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Michele de Pascale, dieci giorni per chiudere sulla giunta in Emilia-Romagna: il nodo della sanità e la parità di genere


di
Francesco Rosano

Possibile tandem Gibertoni-Carradori. L’insediamento della squadra previsto per il 13 dicembre

Con l’obiettivo di inaugurare la nuova Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e insediarsi alla guida della Regione venerdì 13 dicembre, con qualche giorno di anticipo rispetto a quanto previsto, il neo presidente Michele de Pascale ha davanti dieci giorni per chiudere il puzzle della squadra che lo accompagnerà nei prossimi anni. Una giunta di dieci assessori (Vincenzo Colla, Isabella Conti e Alessio Mammi, i tre nomi blindati), cinque uomini e cinque donne, a cui faranno da contraltare gli incarichi di staff per riuscire a tenere insieme rappresentanza dei territori, parità di genere e non scontentare (troppo) le anime del Pd e gli alleati. Mentre alla Sanità resta in quota uno schema a tre: due tecnici, Chiara Gibertoni e Tiziano Carradori, rispettivamente all’assessorato e alla direzione generale, e lo stesso de Pascale comunque in prima linea (quando ci sarà, per esempio, da discutere con Roma).

Il pressing del partito

Il primo nodo ancora da sciogliere, sia territoriale che politico, è quello che riguarda il pressing dem da Bologna sulla composizione della squadra in Regione. «Stiamo attenti a un dibattito tutto incentrato sul capoluogo. Ci sono personalità di assoluto prestigio e competenza, sia tecnici che politici, da Piacenza a Rimini», ha messo in chiaro qualche giorno il neo governatore di fronte al poker di nomi bolognesi di cui si parla da giorni. L’ex sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, con il suo record di preferenze, non è in discussione e gioca da possibile vicepresidente. Irene Priolo, già vice di Stefano Bonaccini e presidente facente funzione ancora per una decina di giorni, dovrebbe approdare alla presidenza dell’Assemblea. Restano due uomini: il segretario regionale Luigi Tosiani (riformista di rito bonacciniano) e il consigliere regionale uscente Stefano Caliandro (area Schlein). Il primo, forte di un Pd al 43%, difficilmente potrà restare fuori dalla giunta. Il secondo, esponente di spicco del gruppo bolognese che al congresso puntò su Elly Schlein, potrebbe invece andare verso un ruolo nello staff del governatore (o, in alternativa, essere in campo come prossimo segretario regionale del Pd).




















































Le possibili riconferme

L’altro nodo da sciogliere riguarda il numero di riconferme e la soglia, psicologica oltre che politica, oltre la quale la giunta de Pascale rischierebbe di trasformarsi in un Bonaccini tris. Dando per assodati il piacentino Colla e il reggiano Mammi, il terzo «ritorno» atteso è quello del modenese Davide Baruffi: potrebbe cedere a Manuela Rontini (coordinatrice della campagna elettorale di de Pascale) il ruolo di sottosegretario alla Presidenza, entrando in giunta o assumendo il ruolo di Capo di Gabinetto. Difficile confermare un quarto uscente, ma se accadesse se la giocherebbero Barbara Lori (Parma) e Paolo Calvano (Ferrara). Dalla Romagna, sempre in casa dem, restano invece alte le quotazioni della neo consigliera regionale Alice Parma per il Riminese, mentre per la Provincia di Forlì-Cesena uno dei nomi che circola con insistenza è quello di Gessica Allegni, sindaca di Bertinoro che ha dalla sua la vicinanza alla segretaria Schlein (ma dovrebbe lasciare l’incarico in Comune e ha già detto di non volerlo fare).

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I posti in giunta per gli alleati

Infine ci sono almeno due assessorati per gli alleati, M5S e Avs, dove il ragionamento non può prescindere però dagli equilibri di genere e territoriali. I 5 Stelle, per esempio, puntano sulla bolognese Silvia Piccinini, ma la necessità di evitare l’ennesimo nome made in Bologna potrebbe spingere verso le reggiane Maria Edera Spadoni o Sabrina Pignedoli. In casa Avs la scelta passa anche da Roma: in ballo ci sono due giunte (quella emiliano-romagnola e quella umbra) e sia Sinistra italiana che Europa verde — i due pezzi che compongono la lista — puntano ad avere un proprio assessore in una delle due giunte. La scelta del nome di Avs nella squadra dell’Emilia-Romagna, dunque, dipenderà da quello che accadrà nella giunta in Umbria. E viceversa. Potrebbe toccare a Giovanni Paglia (Sinistra italiana), oppure a Paolo Burani (Europa verde), o magari a una nome femminile da una provincia rimasta più «scoperta» nel risiko della giunta.

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3 dicembre 2024



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