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Dedizione e concentrazione, a Venezia la miglior Dinamo Sassari della stagione


Esistono quei luoghi che non sono casa, ma che sono altrettanto significativi e che ti evocano tanti ricordi. Per la Dinamo Sassari uno di questi è senz’altro il Taliercio di Mestre, teatro di mille battaglie con la Reyer Venezia: nell’angusto fortino oro-granata sono arrivate nel corso degli anni soddisfazioni e tante delusioni, dalle serie Scudetto alle partite di regular season mai banali e spesso autentiche battaglie risolte solo in un caldo finale. Un palazzetto portafortuna a Nenad Markovic che anche l’anno scorso aveva trovato il modo di battere la squadra di Spahija, in quello che forse è stato il miglior momento biancoblù della stagione scorsa, conclusa senza i playoff.

Atteggiamento
La tanto agognata prima vittoria esterna in campionato della stagione è arrivata a Venezia, un parquet storicamente arduo per tutti anche se i numeri della stagione in corso dicono altro con Treviso, Virtus Bologna e Reggio Emilia a ottenere punti nelle precedenti giornate di Serie A. Al trio si è aggiunta la miglior Dinamo Sassari della stagione, perfettamente mentalizzata dal tecnico bosniaco in termini di dedizione, intensità e sacrificio. Due quarti perfetti frutto dell’ottima preparazione alla gara di Markovic che ha saputo limitare le armi di Venezia nonostante alcuni problemi di falli che hanno condizionato le rotazioni, comunque allargate e ad hoc nel piano gara del coach. Con un Fobbs praticamente immarcabile nella prima metà di gara, la Dinamo ha preso da subito il largo con l’esterno ex Bonn ben supportato dal pacchetto lunghi che ha sì sofferto contro quello che è il centro più forte del campionato, Kabengele, ma che ha saputo dare un ottimo contributo alla causa. Halilovic è stato un fattore soprattutto in attacco con Renfro, spesso utilizzato da quattro, che ha lottato ma anche regalato spettacolo da rim-protector e su un alley oop offerto da Cappelletti. Menzione particolare per Vincini: nonostante sia alla prima stagione in Serie A, il classe 2003 è stato autore di un buon finale da superstite, visto che Halilovic e Renfro avevano concluso la loro gara per la quinta infrazione, con molte cose utili tra cui quattro punti pesanti. Gestione falli che è stata un problema anche per Bendzius, molti minuti in panchina per il lituano, e in parte per Veronesi mai in ritmo durante la gara. La scena se la sono presa quindi gli esterni con Bibbins che ha tolto le castagne dal fuoco parecchie volte con apprezzabili soluzioni individuali (top scorer con 19 punti alla pari di Fobbs), così come Cappelletti, autore di alcune “invenzioni” tanto belle quanto pesanti nell’economia della gara. Alcuni canestri decisivi dei due sono arrivati nel terzo quarto con Venezia in rimonta, con una Dinamo che in altre occasioni aveva mostrato (vedi Tortona e Bologna) di subire particolarmente a livello mentale i parziali avversari: al Taliercio non è stato così, con Sassari che si è rimessa in carreggiata arrivando all’ultimo quarto in una situazione di perfetto equilibrio.  Nel concitato finale, nonostante tutte le difficoltà e un Ennis in stato di grazia, la Dinamo è rimasta lucida e concentrata sull’obiettivo portando così a casa la prima gioia lontano dal Pala Serradimigni. Un successo considerati i problemi di falli e l’assenza dell’infortunato Sokolowski che a maggior ragione non può che fa riprendere a sognare la squadra sassarese.

Futuro
Due punti che danno morale, ma che fanno vedere la classifica del campionato in un modo leggermente diverso: vero che la vittoria di Cremona su Varese ha portato a quota 4 il penultimo posto (posizione occupata dalle due lombarde), ma è anche vero che ora la Dinamo può iniziare a guardare al trenino per un posto in Final Eight ora distante due lunghezze. I due successi di fila contro Trieste e Venezia, possono e devono dare la carica per cercare il terzo consecutivo contro Reggio Emilia, in un altro scontro che evoca dolci ricordi alla tifoseria biancoblù. Contro la UnaHotels non sarà affatto facile, con l’innesto dell’ex NBA Kenneth Faried che ha già pagato qualche dividendo nel successo di ieri contro Napoli. Prima di pensare alla squadra che ha nel roster anche l’ex Gombauld, c’è però il capitolo europeo da riaprire con la prima trasferta della seconda fase di FIBA Europe Cup contro i francesi del Le Portel: si affronteranno le due squadre che hanno iniziato con una sconfitta il loro cammino nel secondo round, con Sassari superata in casa da Bilbao e Le Portel che ha perso il derby transalpino contro Cholet. Una sfida che quindi avrà già un certo peso nell’economia del Gruppo L, con solo le prime due classificate che accederanno ai quarti della competizione: nonostante il poco tempo per preparare la gara, la Dinamo dovrà per forza andare a caccia della continuità e dimostrare che la vittoria del Taliercio non sia stata un caso.

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Matteo Porcu






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