Il fatto che dall’autostazione di Lampugnano, zona ovest di Milano, fosse possibile trovare un modo per uscire dal territorio italiano senza documenti, era cosa nota in Tunisia e all’interno dell’hotspot di Isola Capo Rizzuto. L’obiettivo era raggiunge la Francia o la Svizzera. Lo si evince dalle dichiarazioni di un migrante minorenne contenute nell’inchiesta della Procura di Milano che ha portato a un’ordinanza di misura cautelare eseguita a carico di 7 persone (28 gli indagati in totale) «responsabili, a vario titolo, di aver organizzato una rete operante nell’ambito di un traffico illecito di migranti» dal 2022. Ad essere indagate ci sono tre compagnie di trasporto privato.
L’inchiesta
Il procedimento trae origine da un’indagine congiunta della Polizia di Frontiera per i settori di Bardonecchia e Aosta e della Polizia Locale di Milano, che iniziata a settembre 2022 (primo episodio contestato) e portata avanti fino 2024, e riguarda un fenomeno criminale emerso presso l’autostazione milanese, la quale, come è noto, è uno dei principali scali per tutti gli autobus in partenza o arrivo a Milano, su tratte nazionali e internazionali. Dall’inchiesta è emerso che i cosiddetti “favoreggiatori” operavano “nell’area dell’hub di Lampugnano” e avrebbero avvicinato “gli stranieri irregolari” che arrivavano “alla stazione già con l’intenzione di spostarsi in altri Paesi dell’area Schengen, pur non avendone titolo”.
Il ruolo dei “favoreggiatori”
Sono stati proprio i controlli e le riammissioni di stranieri irregolari effettuate ai confini italo-francese e italo-svizzero ad aver fatto emergere il fenomeno criminale le cui risultanze hanno permesso di accertare che i “favoreggiatori” gravitanti nell’area dell’hub di Lampugnano si adoperano per agevolarli nel loro tentativo dietro pagamento di somme di denaro di norma contenute tra le 100 e le 250 euro a persona. La rete sarebbe stata attiva nelle province di Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Monza e Brianza, Novara, Teramo, Aosta e Torino. In molti casi i migranti irregolari sarebbero stati aiutati prima di tutto nell’acquistare titoli di viaggio online con generalità difformi, posto che, non avendo documenti regolari non potevano acquistarli con le proprie generalità.
I tentativi di corruzione e le minacce agli autisti
Ma la forma di agevolazione più grave praticata dai “favoreggiatori” consiste nell’aver avvicinato gli autisti dei bus di tratte internazionali cercando di convincerli a non effettuare un controllo rigoroso dei titoli di viaggio e, soprattutto, dei documenti (passaporto, visto o permesso di soggiorno) abilitanti l’ingresso nello Stato di destinazione. “L’attività di avvicinamento e di pressione sugli autisti dei bus – viene rilevato nell’ordinanza – è diventata un fenomeno del tutto noto presso la Stazione di Lampugnano, tanto che i soggetti “favoreggiatori” più ricorrenti sono persone ormai conosciute da chi presta in servizio presso l’area dell’hub”. A volte l’avvicinamento degli autisti da parte dei favoreggiatori avveniva con modalità tipicamente “corruttive”, essendosi consolidata, con alcuni autisti, la prassi di corrispondere loro una parte del denaro contante ricevuto dagli stranieri in partenza, affinché essi effettuassero il trasporto “senza creare problemi”. “Altre volte, di fronte ad autisti e dipendenti della stazione che invece si sono dimostrati insensibili a queste forme di avvicinamento, i favoreggiatori hanno assunto atteggiamenti intimidatori, ricorrendo a minacce e, in alcune occasioni, anche ad aggressioni verbali e fisiche“. Le misure cautelari hanno riguardato i favoreggiatori del traffico, non gli autisti. E tra gli indagati ci sono anche due autisti calabresi, Giovanbattista Crucitti (cl. ’64) e Andrea Melara (cl. ’91), entrambi operanti sulla tratta Milano-Parigi.
Lo sbarco in Calabria dalla rotta turca e il sogno di andare in Francia
L’autostazione di Lampugnano – come dimostrato dalle indagini – era una vera e propria meta per molti stranieri che sono entrati in Italia irregolarmente, seguendo una delle varie rotte migratorie – prevalentemente la rotta marittima del Mediterraneo centrale (con partenze dalla Libia e dalla Tunisia e approdo in Sicilia) e la rotta diretta del Mediterraneo Orientale (con partenza dalla Turchia e approdo in Calabria). E proprio dalla testimonianza di un minore stranieri che era ospite nel Cara di Isola Capo Rizzuto è emerso che era noto anche in Tunisia che dall’autostazione di Lampugnano fosse possibile trovare un modo per uscire dal territorio italiano senza documenti. Il minore ha raccontato come la comunicazione gli fosse arrivata quando era ancora sulle coste tunisine e confermata una volta arrivato in Calabria e collocato nella struttura di accoglienza nel Crotonese. Dall’autostazione milanese, ha dichiarato, “grazie ad alcuni connazionali, gli sarebbe stato possibile giungere in un Paese del Nord Europa”.
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