In manette anche i fratelli Vincenzo e Cosimo Leone, di 40 e 23 anni, quest’ultimo considerato il promotore dell’associazione a delinquere che gestiva il traffico di droga
Si rifornivano di cocaina e eroina da grossisti di Bari e Oria e, poi, spacciavano le dosi sul mercato tarantino utilizzando “staffette” durante il trasporto e “vedette” a vigilanza delle diverse piazze di spaccio.
La vendita della droga avrebbe fruttato un volume di affari di circa mezzo milione di euro e, durante le indagini, sono stati sequestrati circa 4,3 chili di droga e 2 pistole – di cui una con matricola abrasa – con le relative muniziono.
Il blitz dei carabinieri
All’alba del 6 dicembre i carabinieri del reparto operativo di Taranto hanno arrestato 21 persone – 11 in carcere e 10 ai domiciliari – con l’accusa di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di droga, aggravata dalla disponibilità di armi, mentre complessivamente gli indagati sono 55. L’inchiesta – estesa anche alle province di Brindisi, Lecce, Foggia, Bari e Cosenza – è coordinata dai pm Milto De Nozza, della distrettuale antimafia di Lecce, e Francesco Ciardo, della procura di Taranto, le cui richieste di misure cautelari sono state accolte dal gip del tribunale di Lecce, Anna Paola Capano.
A capo dell’organizzazione c’erano i fratelli tarantini Vincenzo, di 40 anni, e Cosimo Leone, di 23, considerato il promotore delle attività e di tenere i contatti con i fornitori della droga delle zone di Bari e Oria, oltre che con quelli attivi nel territorio di Taranto, e della raccolta del denaro. Vincenzo, secondo le conclusioni degli inquirenti, gestiva in autonomia un’altra piazza di spaccio e curava il rifornimento di droga dall’area barese.
Le indagini partite nel marzo 2021
L’indagine è stata avviata nel marzo del 2021 a seguito del sequestro di un chilo di eroina rinvenuta nel palazzo condominiale di uno dei principali indagati. Nella sua abitazione i carabinieri trovarono anche 5500 euro e materiale per il confezionamento.
Il lavoro degli inquirenti, chiuso a dicembre 2021, si è avvalso di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (oltre 30.000 comunicazioni), oltre che da osservazione sul campo, controllo e pedinamenti, attuati anche mediante l’utilizzazione di sistemi di videosorveglianza delle principali vie della città.
Gli affiliati al gruppo comunicavano tra di loro utilizzando cellulari dedicati o in modalità citofonica, attraverso applicazioni online di messaggistica istantanea, per eludere eventuali intercettazioni. In alcuni casi, gli inquirenti hanno anche documentato richieste di droga provenienti dall’interno del carcere tarantino da parte di uno dei soggetti (destinatario della misura cautelare), per la successiva vendita ad altri detenuti.
Tutti i nomi degli arrestati
In carcere sono finiti, oltre i due fratelli Leone, altri sette tarantini: Giovanni Leone, Vincenzo Basile, Francesco D’Angiulli, Cosimo Carriero, Pasquale Lupoli, Davide Nigro, Marco Semeraro, e due baresi: Michele Costantino e Giovanni Marzulli. Gli arresti domiciliari sono stati inflitti a Veronica Giudetti, Teresa Malizia, Valentina Petruzzella Scarcia, Anna Maria Quaranta, Angelo Briganti, Massimo Catapano, Carmine Eramo, Cosimo Friuli, Carmelo Nigro e Cristian Sorce mentre tre corrieri risultano indagati a piede libero.
I ruoli degli indagati
Le persone destinate alla custodia dello stupefacente e a confezionare le dosi da consegnare poi agli spacciatori erano Giovanni e Cosimo Leone, Veronica Giudetti e Teresa Malizia. Indagati a piede libero anche sette brindisini. All’operazione di questa mattina hanno partecipato circa 100 carabinieri del comando provinciale di Taranto, coadiuvati dai militari del nucleo cinofili di Modugno e Potenza, dello squadrone eliportato cacciatori “Puglia” e del sesto nucleo elicotteri.
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