Nel corso della serata per i saluti istituzionali e la presentazione del progetto “La grande scommessa”, sono tra gli altri intervenuti : il sindaco di Canosa, Vito Malcangio; l’assessore alla cultura, Cristina Saccinto; l’europarlamentare Francesco Ventola; la consigliera comunale Antonia Sinesi; il Direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Asl Bt dottor Gianfranco Mansi; la dottoressa Bruna Paola Tozzi, Assistente Sociale GAP ASL BT e Sandro Furio per Puglia Culture. “Il progetto è incardinato nelle azioni che l’Unità operativa complessa Dipendenze Patologiche della ASL BT, di cui sono direttore, porta avanti per contrastare il gioco d’azzardo patologico – ha spiegato il dottor Gianfranco Mansi- Il progetto regionale che stiamo declinando è una delle azioni di prevenzione e quest’anno abbiamo pensato di puntare molto sulla comunicazione attraverso la rappresentazione teatrale. Da qui nasce la collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese(ore Puglia Culture) perché il nostro intento è innanzitutto quello di comunicare che dalla dipendenza dal gioco d’azzardo si può uscire, che c’è un centro specializzato con una equipe multiprofessionale che vuole far emergere il sommerso, cioè tutta quella fascia di popolazione che per stigma o per reticenza non arriva ai servizi pubblici. Abbiamo posto l’attenzione, come da indicazioni a livello nazionale, sulla fascia giovanile che raggiungeremo nelle scuole, attraverso la diffusione di video. Per ora ci stiamo concentrando sul recital di Michele Santeramo nelle città della BAT, tra le quali anche Canosa di Puglia. Non vogliamo fermarci perché l’informazione non sia soltanto parole, ma rinvio al servizio a cui si può accedere liberamente, senza liste di attesa e gratuitamente”.
Un progetto ad ampia valenza sociale finalizzato a diffondere, tra l’altro, la cultura del contrasto al gioco d’azzardo soprattutto tra i più giovani, insegnando a riconoscere i campanelli d’allarme e i rischi che si corrono. Recenti fonti statistiche evidenziano come la ludopatia sia diventata un rischio sempre maggiore per i minori dai 13 ai 17 anni. Fattori psicologici e ambientali, particolarmente suscettibili in giovani e minori, insieme ai fattori biologici, rendono infatti più vulnerabili allo sviluppo della dipendenza. Lo sviluppo della ludopatia in età adolescenziale comporta notevoli rischi per la crescita intellettiva, sociale e il benessere psicologico dei ragazzi. Affrontare la ludopatia o il suo possibile sviluppo, con informazione, dialogo e comprensione, è la strategia migliore per disincentivare dal gioco o, se già presente un comportamento compulsivo, avvicinare i giovani verso la richiesta di aiuto. Il gioco d’azzardo è sempre più diffuso tra gli adolescenti anche a causa di siti e piattaforme per il gioco online, che lo rendono più accessibile e sminuiscono la percezione di rischi e perdite. I rischi e le conseguenze che la dipendenza da gioco d’azzardo ha sulla salute fisica e mentale dei giovani possono essere molto gravi.
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