gestite dalla Struttura di missione Zes ha visto un’accelerazione significativa, con un incremento del 71% rispetto al periodo delle 8 Zes, raggiungendo 23,86 milioni di euro su un totale di 36,75 milioni di spesa sbloccata.
Ma nel bilancio di Fitto figura perรฒ anche un’altra voce importante, erroneamente considerata di secondo piano e invece centrale specie per combattere la fuga dai piccoli borghi, molti dei quali al Sud. Si tratta della Strategia Nazionale per le Aree Interne e relativo Piano strategico che punta, su basi molto piรน ampie del passato, a ยซpromuovere la qualitร e la quantitร dei servizi essenziali (istruzione, sanitร , mobilitร ) in tali aree, sostenendo progetti di sviluppo per aumentare l’offerta di lavoroยป. Per il ciclo di programmazione 2021-2027 sono stati stanziati ulteriori 310 milioni di euro (in aggiunta ai 281 del ciclo precedente) ยซcon l’aggiunta di 43 nuove aree finanziate con risorse nazionali e regionali, e 13 nuove aree individuate dalle Regioni che beneficeranno di sole risorse regionali. Le 56 nuove aree interne comprendono 764 Comuni con poco piรน di 2 milioni di abitantiยป.
In realtร potrebbero diventare molti di meno in base alle previsioni demografiche indicano un declino della popolazione italiana con una perdita prevista di circa 13 milioni di abitanti entro il 2080, la maggior parte al Sud. Di qui l’urgenza di intervenire: il Cipess ha stanziato i primi 172 milioni per le 43 aree, indicando nei servizi pubblici essenziali (sanitร , istruzione, trasporti) e nel miglioramento della connettivitร , sia in termini di trasporto che digitale, le prioritร su cui investire.รน
***** lโarticolo pubblicato รจ ritenuto affidabile e di qualitร *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link