La società del Fatto Quotidiano acquisirà il 10% del capitale sociale di Kikero, start-up statunitense proprietaria di un’applicazione finalizzata a potenziare la velocità di apprendimento mediante l’utilizzo dell’IA. Tutti i dettagli
Un’applicazione per incrementare le capacità di memorizzazione e, di conseguenza, migliorare le potenzialità di apprendimento dell’utente. È quanto sta sviluppando Kikero, start-up statunitense con cui la Società Editoriale Il Fatto (Seif) ha sottoscritto un contratto di investimento per acquisirne il 10%.
L’ACCORDO TRA SEIF E KIKERO
Seif, media content provider ed editore di diversi prodotti editoriali e multimediali, tra cui il Fatto Quotidiano, ha chiuso un contratto di investimento per l’acquisizione del 10% del capitale sociale di Kikero. Il comunicato riferisce che si tratta in particolare di un simple agreement for future equity (Safe), “ovvero un contratto di investimento attraverso il quale l’investitore, in cambio del contributo in denaro versato a favore della startup, acquisisce il diritto di convertire in equity il suo investimento ad un prezzo scontato e al verificarsi di specifici eventi (cd. liquidity events o equity financings)”.
Il controvalore complessivo dell’investimento è pari a 300.000 euro, di cui 250.000 euro in denaro e i restanti 50.000 euro in “attività di media for equity (promozione e pubblicizzazione da parte di Seif su tutto il territorio nazionale della app oggetto di sviluppo”. Il tutto andrà corrisposto nei 18 mesi seguenti alla data della sottoscrizione.
Seif potrà “interrompere l’esborso di ulteriori tranche nel caso vi siano ritardi nello sviluppo e/o nella consegna dell’applicazione Kikero rispetto al programma di milestone previamente definito tra le parti, restando impregiudicato il diritto di convertire in equity le precedenti tranche già versate”.
COSA FA L’APP DI KIKERO
Come spiegato da Seif, l’applicazione che Kikero sta sviluppando consente – mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale – di generare mnemotecniche personalizzate in grado di incrementare le capacità di memorizzazione e conseguentemente migliorare le potenzialità di apprendimento dell’utente. Il progetto, secondo la società, “è rivolto a un mercato anche internazionale e ha l’obiettivo di sviluppare sinergie legate sia al ramo Formazione sia a prodotti editoriali di Seif con conseguente potenzialità di sviluppo di ricavi”.
COSA CI FARÀ IL FATTO QUOTIDIANO
Stando alle parole della presidente e amministratore delegato di Seif, Cinzia Monteverdi, “l’ambito delle attività che Kikero sta sviluppando hanno – in linea prospettica – interessanti sinergie sia con la Scuola del Fatto sia con i nostri prodotti editoriali. Per questo sono felice dell’intesa raggiunta con il fondatore. Seif è da sempre attenta allo sviluppo delle nuove tecnologie e alle potenzialità derivanti dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dei media”.
CHI C’È DIETRO KIKERO
Su Kikero non si trovano molte informazioni se non che è stata fondata da un supercervellone: Giulio Deangeli, neuroscienziato e ricercatore. Deangeli, 29 anni lo scorso febbraio, oltre ad aver studiato tra Pisa, Harvard e Cambridge, ha condotto cinque percorsi di laurea in parallelo presso l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna: Medicina, Ingegneria, Biotecnologie, Magistrale in Biotecnologie Molecolari, Master in Scienze Mediche, concluse nel 2021, con lode e media del 30 in ciascuno di essi.
A 18 anni, Wired ricorda che ha rappresentato l’Italia al campionato mondiale di Neuroscienze, presso il Congresso Mondiale di Neurologia, ottenendo il secondo posto. A tutt’oggi, è l’unico italiano a essere salito sul podio, nella storia della competizione.
A Harvard le sue ricerche sono state pubblicate su Science, è stato classificato nel top 5% degli Harvard alumni e top 1% per le biotecnologie. Infine, a Cambridge sta effettuando un dottorato di ricerca come Vice-Chancellor’s Awardee, a seguito di una selezione con oltre 23.000 candidati. Ha anche scritto il libro “Il metodo geniale – i segreti del cervello per apprendere velocemente e amare lo studio”.
IL PALLINO DELLE NEUROSCIENZE
In un’intervista del 2022, Deangeli ha raccontato che fin dalla scuola si è appassionato allo studio del corpo umano e del cervello in particolare: “Mi affascina l’idea di una retroingegnerizzazione del cervello, di vederci come meccanismi e capire come funzioniamo e fino a che punto possiamo spingerci”. Il suo sogno è quello di dare un contributo per combattere le malattie neurodegenerative, anche attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
Per realizzarlo sta lavorando a Cambridge in due laboratori, uno diretto da Maria Grazia Spillantini e l’altro da Pietro Liò. “Spillantini è in pratica l’erede di Rita Levi-Montalcini, ha scoperto la proteina centrale della malattia di Parkinson e ha rivoluzionato neurologia. Il suo laboratorio è specializzato proprio nelle malattie neurogenerative”, ha detto a inizio anno al Fatto Quotidiano quando ha partecipato a un panel sull’intelligenza artificiale organizzato proprio dalla Scuola del FQ all’università Roma Tre.
Liò, invece, ha aggiunto “è uno dei massimi esperti al mondo di AI, uno dei precursori del meccanismo di “attention”, per fare un esempio, fa funzionare ChatGpt, ed è stato uno dei pionieri delle GNN, l’architettura che, per dirlo con semplicità, fa funzionare Google Maps”.
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