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Orsi e lupi, missione a Roma dei sindaci di val di Sole e val di Non: «Qui troppi esemplari, siamo esasperati»


di
Mario Parolari

Incontro al ministero dell’Ambiente. Ziller: «C’è disagio, leggi da cambiare». L’assessore della Provincia di Trento: «Non sapevo nulla»

«Chiediamo una gestione più snella degli orsi problematici, il territorio non può più sopportare questa concentrazione». Questo il «sentiment» che si respira nelle valli trentine di Sole e di Non, che 25 sindaci di quei territori hanno portato nei palazzi governativi a Roma. Presenti 11 sindaci su 13 per la Val di Sole e 14 su 23 per la Val di Non. Un’ora di intervento ieri pomeriggio per i primi cittadini di fronte al sottosegretario all’ambiente Claudio Barbaro. L’obiettivo: «Portare l’istanza del territorio — spiega Lorenzo Cicolini, presidente della comunità Val di Sole —. Abbiamo rappresentato la situazione generale, portato il risultato della consultazione popolare che abbiamo avuto nei nostri territori. Questa è stata la nostra missione».

Lo spartiacque di Andrea Papi

Missione romana di due giorni per portare dunque all’attenzione della politica nazionale il tema della convivenza tra la popolazione delle loro vallate e i grandi carnivori. E i sindaci delle valli sembrano soddisfatti del primo round: «Un incontro tutto sommato positivo — spiega il presidente della comunità Val di Non Martin Slaifer Ziller —. Questo scambio, con la parte tecnica del ministero, è un tassello ulteriore di lavori iniziati da anni. Abbiamo cercato di far capire il disagio che i nostri cittadini e il nostro territorio stanno vivendo, specialmente dopo lo spartiacque del 5 aprile 2023, con la disgrazia di Andrea Papi. Prima era lamentela, ora è difficoltà di sopportazione».




















































Le percentuali schiaccianti dei «referendum» consultivi

Entrambe le comunità hanno organizzato una raccolta firme per indire una consultazione popolare sul tema dei grandi carnivori. In Val di Sole a fine ottobre si sono presentati alle urne il 63,16% dei votanti: per il 98,58% di loro la presenza dei grandi carnivori è «un grave pericolo per la sicurezza pubblica» e un «danno per l’economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali». In Val di Non, tra novembre e dicembre ha votato il 45,7%: la presenza di grandi carnivori è considerata un problema da più del 98% della popolazione (98,5%). «L’idea di avviare questo dialogo è nata in estate, partita dalla Val di Sole — spiega Cicolini —. Abbiamo inviato lettere di richiesta prima al Consiglio provinciale, che abbiamo incontrato ai primi di settembre. Vogliamo capire quanto è percepito il nostro problema presso chi governa a tutti i livelli. Chiediamo una gestione più snella per gli orsi confidenti problematici. In termini di concentrazione, il territorio non può più sopportare ulteriori aumenti di esemplari».

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I nuovi incontri nella speranza di modifiche normative

Come spiegano i presidenti da Roma, da questo approccio dovrebbero seguire modifiche normative. Infatti, nella giornata di martedì, i 25 sindaci incontreranno il presidente della commissione agricoltura alle 11.30 e i parlamentari del Trentino Alto Adige alle 13. «Sappiamo che i nostri rappresentanti conoscono la problematicità, porteremo le nostre istanze territoriali — spiega Cicolini —. Andremo a sentire quali sono le idee dei nostri parlamentari, i loro ordini di manovra e la programmazione». «Dobbiamo costruire una strada che permetta a chi governa di garantire la sicurezza pubblica — spiega Ziller —. Cosa che oggi, non per volontà politica, ma per le norme vigenti, non è così scontata».

«Il cambiamento deve avvenire in Parlamento»

Ma qualche risposta, i sindaci da Roma la porteranno in Trentino: «Ogni giorno incontriamo cittadini preoccupati e spaventati, viviamo il disagio di governare senza gli strumenti che riteniamo adeguati — spiega Ziller —. Al ministero ci hanno detto che sono consapevoli di questo, e che insieme alla provincia stanno cercando di capire come attivarsi. Possono essere di supporto tecnico, ma il cambiamento deve avvenire in Parlamento. Sappiamo che non cambieremo le leggi dall’oggi al domani, vogliamo che chi può farlo sia consapevole della nostra situazione».
Non era informato del viaggio dei 25 primi cittadini l’assessore provinciale con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni: «Non ne so niente — spiega —. Vediamo che informazioni e notizie portano a casa». Per Failoni, non si tratta però di uno scavalcamento dell’autorità politica provinciale: «Ognuno fa ciò che meglio crede, è una scelta che va rispettata — spiega Failoni —. Giudicheranno gli altri. Nessun problema e nessuna polemica. Siamo curiosi di vedere cosa portano in Trentino, ci auguriamo ci possano portare qualche attività concreta».

«Supporto alla Provincia»

E da parte dei Comuni, si ribadisce il sostegno alla Giunta: «Siamo allineati — spiega Ziller —. Al ministero abbiamo ribadito il nostro supporto alla Giunta». «Abbiamo già avuto questo incontro sui grandi carnivori in Consiglio provinciale, con cui siamo in continuo contatto — spiega Cicolini —. La Provincia era informata. Sta passando nel dimenticatoio, ma noi abbiamo un presidente che per la questione dei grandi carnivori vive sotto scorta. Siamo a Roma anche per questo».

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21 gennaio 2025



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