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Gravi dubbi sulla sicurezza dei pagamenti con carta di credito in Italia dopo il blocco di venerd�. E si pensa al risarcimento


Il 28 novembre 2024, l’Italia ha vissuto un’interruzione senza precedenti dei servizi di pagamento elettronico, con Bancomat, Pagobancomat e Nexi resi inoperativi per diverse ore. Questo disservizio ha sollevato dubbi sulla resilienza delle infrastrutture digitali e ha messo in evidenza la fragilità di un sistema sempre più dipendente dalla tecnologia. Capiamo quindi:


  • Mancato funzionamento POS e carte di credito, gravi dubbi

  • Quali sono le possibilità di un risarcimento per i disservizi

Mancato funzionamento POS e carte di credito, gravi dubbi

Secondo le prime ricostruzioni, l’origine del problema risiede in un incidente avvenuto in Svizzera, dove lavori su una conduttura del gas vicino a Lugano hanno danneggiato un cavo in fibra ottica cruciale per la rete di Worldline, un fornitore di servizi di pagamento elettronico a livello europeo. Questo guasto ha interrotto la connettività tra i data center italiani e i server centrali di Worldline, paralizzando i circuiti di pagamento e impedendo l’uso di carte di credito e debito, sia nei terminali POS sia negli sportelli automatici. L’interruzione è iniziata intorno alle 11:25 e si è protratta fino al pomeriggio, causando disagi estesi per consumatori e imprese.

La società Nexi, uno dei principali operatori italiani nel settore dei pagamenti digitali, ha dichiarato di aver subito il disservizio a causa di fattori esterni alla propria infrastruttura e ha avviato un’indagine per comprendere meglio le cause dell’incidente. L’azienda ha sottolineato l’importanza di rafforzare la sicurezza e la continuità operativa delle reti di pagamento per evitare situazioni simili in futuro.

Questo episodio evidenzia gravi lacune nelle infrastrutture strategiche italiane. La dipendenza da singoli punti di connessione, come il cavo in fibra ottica danneggiato, mette in discussione la capacità del sistema di resistere a eventi imprevisti. La mancanza di percorsi alternativi o di ridondanza nei collegamenti critici è un segnale preoccupante, soprattutto considerando l’importanza crescente dei pagamenti elettronici nella vita quotidiana.

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Gli impatti economici e sociali di questa interruzione sono stati evidenti. Molte attività commerciali si sono trovate nell’impossibilità di accettare pagamenti con carta, con conseguente perdita di vendite. Anche i cittadini hanno risentito dell’impossibilità di accedere ai propri fondi in modo rapido e sicuro, sottolineando quanto la fiducia nei sistemi di pagamento digitale sia fondamentale per il funzionamento dell’economia moderna.

Un’altra questione critica sollevata dall’episodio riguarda la sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture critiche. Sebbene il guasto non sia stato causato da un attacco informatico, il fatto che un singolo incidente fisico possa avere conseguenze così ampie sottolinea la necessità di adottare misure per proteggere le reti essenziali.

Il disservizio ha evidenziato l’importanza di una comunicazione trasparente e tempestiva da parte delle aziende coinvolte. Molti utenti hanno lamentato una mancanza di informazioni durante le ore di interruzione, aumentando la frustrazione e il senso di incertezza.

Quali sono le possibilità di un risarcimento per i disservizi

L’interruzione dei servizi di pagamento elettronico ha sollevato la questione dei risarcimenti per i consumatori e le imprese colpiti dai disagi. Secondo il Codice del Consumo, gli utenti hanno diritto a un servizio efficiente e, in caso di mancata erogazione, possono richiedere il risarcimento per i danni subiti, qualora dimostrino che il disservizio abbia causato una perdita economica diretta.

Comprende mancati guadagni per i commercianti o costi aggiuntivi sostenuti dai consumatori per utilizzare metodi di pagamento alternativi. Ma per ottenere un risarcimento, è necessario presentare una richiesta formale al fornitore del servizio, corredandola di documentazione che attesti il danno subito. Nel caso specifico, società come Nexi potrebbero attivare procedure interne per gestire i reclami, ma l’esito dipenderà dalla capacità degli utenti di dimostrare che il disservizio è stato responsabile del danno economico subito.

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