«E non abbiamo bisogno di parole. Confronto di idee all’ombra della Reggia». Questo lo slogan della conferenza programmatica provinciale di Fratelli d’Italia.
Ma di parole al Vovo Pacomio in via Mazzini a Caserta se ne sono dette tante e tutte rivelatrici di una volontà comune: «Essere tutti uniti e avere l’intelligenza di trovare una sintesi per voltare pagina in Campania, che – ha sottolineato l’europarlamentare Alberico Gambino – da diversi anni soffre di una mala gestione, e far sì che anche qui i cittadini si possano riconoscere nel pensiero di Fdi». E proprio per questo, per essere il partito principe della coalizione anche nella città della Reggia, che Gimmi Cangiano ha voluto che questa giornata di dibattito si svolgesse nel centro di Caserta.
«Vogliamo essere il partito centrale nell’azione politica di questa provincia e di questa città dove il governo Meloni ha fatto tanto», ha detto il parlamentare casertano che ha aggiunto riferendosi a quanto sta accadendo in Provincia con le dimissioni del presidente a seguito delle indagini che lo hanno coinvolto: «C’è confusione a Caserta e noi siamo stati chiari e netti e ci siamo posti sin da subito all’opposizione di chi non è chiaro. Ci auguriamo – ha concluso – di concludere l’iter per ritornare a votare in Provincia come si vota in Regione e superare finalmente questa legge Delrio».
Una legge contrastata fortemente anche dal collega Marco Cerreto che ha sottolineato: «Quello che accade in Provincia è avvilente. È chiaro che la legge Delrio produce effetti nefasti e a Caserta lo ha fatto doppiamente: siamo in quella zona grigia che non appartiene a nessun partito e che ha approfittato di una distanza siderale tra i cittadini e chi governa l’Ente per creare quelle zone di anarchia istituzionale». E sempre Cerreto ha spiegato il motivo di questa convention casertana. «Stiamo raccontando 23 mesi di Governo che stanno cambiando l’Italia e l’Europa. Dobbiamo ora fare la nostra parte per giocare e vincere la regina di tutte le elezioni, quelle regionale».
E per governare la Campania, Fdi ha già il suo presidente: Edmondo Cirielli, che nel corso del suo intervento ieri ha sottolineato come «Fratelli d’Italia ha il 30%, Fi e Lega il 10% con già due Regioni a testa. Quindi a noi, che in questo momento abbiamo soltanto il Lazio, spetterebbero altre 6 Regioni: la Campania e la Puglia e dovranno cedere anche qualche altra cosa. Io pronto a candidarmi? Sono un uomo di partito e non mi tiro indietro. Inoltre, vorrei dimostrare all’Italia che la Campania non è De Luca e c’è un altro modo di fare politica».
A raccontare il lavoro del partito della Meloni in questi ultimi due anni a Caserta ieri c’erano, oltre al viceministro Cirielli, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, il deputato Salvatore Caiata e tutti i dirigenti provinciali di FdI che si sono alternati nei vari tavoli dove si è discusso, tra le varie criticità, anche di Policlinico, aeroporto di Grazzanise, porto turistico di Castel Volturno e brucellosi bufalina.
E insieme hanno fatto, come spiegato dal consigliere regionale Alfonso Piscitelli, «la sintesi di quanto è accaduto in questi anni in Regione. il momento di organizzarsi – ha detto il politico casertano – sui temi per le prossime elezioni regionali e a Caserta è il momento del confronto e di presentare una classe dirigente che garantisca la crescita del territorio». Una classe dirigente che il coordinatore della direzione nazionale del partito Cirielli ha «visto crescere, una classe dirigente – ha detto – che è compatta e che ha trovato una sintesi tra vecchia e nuova guardia, che è aperta e presente sul territorio».
Una presenza necessaria per fare da ponte tra i cittadini e le istituzioni, un ponte indispensabile per segnalare le criticità e indicare le priorità da affrontare. E il ministro Abodi è stato chiaro su questo punto affermando che quello di ieri è stato un momento «importante per ritrovarsi e rilanciare l’azione, per vedere le cose che mancano e che si devono fare, per rinsaldare i rapporti tra il partito e la comunità tutta». Il ministro ha anche detto che tra «le priorità del Governo ci sarà anche Castel Volturno» e ha sottolineato l’importanza della cooperazione per rendere possibile la realizzazione dei progetti: «Ho visto i render del nuovo stadio Pinto, sembrava di essere su un altro pianeta. Con i render, però, non si va da nessuna parte e infatti, al momento lo stadio è fermo. Ci vogliono – ha detto il ministro – un progetto sportivo e sociale, atleti, dirigenti e investitori».
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