La metamorfosi di Robert F. Kennedy Jr., da eroe ambientalista a scettico dei vaccini

Robert F. Kennedy Jr. è un crociato da decenni, prima per l’ambiente e poi per i vaccini, spesso scontrandosi con l’establishment medico nella sua ricerca. Una volta ha portato la sua presentazione in PowerPoint all’incontro con il dottor Anthony Fauci, per convincere l’allora massimo esperto nazionale di malattie infettive che i vaccini infantili, scientificamente provati e ampiamente accettati, non erano in realtà sicuri. Ora la sua sfiducia nell’autorità lo ha portato all’improbabile vertice dell’establishment, se riuscirà a convincere i legislatori che sarà un amministratore responsabile del sistema sanitario statunitense.

Kennedy, scelto dal presidente eletto Donald Trump per guidare il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, nelle prossime settimane dovrebbe iniziare a incontrare i senatori che valuteranno la sua nomina. Il suo scetticismo nei confronti dei vaccini e della ricerca medica, e il suo precedente sostegno all’aborto, hanno sollevato i primi ostacoli tra alcuni repubblicani. L’anno scorso, in un podcast, ha dichiarato di non poter dire se il vaccino antipolio abbia evitato più morti di quante ne abbia causate.

«Voglio assicurarmi che i benefici della medicina moderna mantengano i miei figli al sicuro», ha dichiarato la senatrice Lisa Murkowski in un corridoio del Senato poco dopo l’annuncio della scelta di Kennedy. Un alleato di Kennedy che segue il suo sostegno al Senato, il senatore Ron Johnson, ha dichiarato in un’intervista che le maggiori preoccupazioni che ha sentito riguardano lo scetticismo di Kennedy nei confronti dei vaccini e la sua posizione mutevole sull’aborto. «Tutti hanno una mente aperta», ha detto.

Ci sono alcuni segnali che indicano che Kennedy ha iniziato a moderare i suoi toni. Non ha menzionato i vaccini quando ha delineato il suo programma in un articolo di opinione sul Wall Street Journal. All’inizio di novembre ha dichiarato a NBC News: «Non ho intenzione di togliere i vaccini a nessuno». Ma gli attivisti anti-vaccini, tra cui Del Bigtree e Aaron Siri, rimangono nella sua stretta cerchia di consiglieri.

Il programma di Kennedy

In caso di conferma, Kennedy ha dichiarato di volersi occupare di alcune idee largamente popolari, tra cui la riduzione al minimo dei conflitti di interesse nella ricerca scientifica finanziata dal governo. Kennedy ha criticato gli alimenti ultra-lavorati e ha affermato che la dieta e l’esercizio fisico devono svolgere un ruolo maggiore nella lotta alle malattie croniche.

«Ho delle preoccupazioni reali su molte questioni che sono state sollevate su di lui», ha detto il senatore Cory Booker, un democratico del New Jersey, aggiungendo: «Allo stesso tempo, ha anche detto cose che sono come prendere paragrafi dai miei discorsi».

Lo scetticismo nei confronti dei funzionari federali della sanità è cresciuto durante la pandemia di Covid-19 e Kennedy ha lanciato una serie di attacchi feroci ai funzionari della sanità pubblica. Democratico da sempre, Kennedy si è candidato alla presidenza e in seguito ha fatto campagna come indipendente, prima di abbandonare la corsa e appoggiare Trump in agosto.

Gli ex collaboratori stanno ancora lottando per dare un senso all’improbabile viaggio di Kennedy. La rivista Time lo ha definito un «eroe per il pianeta» per il suo lavoro in campo ambientale, che ha portato a citare in giudizio aziende come DuPont e Monsanto per aver esposto le persone a sostanze chimiche. Kennedy ha diretto un corso di diritto ambientale presso la Pace University.

«Penso che sia un avvocato, puro e semplice, senza altre esperienze reali, perché la sua carriera è stata questa», ha detto Dan Reicher, ex assistente del segretario all’Energia degli Stati Uniti, che ha lavorato con Kennedy nel suo lavoro ambientale. È un approccio a cui lo stesso Kennedy ha accennato. «Ho sempre avuto la sensazione che fossimo tutti coinvolti in una grande crociata», ha scritto una volta. Una portavoce di Kennedy, Katie Miller, ha dichiarato: «Abbiamo l’opportunità generazionale di riunire le più grandi menti della scienza, della medicina, dell’industria e del governo per porre fine all’epidemia di malattie croniche».

