intervento dei Carabinieri Forestali ad Asti

Un illecito interrotto grazie alla segnalazione della LAC e all’azione dei Carabinieri Forestali di Asti e Bubbio

Un commercio illegale fermato in Piemonte

Asti e Mirabello Monferrato – Grazie alla segnalazione tempestiva dell’Associazione LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, i Carabinieri Forestali di Asti e Bubbio hanno interrotto un illecito legato alla vendita online di tagliole per la fauna selvatica, strumenti proibiti dalla legge per la loro pericolosità e crudeltà.

Un cittadino di Asti è stato sorpreso a commercializzare questi dispositivi su una piattaforma online. Le tagliole, caratterizzate da denti a scatto che si chiudono violentemente al passaggio di un animale, possono provocare atroci sofferenze agli animali catturati, destinati a morire lentamente o a subire auto-amputazioni che compromettono le loro possibilità di sopravvivenza.

Le indagini e le sanzioni

I Carabinieri Forestali, intervenuti presso l’abitazione dell’uomo ad Asti, hanno accertato la vendita e applicato una sanzione amministrativa di 1.000 euro, come previsto dalla normativa vigente. Durante l’indagine, è emerso che il commercio era effettuato per conto di un conoscente residente a Mirabello Monferrato (AL).

I Carabinieri Forestali di Bubbio, attivati per il caso, hanno raggiunto rapidamente il secondo coinvolto. Anche a lui è stata contestata la medesima sanzione amministrativa, e le 18 tagliole rinvenute presso la sua abitazione sono state poste sotto sequestro.

Un pericolo per animali e persone

Le tagliole, vietate dalla legge, non rappresentano solo un rischio per la fauna selvatica, ma possono costituire un pericolo anche per gli esseri umani. La loro capacità di scattare violentemente le rende particolarmente insidiose, soprattutto per i bambini, che potrebbero accidentalmente calpestarle.

Secondo la LAC, queste trappole, oltre a provocare sofferenze agli animali intrappolati, contribuiscono a danneggiare l’ecosistema e rappresentano un grave atto di crudeltà nei confronti della fauna selvatica, già sottoposta a molteplici minacce.

Un richiamo alla legalità e al rispetto della fauna

L’intervento dei Carabinieri Forestali di Asti e Bubbio dimostra quanto sia fondamentale la collaborazione tra associazioni ambientaliste e forze dell’ordine per combattere i crimini contro la natura. Le pene inflitte servono non solo come sanzioni, ma anche come monito per scoraggiare pratiche illegali che mettono in pericolo la fauna e la sicurezza pubblica.

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ENDONO ON-LINE TAGLIOLE PER LA FAUNA SELVATICA.

I Carabinieri Forestali di Asti e Bubbio interrompono l’illecito perpetrato da due cittadini di Asti e Mirabello Monferrato.

Asti e Mirabello Monferrato – Su segnalazione dell’Associazione LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, i Carabinieri Forestali di Asti sono intervenuti presso l’abitazione di un cittadino del capoluogo che era stato notato commercializzare su un sito internet tagliole per la fauna selvatica – dispositivi dentati a scatto che si chiudono violentemente alla pressione involontaria di un qualunque animale di passaggio – e che per questo è stato sanzionato amministrativamente al pagamento di 1.000 euro previsti per la violazione.

Accertato che le trappole erano commercializzate per conto di un conoscente di Mirabello Monferrato (AL), sono stati attivati i Carabinieri Forestali di Bubbio, in quel momento in servizio di reperibilità ambientale, che hanno rapidamente raggiunto il proprietario dei dispositivi e gli hanno contestato la medesima sanzione amministrativa, oltre a porre sotto sequestro le 18 tagliole rivenute.

Questo genere di trappole, il cui utilizzo e la detenzione sono espressamente vietati dalla legge, possono cagionare atroci sofferenze agli animali catturati, destinati a morire lentamente o a sopravvivere talvolta auto-amputandosi l’arto intrappolato, riducendo inevitabilmente le probabilità di sopravvivenza nel medio periodo. Le tagliole costituiscono un pericolo anche per le persone, in particolare per i bambini che dovessero accidentalmente calpestarle.