Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Prestito personale

Delibera veloce

Mercedes, intervista al ceo Kallenius: dazi, investimenti in Europa, auto elettriche


Il neo presidente di Acea e Ad della Stella espone perplessità sulla strategia europea sui dazi. “Con il protezionismo abbiamo molto da perdere”. E rilancia sugli investimenti: “l’Ue dovrebbe incentivare le case cinesi ad investire in Europa”. Ma il suo legame con Geely non lo rende indipendente

Il quinquennio in cui, salvo modifiche o ripensamenti, verranno applicati dazi sull’importazione di veicoli elettrici cinesi nei Paesi dell’Unione Europea è scattato ufficialmente il 30 ottobre 2024, ma nel Vecchio Continente non tutti sono favorevoli a una decisione già contestata da Pechino. Al termine dell’anno più nero nella storia recente dell’auto tedesca, con una sostanziale riduzione degli investimenti da parte di alcuni costruttori e aziende del settore, annunci di tagli e una possibile chiusura di diversi stabilimenti produttivi, infatti, l’amministratore delegato di Mercedes, Ola Källenius, ha espresso la sua contrarietà nei confronti della strategia attuata da Bruxelles. Una presa di posizione netta da parte del neo presidente (eletto nel dicembre del 2024) di un’Acea, l’associazione di rappresentanza dei costruttori europei, tornata a chiedere con forza l’attuazione di una forte politica industriale dell’Ue, una riduzione degli oneri amministrativi e la creazione di condizioni ideali per una transizione autonoma guidata dal mercato verso una mobilità a zero emissioni. 

dazi, protezionismo e sovvenzioni

—  

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

Con l’applicazione dei dazi compensativi, l’Unione Europea si pone l’obiettivo di contrastare (in maniera proporzionale al livello di collaborazione offerta) i costruttori di auto elettriche cinesi che percepiscono delle sovvenzioni da parte del governo di Pechino. “Nessuno è in disaccordo sul fatto che il level playing field (la richiesta di parità di condizioni) sia una discussione legittima. La domanda è: quale strumento usare? – ha affermato Källenius nel corso di un’intervista rilasciata ai colleghi del Financial Times – Di sicuro non il protezionismo, perché accelerando (su questo fronte) abbiamo molto da perdere”. Secondo il manager svedese, il mantenimento dei dazi attualmente applicati dall’Unione Europea andrebbe a danneggiare l’intero settore, anche a fronte del ruolo essenziale di una Cina diventata ormai parte integrante della filiera globale dell’industria automobilistica, dai chip ai componenti di vario tipo, fino alle materie prime.

 Impossibile non notare però che il ceo di Mercedes non è’ certo un manager super partes su questo argomento dal momento che il colosso cinese Geely è all’interno dei Mercedes con una quota azionaria importante e che alcune auto della gamma elettrica di Mercedes viene prodotta da Geely in Cina (EQE prodotta ad esempio a Brema e Pechino) mentre il 100% delle auto di Smart è prodotta in Cina da Geely auto oggi soggette ai dazi. Su questo tema molto delicato e strategico infatti le analisi pur corrette del ceo andrebbero comunque pesate e collocate correttamente nel relativo contesto.  

joint-venture e prospettive europee

—  

Nel corso del 2024 alcuni importanti costruttori del Dragone hanno iniziato a sondare il terreno, intavolando le trattative con i rispettivi governi (fra cui l’Italia), per verificare la possibilità di avviare la produzione di veicoli in diversi Paesi dell’Ue. Un modo, anche, per evitare di dover pagare i dazi sui veicoli elettrici provenienti da Oriente. “Quando siamo arrivati in Cina – ha aggiunto Källenius al Financial Times, ricordando quanto accaduto negli anni Ottanta – le autorità locali ci convocarono per dirci che se avessimo voluto conquistare il mercato, avremmo dovuto industrializzarci (aprendo nuove fabbriche) sul territorio”.

 Secondo l’amministratore delegato di Mercedes, questa potrebbe essere la strada da intraprendere anche a livello continentale, con una maggiore presenza e nuovi investimenti anche da parte di costruttori extraeuropei. “Oltre ad aprire maggiormente i mercati – conclude Källenius – in questo modo si andrebbe a creare un campo più largo e più equo possibile, con la possibilità di lasciare che a vincere sia il miglior interprete del mercato”. Nel 2024 Mercedes ha rilanciato l’obiettivo di diventare un’azienda carbon neutral entro il 2039, mentre a Stoccarda si prevede che nel 2030 al massimo la metà delle vendite del brand potrà essere rappresentata da veicoli full electric e ibridi. Un cambio di prospettiva per un’azienda (e di un gruppo Daimler) che ha tra i suoi azionisti di maggioranza Geely e la controllata dal governo cinese Baic.


Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts