BORSE, TRA INCOGNITE E OPPORTUNITÀ
Il 2024 è stato un anno nel complesso positivo per i mercati, ma questo non significa che sia stato esente da sfide. A dicembre, per esempio, i mercati hanno prima festeggiato il ritorno di Donald Trump al potere, ma hanno finito per perdere terreno nelle ultime settimane dell’anno, chiudendo il mese contrastato, in gran parte dopo l’ultima riunione della Federal Reserve. Ciò non toglie che i mercati azionari Usa restano al centro dell’attenzione dei mercati, come dimostra anche la crescita registrata in questi ultimi giorni, a ridosso dell’insediamento della nuova amministrazione e con le società che pubblicano risultati sopra le attese, mostrando la resilienza dell’economia; ecco perché le Borse Usa occupano una quota significativa (15%) del portafoglio del fondo Optimize.
Ma non c’è solo Wall Street a regalare gioie e preoccupazioni. Nell’ultima parte del 2024, per esempio, i riflettori sono stati puntati sulla Corea del Sud dopo il tentativo del presidente di dichiarare la legge marziale che ha spinto il paese in una vera e propria crisi politica, con il Parlamento che alla fine ha votato per metterlo sotto accusa. Anche il Canada ha subito qualche sconfitta, dopo la posizione degli Stati Uniti riguardo alle tariffe e l’impatto di una Federal Reserve più aggressiva. Pur se con una quota limitata al 5%, questi due mercati meritano, comunque, di rimanere in un portafoglio ben diversificato come quello del fondo Optimize.
Proseguendo la rassegna dei mercati, il fondo mantiene le sue posizioni rispettivamente del 10% e del 5% in Cina e Giappone. E l’Eurozona? Anche se la Banca centrale europea e la sua politica monetaria provano a sostenere i mercati, le prospettive della Francia restano nel caos, mentre gli indicatori e le prospettive della Germania continuano a peggiorare, con l’economia che sembra avviata verso un secondo anno consecutivo di crescita negativa. Ecco perché, almeno per il momento, le azioni dell’Eurozona continuano a non far parte della composizione del fondo.
BOND, USA (MA NON SOLO)
Passando alle obbligazioni, anche in questo ambito il ritorno di Trump ha avuto un impatto massiccio, spingendo i rendimenti verso l’alto. I dazi aumenteranno il prezzo dei prodotti importati. I controlli sull’immigrazione ridurranno la disponibilità di manodopera nell’economia statunitense in un momento in cui la disoccupazione è già bassa. Meno tasse e salari più alti stimoleranno i consumi. Nel loro insieme, queste politiche potrebbero rendere più difficile tenere sotto controllo l’inflazione – non a caso, la Fed continua a navigare a vista decidendo la propria politica monetaria man mano che i dati fotografano l’evolvere della situazione.
La conseguenza di tutto questo è che i tassi di interesse sul debito americano sono elevati, a livelli che non vedevano dalla primavera scorsa. Dopo aver scommesso su numerosi tagli dei tassi di riferimento statunitensi nel 2024, gli investitori hanno dovuto accontentarsi di un tasso di riferimento ancora oggi compreso tra il 4,25% e il 4,5%. Hanno quindi rimandato le loro aspettative ribassiste al 2025.
Come già accennato, la Fed è ora cauta e il prezzo del denaro negli Stati Uniti potrebbe rimanere alto per un periodo prolungato; se questo è una sfida per le società Usa e quindi per la Borsa, significa però che i bond in dollari offrono rendimenti interessanti. Non a caso, considerando le varie categorie (titoli di Stato, societari e ad alto rendimento), le obbligazioni a stelle e strisce coprono quasi un terzo della composizione complessiva del fondo Optimize.
A differenza delle Borse, però, anche l’eurozona merita una quota non indifferente (15% tra titoli di Stato e alto rendimento): la politica monetaria della Bce, pur orientata a un taglio dei tassi, non è tale da impedire rendimenti di tutto rispetto per i bond nostrani.
TIRIAMO LE FILA
Nel complesso, il 2024 è stato un anno molto positivo per azioni e obbligazioni, nonostante le turbolenze dell’ultimo mese, con la maggior parte dei mercati che hanno chiuso con rendimenti positivi. La selezione Optimize Invest ha chiuso il 2024 con un guadagno del 4,6%. La nostra strategia principale, in questo portafoglio moderatamente conservativo, considera diverse aree geografiche ed è divisa in 50% azioni e 50% obbligazioni, con l’esposizione principale proveniente da obbligazioni statunitensi in diverse classi da governative, societarie e ad alto rendimento, ma con una interessante diversificazione anche su altri mercati, sia azionari sia obbligazionari.
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Questa è una comunicazione promozionale. Si prega di consultare i prospetti degli OICVM e i documenti contenenti le informazioni chiave per gli investitori (KID) prima di prendere una decisione finale sull’investimento. Tale documentazione, nonché la sintesi dei diritti degli investitori, è disponibile in lingua italiana su https://www.onlinesim.it/Fondi-e-Sicav/Condizioni-Economiche/Scheda-Prodotto/optimize-invest-selection-classe-ita-eur Il valore del fondo è soggetto a fluttuazioni e non è possibile escludere l’evenienza di perdite del capitale originariamente investito. La Società di gestione può porre fine alla commercializzazione del fondo ai sensi dell’art. 93 bis, Direttiva 2009/65/CE.
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