Roma, assemblea di Forza Nuova: l’albergo ritira la disponibilità ad ospitare la riunione dell’estrema destra

L’evento organizzato da Forza Nuova per riunire le forze dell’estrema destra europea era previsto per domenica 26 gennaio in un hotel vicino alla stazione Termini a Roma, ma a quanto si apprende, la struttura ricettiva avrebbe revocato la disponibilità della sala scelta dal movimento neofascista come location per l’assemblea. 

Dall’albergo di via di San Martino della Battaglia spiegano che avrebbero appreso solo nelle ultime ore il reale tenore dell’evento e avrebbero quindi deciso di ritirare la disponibilità a ospitare l’appuntamento.

Di Cola (Cgil): «Che venga impedita l’internazionale fascista»

All’assemblea dell’organizzazione politica, pubblicizzata anche da decine di manifesti affissi per tutta Roma, sono attesi esponenti della destra europea provenienti da Spagna, Francia, Serbia, Grecia, Germania e Siria che ora, a 48 ore dall’appuntamento, restano senza la sala in cui riunirsi. A spiegare il «no» della struttura ricettiva, la polemica politica che si è scatenata al diffondersi della notizia del raduno. 

«Il prefetto impedisca l’internazionale fascista»: l’infuriato appello del segretario generale della Cgil Natale Di Cola. Stesso appello mosso anche dal coordinamento provinciale di Avs, Europa Verde e Sinistra Italiana che senza mezzi termini ha dichiarato: «No a raduni nostalgici dell’estrema destra».

Il Pd: «No alle adunate nostalgiche»

Anche la capogruppo del Partito democratico in Campidoglio, Valeria Baglio, insieme con la consigliera capitolina e presidente del Pd Roma, Giulia Tempesta chiedono «che il governo e le autorità di pubblica sicurezza vietino il raduno neofascista in programma per il 26 gennaio. È inaccettabile che Roma, città antifascista e medaglia d’oro per la Resistenza, possa ospitare adunate nostalgiche, che si ispirano a ideologie di estrema destra estranee ai valori costituzionali. La provocazione di voler tenere questo raduno alla vigilia del Giorno della memoria è ancora più intollerabile. Per questo ci rivolgiamo al Prefetto, affinché vieti qualsiasi manifestazione che rappresenti un oltraggio alla città e ai valori democratici condivisi».

Al coro di proteste si uniscono anche quelle dell’Associazione nazionale partigiani che chiede ufficialmente che venga vietato il «raduno nazifascista». «Nel giorno della vigilia del Giorno della Memoria, a Roma, nazifascisti di tutta Europa vorrebbero adunarsi per approfittare dell’onda e del vento che percepiscono favorevoli. A chiamarli è l’organizzazione guidata da un pregiudicato – si legge in una nota dell’Anpi-. Le formazioni nazifasciste che rappresentano ospiti e ospitanti sono vietate dalla nostra Costituzione, sono in dichiarato conflitto con le ragioni di democrazia, libertà e uguaglianza su cui è stata ricostruita l’Europa stessa, nata dopo il disastro della II Guerra. Il Comitato Nazionale dell’Anpi si unisce a tutte le forze politiche, sindacali e sociali che chiedono alle istituzioni di vietare siffatto raduno, pericoloso per i cittadini e l’ordine pubblico, potenzialmente eversivo. Richiamano le stesse istituzioni, che hanno giurato fedeltà alla Costituzione, ad applicare le leggi in vigore: si sciolgano tutte le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo».

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