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ecco 50 eventi gratuiti dal centro alle periferie


Si chiama “Altri Natali” una delle rassegne per le festività e contiene nel titolo la sua mission: «Aprire Napoli, perché la città si deve allargare non può essere solo il centro storico» dice dalla Sala Giunta dove è stata presentata la rassegna il sindaco Gaetano Manfredi. La sostanza è che si punta sulla periferia «dove ormai gli eventi – dice l’ex rettore – per numero hanno superato quelli che si fanno in centro. E sono tutti di livello anche perché in quei quartieri c’è più voglia di conoscere e sperimentare». In prima fila c’è Peppe Lanzetta – di fianco all’assessora al Turismo Teresa Armato – che dopo il successo in Partenope, il film di Paolo Sorrentino, viene omaggiato da Manfredi: «Lanzetta incarna esattamente l’anima di Napoli» dice il sindaco.

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Tradizione e innovazione, musica e teatro, laboratori e visite guidate. È la terza edizione di “Altri Natali” che partirà l’8 e si concluderà il 30 dicembre. Le linee guida della kermesse sono la comprensione e l’accoglienza delle diverse realtà che costituiscono «il tessuto cittadino, promuovendo il dialogo interculturale e la coesione sociale». Tema della terza edizione è “Nascita e rinascita” emblematico se si considera che le periferie – pur gravate ancora da problemi enormi – stanno riemergendo come parte integrante di Napoli anche sotto il profilo della cultura e del turismo. La manifestazione si pone come narrazione ampia, inclusiva e plurale del patrimonio culturale di Napoli e vuole essere un invito a esplorarne la sua ricchezza per un’esperienza di rinascita collettiva. «Abbiamo un programma con eventi in tutte le Municipalità – spiega Manfredi – e all’interno delle chiese, un modo per dare un segnale di rinascita alla città e per coinvolgere tutte le comunità della nostra Napoli con eventi musicali, installazioni artistiche e speriamo con un Natale che rappresenti sempre di più una spinta alla crescita rigenerata della nostra Napoli». Per Manfredi la kermesse «ha solide radici nella tradizione che non si significa non essere internazionale dobbiamo uscire da questo nostro provincialismo: la rassegna è multiculturale ed estremamente aperta».

Diversamente dal passato la costruzione della rassegna è stata fatta attraverso un avviso pubblico dove sono stati individuati 18 progetti, di cui 5 rassegne e 13 eventi singoli, per un totale di oltre 50 appuntamenti sviluppati in 8 Municipalità. «La rassegna si inserisce nella più ampia programmazione di “Natale a Napoli” – racconta Sergio Locoratolo, coordinatore per la programmazione culturale del Comune – ed è una rassegna che invade la città con alcuni obiettivi precisi: diffondere la cultura su tutto il territorio comunale e in particolare le periferie e coinvolgere i bambini. Tutto è legato dal recupero di luoghi spesso dimenticati che diventano centrali». Tra le numerose iniziative, l’installazione “Alter Oculus” di Franz Cerami nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. Non un caso perché quella meravigliosa piazza ricca di storia -li per esempio nacque la rivoluzione di Masaniello – oggi va recuperata e salvata dalle baby gang. Nella rassegna c’è il “Giro Giro Napoli” dedicato ai bambini con visite guidate. Diverse anche le iniziative musicali tra cui “Ri-Nati” rivolta a ragazzi di età tra i 14 e i 18 anni, nati e cresciuti in città, ma figli di migranti stabiliti a Napoli, che parteciperanno a laboratori di scrittura rap scrittura cantautoriale e jem session. «Attraverso la musica – spiega Ferdinando Tozzi, coordinatore delle politiche della musica e dell’audiovisivo – portiamo avanti il concetto di inclusione e di rinascita e, dunque, diamo un importante messaggio sociale».

Parola ancora a Manfredi che a chi storce il naso verso una città piena di turisti e troppe case vacanze replica così: «Stiamo vivendo una grande crescita economica ciò significa lavoro per decine di migliaia di persone e crescita del reddito. Il turismo porta presenze ed io preferisco una città piena, anche troppo piena, piuttosto che una città vuota e povera». Sui B&B è netto: «La responsabilità dei controlli di sicurezza dipende anche da norme nazionali che oggi non ci sono e quindi noi sempre di più stiamo lavorando sull’emersione: con il codice unico avremo, entro fine anno, la possibilità di regolarizzare tutti i B&B: chi verrà a Napoli troverà una città accogliente, sicura e anche in grado di includere tutti».





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