di Salvatore Mannino
Disagi pesanti in più della metà delle tratte. La Firenze-Arezzo-Chiusi, forse la più frequentata delle linee dei pendolari, è in cima alla graduatoria della mancata affidabilità. L’ira della Regione: «Non si ripeta più»
È probabilmente il mese più nero da quando esistono gli indici di affidabilità di Trenitalia, quelli sulla base dei quali vengono disposti i rimborsi ai pendolari e che danno conto dell’efficienza dei convogli ferroviari in Toscana.
Ad ottobre, infatti, sono ben otto su quattordici le linee che sono finite sotto soglia, come certifica la graduatoria appena pubblicata (i viaggiatori la attendevano da giorni) che ha scatenato anche la rabbia dell’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. Basti dire che le linee in cui non è stato raggiunto l’indice minimo sono il doppio delle quattro di luglio, che finora era stato il mese più critico.
Una vera debacle e il fondo forse non è stato ancora raggiunto: «Novembre sarà ancora peggio», profetizza un pendolare su una delle tante chat che ribollono dell’ira dei viaggiatori abituali.
Prova ne sia la giornata di giovedì 5 dicembre, con un guasto nei pressi di Arezzo che ha mandato in tilt la linea lenta Firenze-Arezzo-Chiusi: intercity con ritardi fino a due ore, otto regionali arrivati fino a un’ora dopo, quattro addirittura soppressi.
Un’altra mattinata di caos dopo uno scambio saltato nella notte. E proprio la Firenze-Arezzo-Chiusi, forse la più frequentata delle linee dei pendolari, è in cima alla graduatoria della mancata affidabilità, con un indice sceso ben sotto il 98% in cui scattano i rimborsi. La supera l’altra arteria del trasporto ferroviario regionale, la Firenze-Pisa-Livorno, scesa al 97,2. Sotto soglia anche la Firenze-Empoli-Siena, la Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio, le due linee da Firenze al Mugello, la Pisa-Lucca-Aulla e la tirrenica nord. Si salvano soltanto, in tre casi per un pelo, la Prato-Bologna, la Siena-Chiusi, la Siena-Grosseto (tutte sopra di un misero 0,1), la Porrettana, la Pisa-La Spezia e la Pontremolese.
Una furia Baccelli: «Siamo di fronte al peggior mese da molti anni a questa parte per il servizio ferroviario in Toscana. E sono evidenti le responsabilità sia di Trenitalia che di Rete Ferroviaria Italiana che devono finalmente farsene carico e trovare soluzioni. Basta con i continui e reciproci scarichi di responsabilità, con la mancata programmazione condivisa dei lavori ed i relativi disservizi. Perché è necessario che ciò che è accaduto ad ottobre non si ripeta». «Quello che è certo — insiste l’assessore — è che la Regione ha svolto un’azione costante e assidua di verifica e controllo rispetto al funzionamento del servizio di trasporto pubblico su rotaia impegnandosi in incontri frequentissimi con amministratori locali e gestori, organizzando periodiche cabine di regia e di monitoraggio e che in questi anni ha investito ingenti risorse per l’acquisto di nuovi mezzi. Tuttavia a questo sforzo non è corrisposto l’atteso miglioramento della regolarità e della puntualità».
Baccelli chiede che il bonus pendolari venga esteso, in via eccezionale, a tutte le linee toscane, comprese quelle rimaste sopra il minimo.I commenti in chat dei pendolari stanno tra lo scandalizzato e il rassegnato: in tanti se la prendono non solo con il ministro Salvini ma anche con lo stesso Baccelli.
È già la Caporetto dei trasporti o è dietro l’angolo un novembre persino più nero?
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link