Una vita travagliata

Terzo degli 11 figli di Ethel e Robert F. Kennedy, Kennedy è cresciuto circondato da fratelli e animali a Hickory Hill, una tenuta in Virginia che lui stesso definiva una «Casa Bianca satellite». Aveva 9 anni quando lo zio, l’allora presidente John F. Kennedy, fu ucciso e 14 quando suo padre fu assassinato. Ha avuto difficoltà a scuola e ha litigato con la madre, come ha raccontato nel suo libro sulla sua famosa famiglia, American Values.

Kennedy ha iniziato a sperimentare le droghe dopo la morte del padre e ha rischiato l’arresto. Alla fine iniziò a frequentare gli incontri per il recupero delle dipendenze in 12 passi, che ha continuato a frequentare anche durante la sua recente corsa alle presidenziali, arrivando in una limousine blindata quasi ogni giorno, secondo Charles Eisenstein, il direttore della messaggistica della campagna.

La crociata contro i vaccini

L’interesse di Kennedy per i vaccini è nato dal suo lavoro per l’ambiente, che si è concentrato sui danni causati, a suo dire, dalle infiltrazioni di mercurio nell’acqua. Sarah Bridges, una madre del Minnesota il cui figlio ha iniziato ad avere crisi epilettiche dopo aver ricevuto la pertosse e altri vaccini con un conservante a base di mercurio, si è recata senza invito a casa di Kennedy a Hyannis Port, nel Massachusetts, intorno al 2003, con una scatola piena di studi. Consulente con un dottorato in neuroscienze, aveva vinto un accordo governativo che aveva contribuito a pagare le spese di vita del figlio. Le lesioni da vaccino sono reali ma rare. Bridges ha raccontato di aver aspettato mentre Kennedy usciva per diverse ore per andare in barca con gli amici. Quando lui tornò, lei era ancora seduta sul suo portico. Alla fine ha accettato di dare un’occhiata ai dati se lei se ne fosse andata, ha detto.

Kennedy ha detto nel podcast di Joe Rogan che l’incontro lo ha spinto a chiamare i ricercatori sanitari, tra cui Paul Offit, uno specialista di malattie infettive. Offit ha detto di aver illustrato a Kennedy una serie di studi che, secondo Offit, non mostravano alcun danno dovuto al mercurio nei vaccini. Ha fatto notare che nel 2001 gli Stati Uniti avevano eliminato un conservante contenente mercurio dai vaccini per i bambini piccoli come misura precauzionale. Tuttavia, Kennedy ha scritto un articolo del 2005 che collegava i vaccini all’autismo su Rolling Stone e Salon, articolo che entrambe le pubblicazioni hanno poi ritrattato.

Uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of the American Medical Association sulle cartelle cliniche di 95.000 bambini ha dimostrato che il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia non aumenta il rischio di autismo. Kennedy ha insistito e alla fine ha lanciato l’organizzazione no-profit Children’s Health Defense per promuovere le sue opinioni. Nel 2017 ha portato la propria presentazione a un incontro di ore con Fauci e altri alti funzionari della sanità, convinto che la mancanza di prove placebo a lungo termine per alcuni vaccini per bambini significasse che non erano sicuri. «Dopo quell’incontro non abbiamo più avuto dubbi», ha detto Bigtree, che ha partecipato alla riunione con Kennedy.

Gli scienziati che si occupano di vaccini si sono incontrati con Kennedy e hanno risposto alle sue domande in diverse occasioni, hanno detto persone che hanno familiarità con le conversazioni, spiegando che tutti i vaccini vengono sottoposti a test di sicurezza prima del loro rilascio e vengono monitorati anche dopo. Alcuni vaccini per bambini, se i test sugli adulti dimostrano che prevengono in modo sicuro malattie mortali, non vengono sottoposti a test placebo, perché gli esperti medici considerano non etico negare un trattamento salvavita comprovato.

Anche il vaccinologo Peter Hotez, che ha una figlia affetta da autismo, ha parlato con Kennedy in una serie di telefonate nel 2017, conversazioni inizialmente mediate da Fauci. «Si era già messo in testa che i vaccini causano l’autismo», ha detto Hotez, aggiungendo: «Non aveva molto interesse per la scienza e non era disposto a piegarsi».

(Translated from the original version by Milano Finanza Editorial Staff)