Sport & Health City Manager, tappa a Tivoli per il corso organizzato da Anci e HCI – www.anci.it

Terzo fine settimana a Bagni di Tivoli per i corsisti impegnati nel percorso organizzato da Anci, nell’ambito del progetto “I giovani per le ‘Città dello Sport e della Salute’”, in collaborazione con HCI – Health City Institute e Sapienza Università di Roma. L’esperienza formativa, giunta alla terza edizione, prosegue fino a fine febbraio 2025.
Con l’evoluzione degli scenari e delle dinamiche sociali e demografiche, le città rappresentano – e lo saranno sempre di più – luoghi cruciali per l’implementazione di politiche legate alla salute, all’inclusione e al benessere dei cittadini.
Per questo lo Sport & Health City Manager si pone come una nuova figura professionale strategica, capace di affrontare sfide complesse legate alla salute collettiva, affiancando gli amministratori pubblici nella promozione di politiche attente agli stili di vita e a un approccio multidisciplinare che integri prevenzione e attenzione al contesto sociale.
Anche questi temi sono alla base del percorso formativo per Sport & Health City Manager, giunto alla terza edizione e organizzato da Anci, nell’ambito del progetto “I giovani per le ‘Città dello Sport e della Salute’”, in collaborazione con HCI – Health City Institute e Sapienza Università di Roma, e con il patrocinio della Cattedra UNESCO sull’Urban Health, Cities+ e Science for Cities.
Anche il terzo fine settimana di formazione a Bagni di Tivoli ha visto la presenza qualificata di relatori che hanno contribuito ad arricchire ulteriormente il bagaglio di competenze e conoscenze a disposizione dei corsisti.
La prima giornata è stata aperta dall’intervento di Stefano Gobbi, Responsabile Politiche sociali e Terzo settore della Direzione Sport nei Territori di Sport e Salute, che ha trattato il tema dello sport come strumento di politiche pubbliche e asset fondamentale per lo sviluppo di comunità più coese, senza tralasciare l’impatto sulla salute, l’indotto sull’intera filiera di settore, la creazione di opportunità lavorative e l’incidenza su turismo e mobilità sostenibile.
Dopo una approfondita analisi di contesto, priorità e condizioni demografiche attuali e future, Gobbi ha sottolineato l’importanza di stili di vita sani per la buona salute individuale, che migliora se l’attività fisica svolta è in linea con le indicazioni dell’OMS ed evitando fumo, alcol, sedentarietà e dieta scorretta. Importante per i corsisti anche la panoramica sull’attività portata avanti da Sport e Salute, in particolare in collaborazione con ANCI.
A seguire, con Lucio Corsaro, componente del consiglio direttivo di Health City Institute e fondatore della start-up innovativa Bhave, è stato esplorato il potenziale della Behavioural Analysis e dell’Intelligenza Artificiale nel supportare le decisioni strategiche delle amministrazioni pubbliche. La sessione formativa ha evidenziato come queste tecnologie possano migliorare la comprensione dei bisogni delle comunità, ottimizzare i processi decisionali attraverso un uso consapevole degli automatismi e promuovere un approccio data-driven per la salute e il benessere collettivo.
Nella seconda giornata di formazione del fine settimana Ketty Vaccaro, sociologa, responsabile dell’Area welfare e salute della Fondazione CENSIS, ha approfondito i temi di vulnerabilità e inclusione sociale, spaziando tra temi come dipendenze, salute mentale e disagio giovanile. Ha evidenziato come i determinanti sociali della salute e le abitudini delle persone siano influenzati dal contesto urbano; l’importanza di un approccio multidisciplinare è emersa chiaramente nel corso di questa sessione e anche attraverso il confronto delle diverse esperienze condivise dai corsisti durante il tavolo di discussione.
L’esperienza formativa terminerà a fine febbraio 2025, proseguendo nelle prossime settimane con la condivisione di contenuti ed esperienze fondamentali per accrescere il bagaglio di conoscenza di chi rivestirà il ruolo di Sport & Health City Manager, già riconosciuto come buona pratica dall’Health Inclusivity Index sviluppato da UCL – University College London ed Economist nel 2024.