Scritto da Lorenzo Borghero e Anna Mulassano, FISU Young Reporters, Italia
Oltre ad aver vinto il Campionato europeo di calcio con l’Italia nel 2021, Giorgio Chiellini ha dimostrato nel corso della sua carriera di essere un campione anche fuori dal campo. Il difensore si è infatti diplomato al Liceo Scientifico. Si è poi iscritto all’Università di Torino, dove nel 2010 si è laureato con lode in Economia e Commercio e sette anni dopo in Business Administration.
Oggi Chiellini è responsabile delle relazioni istituzionali della Juventus, co-fondatore di Akka, una società che investe in start-up, e partner di Mate, l’agenzia di comunicazione di cui è socio anche Claudio Marchisio, altro ex giocatore della Juventus. Come tutti i partecipanti ai FISU Games, il difensore italiano ha dovuto trovare un equilibrio tra le sue attività sportive e lo studio. Chiellini ha partecipato alla cerimonia di apertura dei Giochi Universitari Mondiali FISU di Torino 2025 come ultimo tedoforo. In un post su Instagram, Chiellini ha augurato agli studenti-atleti di “vivere questa esperienza con passione e determinazione, onorando i valori dello sport”.
La carriera di un atleta professionista assorbe la maggior parte del suo tempo libero e delle sue energie fisiche e mentali. La lettura e lo studio mi hanno sempre aiutato a mantenere una buona salute mentale, grazie alla quale sono sempre riuscito a bilanciare gli impegni accademici con gli allenamenti e le partite. I pisolini e la Playstation mi aiutavano a rilassarmi, ma leggevo anche buoni libri o testi universitari.
Cosa si prova a essere l’ultimo tedoforo dei Giochi FISU 2025? Come possono i Giochi promuovere i valori dello sport e dello studio? Possono motivare i giovani a lavorare su entrambi gli aspetti?
Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato come ultimo tedoforo. Credo che i Giochi siano il simbolo dei valori dello sport. Vedere la passione di oltre 2500 giovani atleti è stato molto emozionante e mi ha ricordato quando ero un giovane calciatore con un grande sogno. Vorrei che tutti potessero realizzare i propri sogni.
Hai mai pensato di rinunciare a una delle tue attività?
No, mai. Il calcio e lo studio sono sempre stati parti fondamentali e integranti della mia vita. Mi è difficile pensare a me stesso senza l’uno o l’altro, perché mi accompagnano da sempre.
Quali consigli daresti ai giovani che cercano di bilanciare questi due mondi così impegnativi?
La cosa più importante è trovare il giusto equilibrio lavorando attivamente su entrambi gli aspetti. La costanza è fondamentale in entrambi i campi; lo studio può aiutare nello sport e, allo stesso tempo, alcuni aspetti della vita da atleta facilitano la gestione degli impegni accademici.
Lo studio ti è stato d’aiuto quando ti sei avvicinato al calcio? L’abitudine a competere ti ha mai aiutato nella tua carriera accademica?
Nel gioco del calcio l’istinto è fondamentale, ma riuscire a riflettere è fondamentale per non commettere errori nei momenti più concitati. A questo proposito, lo studio mi ha aiutato ad affinare le mie capacità di riflessione e a mantenere un alto livello di concentrazione per lunghi periodi di tempo. Lo sport mi ha aiutato ad affrontare le sfide accademiche: sono abituato a lavorare sotto pressione.
Lo studio ha sempre fatto parte della mia vita, non l’ho mai trascurato. Per me è stato un processo naturale: quando ero giovane, ho dovuto darmi da fare più della maggior parte dei miei coetanei, ma non mi è dispiaciuto. Mi ritengo fortunato perché ho realizzato i miei sogni. Ho scelto Economia perché è sempre stata una materia che mi ha affascinato. Inoltre, sapevo che mi avrebbe aperto diverse possibilità di carriera dopo il mio ritiro da calciatore.
Recentemente hai co-fondato Akka, una società che investe in start-up. Da un paio d’anni sei socio di Mate, insieme a Claudio Marchisio. Quanto è stata utile la tua esperienza accademica nelle tue iniziative imprenditoriali e nel tuo ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali della Juventus?
Negli ultimi anni ho scoperto il mondo delle startup, e le potenzialità di Akka, un progetto di Thomas Rebaud, mi hanno subito convinto. Mate Agency è oggi un’azienda solida e sono felicissimo che il mio socio sia Claudio Marchisio, con cui ho condiviso anche molti anni alla Juventus. La mia formazione accademica è stata fondamentale per tutti i passi che ho fatto dopo il ritiro da calciatore, sia come imprenditore che come manager.
Quando ti sei iscritto alla facoltà di Economia avevi già in mente questi progetti o si sono sviluppati negli anni successivi?
Quasi tutti i progetti si sono sviluppati negli anni successivi. La mia formazione accademica mi ha fornito le conoscenze necessarie per operare in un campo diverso, dopo 30 anni trascorsi da calciatore.
Vivendo a Torino da molto tempo, ti sei mai cimentato negli sport invernali qui nei dintorni?
Purtroppo lo sci è incompatibile con l’attività di calciatore professionista. Ho ripreso a sciare dopo il mio ritiro, a distanza di quasi 30 anni dall’ultima volta che ero andato sulle piste. Apprezzo la montagna e quando posso mi concedo una vacanza a Sestriere.
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