Al Nonino premi a pace, valori della terra e letteratura che interpreta la crisi dell’oggi

La pace come impegno continuo; la letteratura capace di raccontare e interpretare la crisi del mondo d’oggi; la danza contemporanea che nasce dal passato ancestrale dell’Africa; e ancora la promozione dei valori della terra e delle antiche produzioni agricole.

Questi valori saranno al centro del 50° Premio Nonino che si svolgerà sabato 25 gennaio, nelle Distillerie Nonino di Ronchi di Percoto a partire dalle ore 11, e che sarà assegnato all’ex diplomatico e primo ministro francese, Dominique de Villepin (Premio Nonino), allo scrittore tedesco Michael Krüger (Premio internazionale Nonino), alla danzatrice africana Germaine Acogny (Premio Nonino “Maestra del nostro tempo”), allo scrittore, sommelier, blogger irlandese Ben Little e al vitigno friulano Pignolo (Premio Nonino Risit d’Aur).

Istituito nel 1975 «per la valorizzazione della civiltà contadina», nell’anno del cinquantenario il Premio Nonino 2025 sarà dedicato alla memoria di Benito Nonino, colui che 50 anni fa, con la moglie Giannola, ha rivoluzionato il modo di fare la grappa, deceduto nell’agosto scorso.

I quattro premiati, sabato 25 gennaio, terranno anche un incontro pubblico nel salone del Parlamento del Castello di Udine, alle ore 18.30.

Dominque de Villepin

Diplomatico, scrittore, avvocato e politico, Dominique de Villepin è stato dal 2005 al 2007 primo ministro francesce, all’epoca della presidenza di Jacques Chirac. In precedenza era stato ministro degli Esteri, ponendosi come capofila del dissenso contro gli Usa e la guerra in Iraq, pronunciando al Consiglio di sicurezza dell’Onu, nel 2003, un discorso forte che gli valse l’applauso dei rappresentanti dei paesi membri ostili al conflitto. Fin da allora, si legge nella motivazione del Premio – che gli sarà consegnato da Edgar Morin – «con i suoi interventi lucidi e coraggiosi sugli eventi che segnano la nostra epoca, dall’Ucraina a Israele, a Gaza e non solo, fa comprendere senza polemica violenta tutta la drammatica situazione internazionale. Il suo è un vibrante appello a non rassegnarsi all’inevitabilità della guerra e al ricorso alla forza; un appello al dovere di verità di fronte ai terribili avvenimenti che si stanno consumando in molti luoghi del pianeta; un appello continuo al diritto e al dovere di sapere, a non volgere lo sguardo dall’altra parte, e a trovare una via diplomatica per la soluzione dei conflitti; un potente appello a una coscienza universale capace di riconoscere che la tragedia di alcuni è la tragedia dell’umanità intera; e infine un appello all’azione, alla conoscenza e alla coscienza per riconoscere l’umanità che ci unisce».

Michael Krüger

Poeta e romanziere, Michael Krüger è autore di libri come “La violoncellista” (Einaudi 2002), “La commedia torinese” (Einaudi 2007), “Il dio dietro la finestra” (2024) in cui con occhio lucido e disilluso critica un’umanità che si confronta con le sue sconfitte. «Un poeta forte e intenso, discreto e perplesso dinanzi alla vita e ancor di più alla Storia, la quale sembra talora lasciarci a terra prima di partire», ha scritto Claudio Magris, che a Percoto consegnerà il premio allo scrittore. «Leggendo ciò che lui scrive – si legge nella motivazione del premio, scopriamo che si tratta anche di nostri sentimenti e pensieri, ma abbiamo bisogno che lui li scopra nei suoi articoli, nei sui romanzi e racconti, nelle sue poesie per farli nostri e scoprire che è lui che ce li tira fuori e che, dopo averlo letto, siamo diventati un po’ più noi stessi».

Germaine Acogny

Germaine Acogny, nata nel Benin da padre senegalese, cresciuta e vissuta in Senegal e in Francia, è danzatrice, coreografa e insegnante. La tecnica di danza che ha sviluppato è nata dall’influenza dell’eredità gestuale di sua nonna, sacerdotessa Yoruba. Dunque una danza contemporanea che affonda le sue radici nella tradizione. Nella sua carriera ha lavorato con Maurice Béjart. Ha creato in Senegal il Centro internazionale di danze africane tradizionali e contemporanee, punto d’incontro per danzatori provenienti dall’Africa e da tutto il mondo. «La danza – recita la motivazione del Premio Nonino “Maestra del nostro tempo” che le sarà consegnato da Mauro Ceruti – esprime le voci più arcane della terra. Terra la cui salvaguardia e la cui cura sono sempre state le ragioni del Premio Nonino. Germaine Acogny è considerata la madre della danza contemporanea africana. Africa genitrice ancestrale della nostra genia. Portando in tutto il mondo la sua arte con spettacoli e fondando scuole. Ma quando Madame Acogny danza sulla battigia o tra gli alberi delle foreste, il suo corpo diventa preghiera».

Ben Little e il Vitigno Pignolo

Nei cinquant’anni dalla fondazione del Premio, il Risit d’Aur vuole ricordare l’impegno di Benito e Giannola Nonino per la valorizzazione dei vitigni autoctoni, come il Pignolo, lo Schioppettino, il Tazzelenghe, la Ribolla gialla, per i quali ottennero nel 1978 l’autorizzazione comunitaria alla coltivazione. Ecco allora la motivazione del Risit d’Aur assegnato a Ben Little e al vitigno Pignolo e che gli sarà consegnato da Giannola con Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino: «Irlandese di nascita e friulano di adozione, Ben si innamora dell’antico vitigno friulano a bacca nera e gli dedica anni di studi e di ricerche». «Nel 2023 fonda l’Associazione del Pignolo del Friuli-Venezia Giulia che con oltre 34 soci attivi è la più grande associazione di vignaioli, nella regione, per unire le energie di vignaioli, ricercatori e appassionati del leggendario Pignolo, promuoverlo, valorizzarlo e farlo conoscere fin nel cuore della Cité du Vin a Bordeaux e a Napa Valley».

Stefano Damiani