Chieti, 10 dicembre 2024 – Si è svolto ieri
pomeriggio nell’ufficio del sindaco Diego Ferrara, un primo incontro di
discussione e confronto su proposta della Biblioteca comunale M. Bonincontro, gestita
da Chieti Solidale. Oltre al primo
cittadino e all’assessora alle Politiche Sociali Alberta Giannini erano
presenti la responsabile della biblioteca Fabiola Nucci e Piero Rovigatti,
responsabile dell’Officina dei Beni Comuni Urbani del Dipartimento di
Architettura dell’università d’Annunzio di Chieti-Pescara e Francesca Caiafa, giovane
laureanda in Architettura. All’incontro erano presenti anche il Movimento
Adulti Scout Cattolici Italiani Chieti 1
con la magister Lina di Labio, l’associazione “I Luoghi del Buon Incontro Aps”
con il presidente Andrea Rebba, una
delegazione del gruppo delle “sferruzzanti” Rosalba De Marco e Ivana
Guerci. Le due associazioni sono il motore pulsante di un movimento di
cittadinanza attiva che ha permesso alla biblioteca comunale di essere a pieno
titolo un presidio sociale e culturale a disposizione della città. Tra i primi
impegni condivisi: allargare il campo degli attori coinvolti (stakeholders) su
iniziativa del Comune con un tavolo di co-progettazione attraverso la
formalizzazione di un patto tra le istituzioni pubbliche e di interesse, gli
enti del terzo settore e cittadini e studenti, per definire impegni e ruoli di
ciascuno e massima condivisione con altri portatori di interesse verso l’obiettivo
di un quartiere sempre più solidale,
inclusivo e sostenibile.
“Abbiamo ascoltato con interesse le proposte
dell’associazione che dovranno essere ora condivise con l’esecutivo tutto – riferiscono
il sindaco Diego Ferrara e l’assessora alle Politiche Sociali Alberta
Giannini – . Stiamo avviando la più grande rigenerazione urbana della città
e anche la rigenerazione sociale e culturale deve andare di pari passo, quindi
porte aperte a una proposta che ci sembra bella e utile a quella parte di
città, dove c’è una solida esperienza di condivisione e un efficace modello di
aggregazione rappresentato dalla Biblioteca Buonincontro e tutta la vita e le
iniziative che ci gravitano intorno e dentro. Quello di ieri è stato un primo
incontro, ora bisogna costruire un percorso per verificare fattibilità e
proposte e calare le idee nella realtà”.
“L’esperienza straordinaria di cittadinanza
attiva in biblioteca non deve rimanere un’isola felice, ma crescere ed
espandersi in tutto il quartiere, con il coinvolgimento attivo degli abitanti,
delle scuole, del Comune, di Chieti Solidale Srl, dell’Ateneo d’Annunzio
attraverso i suoi Dipartimenti già coinvolti in diverse azioni e progetti in
corso, delle associazioni che collaborano con la biblioteca – riferisce Fabiola
Nucci, coordinatrice della Biblioteca – Ci si è soffermati sul carattere “non
oneroso” del patto, sulla sussidiarietà orizzontale, attraverso il civismo
attivo e gli strumenti dell’amministrazione condivisa (regolamenti per la
gestione partecipata dei beni comuni e patti di collaborazione), consapevoli che
questa è la strada più giusta, oltre che obbligata per un’Amministrazione
comunale in dissesto.
Si tratta in sostanza di condividere una
visione comune, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno, impegnandosi nel
costruire insieme alleanze fra cittadini, Enti, imprese e istituzioni sulla
base del principio di sussidiarietà. Questa ci è sembrata la strada in grado di
apportare risorse e capacità per fornire risposte innovative per un quartiere
dalle grandi potenzialità circoscritto in un triangolo di “vicinanza”
tra il campus universitario, le scuole, il piccolo Teatro dello Scalo. Al
centro si colloca la Biblioteca Bonincontro. In un futuro molto prossimo si
organizzerà un ciclo di incontri tematici su problemi e opportunità e
laboratori di partecipazione e Autocostruzione partecipata. Nell’immediato, il
19 dicembre dalle 14.30 alla Biblioteca Bonincontro si terrà una festa incontro
per rilanciare il progetto “Cubo_libre”, vano dispositivo di arredo e di studio
nato per la sala “Miria Ciarma” che rafforza il ruolo della Bonincontro come
spazio aperto e inclusivo per gli studenti”.
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