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Real Sociedad, Alguacil: «Lazio feroce nelle transizioni e con enorme fisicità». Brais Méndez: «Non la temiamo»


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Scende a Roma per rompere l’imbattibilità della Lazio e agganciare per la prima volta il treno delle prime otto. La Real Sociedad torna in Italia, dove nelle ultime tre uscite ha perso con la Roma (2-0) e ha costretto al pareggio il Napoli in Europa League prima di dominare con l’Inter a San Siro e imporre lo 0-0 ai campioni d’Italia in Champions League. Il tecnico Alguacil, al sesto anno sulla panchina del club di San Sebastián, ha risparmiato ai pilastri dell’11 Oyarzabal, Kubo, Barrenetxea, Sučić e Olasagasti la trasferta di Valencia col chiaro intento di ottenere la piena posta in palio all’Olimpico. Domani alle 21.00 si sfidano due squadre agli antipodi: i baschi difendono col pallone tra i piedi, i biancocelesti pressando in avanti; la Lazio è il terzo attacco d’Italia, la Real Sociedad ha la seconda retroguardia dei primi 6 campionati d’Europa dopo l’Atletico Madrid di Simeone; l’aquila predilige la verticalità, gli ospiti fanno del gioco in orizzontale e del possesso un vero e proprio marchio di fabbrica. Se gli uomini di Baroni sono in vetta all’Europa da 4 mesi esatti, nell’ultimo biennio Oyarzabal e compagni hanno conquistato Barcellona e Manchester e frenato il Real Madrid di Ancelotti.

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LA VIGILIA ALL’OLIMPICO

La Real Sociedad non vuole dare vantaggi al rivale, si è allenata in patria e assaggerà il terreno di gioco dell’Olimpico soltanto domani sera.

Dalla pancia dello stadio sono intervenuti l’allenatore e il leader tecnico della squadra, Brais Méndez, che lo scorso anno segnò all’Inter. Ad iniziare è il centrocampista. «Siamo qui con grande voglia di vincere ed entrare tra le prime otto. Anni fa abbiamo vissuto alcune belle serate in Italia, ora vogliamo ripeterci. Abbiamo un grande rivale, in uno stadio mitico, storico. Sappiamo che sarà difficile ma siamo convinti di poter fare tre punti».

Che squadra è la Lazio?

«Non vi dirò che tipo di partita faremo, ma ci aspettiamo un rivale forte, agguerrito, la Lazio è forte fisicamente ed è rapida nelle fasi di transizione. Non temo l’avversario, ma ho grande rispetto».

Come stai fisicamente? La Lazio è favorita per la vittoria finale?

«Sto molto bene. Non saprei, sicuramente la Lazio è tra le migliori formazioni della competizione. Loro hanno tanti giocatori buoni, alcuni come Pedro, Castellanos e Gila li conosciamo perché hanno già giocato nella Liga. Credo che loro siano forti a livello di collettivo».

Quale è l’obiettivo della partita? La Real fa fatica a rimontare?

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«Abbiamo un solo obiettivo, vincere ed andare direttamente agli ottavi. Non ho mai pensato alla fatica di recuperare, sinceramente. Ogni partita ha una storia a sé».

Qualche istante dopo, è la volta del tecnico Alguacil.

«Siamo contenti di essere qui a giocare una partita importante, la Lazio è un rivale forte e noi abbiamo tanto rispetto per loro, ma siamo qui per recuperare e portarci più avanti in classifica. Loro hanno una fisicità impressionante, in transizione sono capaci di riconquistare la sfera e andare in porta con grande velocità».

La sua squadra è abbastanza matura nelle gare importanti, è fiducioso per domani?

«La cosa complicata è essere maturi con continuità. Affrontiamo una squadra che sta bene. Loro fanno bene in Italia ed Europa, hanno profondità e densità in area di rigore, hanno dei laterali molto vivaci. Conosciamo bene il “Taty” Castellanos, ma anche Dia, Isaksen e Zaccagni».

Si sfidano la seconda miglior difesa e uno dei migliori attacchi del continente: sono due squadre così diverse?

«Chi ha riposato con il Valencia ha riposato perché alcuni titolari erano stanchi. Per fortuna abbiamo avuto qualche giorno per riposare. La Lazio è forte in attacco, noi facciamo molto bene in difesa. Sono due scuole diverse, ma abbiamo anche delle somiglianze: entrambe le squadre vogliono essere protagoniste con il pallone tra i piedi, entrambe cercano un pressing molto alto in avanti. Real Sociedad e Lazio hanno due allenatori molto diversi, questo sì».

Quali sono le differenze tra le gare della Liga e le sfide a squadre italiane?

«Ogni partita è diversa. Noi abbiamo già giocato all’Olimpico contro la Roma, abbiamo giocato bene ma abbiamo perso per alcuni dettagli. Speriamo di essere più felici domani sera».

La squadra è molto giovane. Siete pronti per uno scenario del genere?

«In due anni siamo cresciuti molto, in estate sono andati via giocatori esperti, abbiamo molti ragazzi inesperti. Per molti di loro sarà la prima volta in un grande stadio. Vediamo come risponderanno. La squadra non è in un momento di flessione, io voglio vincere sempre. Spero di rinnovare il contratto con il club, sono stato male lo scorso anno ma ho ricevuto tanto affetto dall’ambiente e dai tifosi. Io ricevo tanta forza dalla gente che mi appoggia».

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