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Polizze vita, conti correnti e assicurazioni, aumenti costi per clienti inevitabili per decisioni manovra finanziaria


La manovra finanziaria 2025 ha coinvolto anche i settori bancario e assicurativo, chiamati a contribuire con un totale di 6 miliardi di euro per sostenere le finanze pubbliche. Questa misura, pur mirata a fronteggiare esigenze economiche nazionali, sta sollevando preoccupazioni per le sue implicazioni dirette sui clienti. Gli oneri aggiuntivi richiesti a banche e compagnie assicurative rischiano di essere trasferiti, almeno in parte, ai consumatori sotto forma di aumenti di costi per polizze vita, conti correnti e altri prodotti finanziari. Capiamo meglio:


  • La manovra e il contributo richiesto a banche e assicurazioni

  • Effetti sulle polizze vita e altri prodotti assicurativi

La manovra e il contributo richiesto a banche e assicurazioni

Secondo la relazione tecnica allegata alla manovra, il settore bancario è stato chiamato a fornire il contributo più consistente, pari a circa 4 miliardi di euro, attraverso una combinazione di misure. Tra queste spicca il rinvio delle deduzioni fiscali relative alle svalutazioni sui crediti e all’adozione del principio contabile IFRS9. Questi importi, inizialmente previsti per essere spalmati su più anni, saranno concentrati nel biennio 2025-2026, con un contributo stimato di 2,5 miliardi nel primo anno e 1,5 miliardi nel secondo.

Per quanto riguarda il settore assicurativo, il contributo è stimato in circa 1 miliardo di euro, legato a una nuova modalità di riscossione dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative alle polizze vita. A partire dal 2025, questa tassa non sarà più versata alla scadenza del contratto, ma annualmente, al di là dalla durata del prodotto assicurativo. Questo anticipo fiscale si applicherà sia alle polizze di nuova sottoscrizione che a quelle già in corso che incide sulla gestione delle riserve tecniche delle compagnie.

Per i clienti bancari, gli effetti di queste misure potrebbero manifestarsi con l’aumento delle commissioni applicate ai conti correnti e ai servizi finanziari. Le banche, trovandosi a fronteggiare un’improvvisa riduzione della redditività derivante dal rinvio delle deduzioni fiscali, potrebbero decidere di trasferire parte di questo onere sui consumatori. I conti correnti a costo zero, sempre meno frequenti negli ultimi anni, potrebbero diventare ancora più rari, con l’introduzione di costi fissi o l’aumento delle spese per operazioni come bonifici, prelievi o emissioni di carte di credito.

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Un altro aspetto riguarda i tassi di interesse. Le banche possono optare per una riduzione della convenienza sui tassi applicati ai depositi, rendendo meno vantaggioso il risparmio tramite conto corrente o conto deposito. Anche per i mutuatari, la situazione potrebbe peggiorare, con un possibile incremento degli spread applicati ai nuovi contratti di mutuo per compensare le perdite derivanti dalle nuove regole fiscali.

Effetti sulle polizze vita e altri prodotti assicurativi

Per quanto riguarda il settore assicurativo, l’anticipo dell’imposta di bollo sulle polizze vita è un onere non trascurabile per le compagnie, che potrebbero reagire rivedendo i premi o riducendo i rendimenti dei prodotti. I clienti che hanno sottoscritto polizze vita a lungo termine può vedere una diminuzione del capitale maturato alla scadenza, poiché l’imposta applicata annualmente ridurrà le somme disponibili per gli investimenti.

Questo scenario rende necessario per i consumatori un monitoraggio costante delle comunicazioni ricevute dalle compagnie assicurative per comprendere eventuali modifiche alle condizioni contrattuali e valutare se i prodotti sottoscritti rimangano vantaggiosi. Oltre alle polizze vita, anche altri prodotti assicurativi, come le polizze casa o Rc auto, potrebbero subire aumenti di costo per compensare l’impatto delle nuove disposizioni fiscali.

Le associazioni di categoria del settore bancario e assicurativo hanno espresso preoccupazioni riguardo alle implicazioni di questa manovra. La richiesta di contributi da parte del governo viene percepita come un intervento che, sebbene giustificato dall’urgenza di stabilizzare le finanze pubbliche, rischia di minare la fiducia dei consumatori e di indebolire la competitività delle imprese. Secondo gli analisti, molte banche e compagnie assicurative saranno costrette a rivedere i propri modelli di business per assorbire i costi, ma il trasferimento parziale di questi oneri sui clienti appare inevitabile.

I consumatori, dal canto loro, si trovano di fronte a un periodo di incertezza, in cui la trasparenza e la comunicazione delle banche e delle assicurazioni saranno decisivi.

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