Negli ultimi anni, il settore del commercio al dettaglio in Italia ha subito una profonda trasformazione. Secondo un recente censimento di Confcommercio, tra il 2012 e il 2023 si è registrata una significativa contrazione dei negozi fisici, con oltre 135.000 attività commerciali chiuse, mentre le vendite online hanno conosciuto una rapida crescita.
Questa evoluzione del mercato, che ha visto il digitale assumere un ruolo sempre più rilevante, non rappresenta solo una sfida per il commercio tradizionale. La trasformazione in atto, infatti, offre l’opportunità di reinventare il settore, abbracciando l’innovazione digitale e nuovi modelli di business per creare un commercio al dettaglio più resiliente e adatto alle esigenze dei consumatori moderni.
Il declino del punto vendita tradizionale e l’ascesa dell’e-commerce
Durante il convegno “Connessioni 2024: Valorizzare la tradizione, innovare il presente, ispirare il futuro”, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha sottolineato come la “desertificazione commerciale” stia colpendo soprattutto i centri storici, aggravata dalla perdita del commercio ambulante e dalla crescente diffusione della vendita online.
La soluzione, secondo Sangalli, risiede nel rigenerare i servizi di prossimità, ovvero quei negozi di quartiere che per il 64% degli italiani rappresentano un’occasione di incontro e rafforzano il senso di appartenenza alla comunità.
A tal proposito, il presidente di Confcommercio ha dichiarato: “Le città e i territori sono per noi un bene comune. Rigenerare i servizi di prossimità significa rispettare la storia delle nostre città e dare nuova vita all’esistente come leva per il futuro”.
Le parole di Sangalli mettono in luce come la scomparsa dei negozi fisici non solo impoverisce l’offerta commerciale, ma riduce anche i luoghi di aggregazione e scambio sociale, minando la coesione delle comunità locali.
Secondo Confcommercio, questi esercizi di vicinato rappresentano anche un presidio di sicurezza (57%) e una garanzia di cura dello spazio pubblico (54%), tanto che l’88% degli italiani considera la loro presenza determinante nella scelta del quartiere dove vivere.
L’omnicanalità: la chiave per il rinnovamento del retail
In risposta a tali sfide, l’omnicanalità emerge come una strategia fondamentale per trasformare il retail e adattarlo alle esigenze dei consumatori moderni. Combinando negozi fisici ed e-commerce, l’omnicanalità consente ai retailer di offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto fluida e integrata.
Questa modalità permette ai consumatori di scegliere liberamente come acquistare: online, in bottega o utilizzando entrambi i canali in modo complementare. L’obiettivo è garantire coerenza e flessibilità, rispondendo alle abitudini d’acquisto sempre più diversificate.
Secondo Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il futuro del settore retail sarà guidato da “ottimizzazione dei processi, sperimentazione tecnologica e nuovi modelli di business basati sulle piattaforme”.
L’e-commerce gioca un ruolo primario, ma l’integrazione con il punto vendita resta fondamentale per soddisfare le preferenze dei consumatori italiani. Nonostante la crescita delle vendite online, molti italiani continuano a preferire i negozi fisici per specifiche categorie di prodotti e motivazioni.
Una ricerca di Statista evidenzia che durante il Black Friday, ad esempio, molti consumatori scelgono i punti vendita tradizionali per la rapidità degli acquisti e la possibilità di provare i prodotti dal vivo.
Strategie omnicanale: dai grandi brand alle piccole realtà
L’approccio omnicanale sta rivoluzionando il retail, integrando le esperienze di acquisto online e offline. Sephora, ad esempio, nei suoi punti vendita utilizza la realtà aumentata per la prova virtuale dei prodotti, migliorando così l’efficienza e l’esperienza del cliente.
Velasca e Chitè, due marchi artigianali italiani, fondono tradizione e innovazione digitale. Velasca, specializzato in calzature artigianali, combina la vendita online con le sue botteghe nei centri storici. Questi spazi non sono solo punti vendita, ma luoghi dedicati a eventi e workshop, che rafforzano il legame con i clienti attraverso esperienze personalizzate.
Chitè, nel settore della lingerie artigianale, ha sviluppato il progetto “emBRAce” per guidare le clienti nella scelta del reggiseno perfetto sia online che in negozio, combinando personalizzazione tecnologica e contatto diretto. Online, offre un percorso di domande per determinare il profilo della cliente e consigliare i modelli più adatti. Nei negozi fisici, le “bra-specialists” forniscono supporto personalizzato, analizzando il rapporto della cliente con il proprio seno, creando un’esperienza su misura, volta a valorizzare le forme individuali di ogni donna.
Queste strategie evidenziano come l’omnicanalità possa essere applicata con successo da realtà di ogni dimensione, creando esperienze d’acquisto coinvolgenti e personalizzate.
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