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Umbria, in 10 anni oltre 4 mila laureati all’estero



L’Umbria affronta un’emorragia di capitale umano: dal 2013 al 2023, oltre 4.000 laureati umbri hanno lasciato il Paese. Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni, ha rilanciato la proposta di un fondo regionale per contrastare il fenomeno e incentivare il rientro dei talenti.

L’Umbria sta affrontando un’emorragia di ‘cervelli’ in dieci anni, dal 2013 al 2023, 4.165 laureati umbri hanno lasciato il Paese, con un saldo negativo di 2.470 tra cancellazioni e ritorni.

Il commento del Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni: “Il report dell’Ente camerale rilancia una grande questione che riguarda l’Umbria, ma anche tutta l’Italia, e che ha a che fare con le chance di successo della transizione digitale ed ecologica”.

“La perdita secca che ormai da anni si registra nel saldo tra i laureati italiani che tornano dall’estero in Italia e quelli che invece sono usciti definitivamente verso l’esteroha detto Mencaroni – è una perdita secca di potenziale di crescita.
La situazione, anche se sembra non peggiorare ulteriormente, almeno stando ai dati dell’Istat che la Camera di Commercio dell’Umbria ha sistematizzato, è cristallizzata in una perdita costante di laureati nell’interscambio con l’estero”.

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Necessario intervenire

“Dobbiamo ha aggiunto Giorgio Mencaroni quindi favorire la riduzione prima e la scomparsa poi di questa forbice sfavorevole, che deriva da tanti fattori che vanno studiati a fondo e che attengono ai problemi del sistema Paese, anche con incentivi ad hoc che da un lato frenino le uscite e dall’altro attraggano dall’estero le persone più istruite, con aiuti specifici per i laureati italiani che tornano a lavorare nel nostro Paese. Una questione certamente nazionale, ma che va affrontata anche a livello regionale”.

La proposta

“Per questo rilancio – ha sottolineato il presidente Mencaronila mia proposta per un fondo regionale ad hoc a cui contribuiscano tutti gli enti e che sia aggiuntivo rispetto ad auspicabili interventi nazionali. Su questo tema la Camera di Commercio c’è a tutto tondo, sia spingendo per la crescita innovativa delle imprese sulle ali della transizione digitale ed ecologica, sia rafforzando l’offerta formativa per imprese e cittadini, soprattutto giovani, sia con l’impegno a partecipare a un’iniziativa regionale di incentivi per chiudere la forbice negativa che l’Umbria ha sui laureati”.

La situazione è peggiorata nel tempo: nel 2013, le cancellazioni definitive verso l’estero erano 233, già superiori alle 73 iscrizioni dall’estero. Dieci anni dopo, nel 2023, le uscite sono salite a 450, mentre i rientri si sono fermati a 219.

Nonostante un aumento dei rientri (da 49 nel 2013 a 102 nel 2023), il saldo rimane fortemente negativo.

La speranza del 2021

Nel 2021 sembrava profilarsi un’inversione di tendenza, con un saldo negativo sceso a 78.

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Tuttavia, questa speranza si è rivelata effimera: nel 2022 i trasferimenti definitivi verso l’estero sono aumentati a 451, rimanendo stabili nel 2023 con 450 partenze.

L’Umbria nel quadro nazionale

Come detto, il fenomeno della fuga dei laureati non riguarda solo l’Umbria.

Tra il 2013 e il 2023, a livello nazionale, 308.824 laureati italiani hanno lasciato definitivamente il Paese, mentre 131.692 sono rientrati, generando un saldo negativo di 169.132.

Il quadro nazionale

Tutte le regioni italiane presentano un saldo negativo, comprese quelle del Nord.

La Lombardia, ad esempio, registra una perdita di 34.611 laureati, il Piemonte 14.201 e il Veneto 15.814.

In termini percentuali, l’incremento delle cancellazioni definitive è stato del 90,1% in Italia, mentre l’Umbria si attesta a +93,1%, in linea con la media nazionale.
Le regioni con il maggiore incremento percentuale sono l’Abruzzo (+170,1%), il Molise (+133%), le Marche (+124,3%) e il Veneto (+120,1%).

Umbria, in 10 anni oltre 4 mila laureati all’estero, dati regioni italiane

Analisi per fasce di età

Analizzando il decennio, emerge che i laureati umbri che si trasferiscono all’estero appartengono principalmente alla fascia 25-39 anni, con 2.672 cancellazioni.
Seguono la fascia 40-64 anni (1.108), quella 0-24 anni (205) e infine gli over 65, con 180 laureati che hanno lasciato il Paese.

Umbria, in 10 anni oltre 4 mila laureati all’estero, dati per età

Conclusioni

Il fenomeno della ‘fuga dei cervelli’ rappresenta una sfida cruciale per l’Umbria e per l’intero Paese.

La Camera di Commercio dell’Umbria, dall’analisi dei dati evidenzia la necessità di politiche mirate, sia a livello regionale che nazionale, per invertire questa tendenza e trattenere il capitale umano indispensabile per il futuro sviluppo economico e sociale.

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