DeepSeek è una startup cinese e i suoi modelli sono stati inclusi nella top 10 mondiale stilata da Chatbot Arena, superando anche tecnologie sviluppate da rivali americani. Oggi ha denunciato un attacco hacker “su vasta scala”.
Di Aleksandra Georgieva
Giornata pesante per i mercati finanziari statunitensi: gli indici USA stanno soffrendo a Wall Street con il Nasdaq Composite, l’indice tecnologico di riferimento, che segna un calo superiore al 3%. A subire le perdite più significative sono i titoli tecnologici legati al settore dei chip e dell’intelligenza artificiale, tra cui Nvidia (-16%), Broadcom (-17%), TSMC (-15%) e colossi come Microsoft e Alphabet (Google) in flessione del 3%.
Ma cosa si cela dietro questa ondata di vendite che ha colpito i giganti della tecnologia USA? La risposta porta in Cina, con DeepSeek, la startup di intelligenza artificiale che sta sfidando i colossi americani.
Deepseek denuncia attacco hacker “su vasta scala”
La startup cinese ha denunciato oggi un attacco informatico “nocivo e su vasta scala” e per questo motivo ha dovuto limitare temporaneamente le registrazioni degli utenti. L’azienda ha precisato che chi ha già un account potrà effettuare l’accesso normalmente.
Cos’è?
DeepSeek è una startup cinese fondata da Liang Wenfeng, un ex gestore di hedge fund. L’azienda ha recentemente attirato l’attenzione con il lancio di R1, un modello di AI progettato per risolvere problemi complessi. I modelli di DeepSeek come R1 e V3 sono già stati inclusi nella top 10 mondiale stilata da Chatbot Arena, superando anche tecnologie sviluppate da rivali americani come Anthropic e xAI di Elon Musk. La peculiarità di DeepSeek è che utilizza chip meno sofisticati e meno costosi, rispetto ai suoi concorrenti statunitensi. Questo approccio innovativo ha generato preoccupazioni tra gli investitori, che temono una perdita di leadership tecnologica americana e una forte riduzione dei margini dei produttori di chip, GPU, come appunto Nvidia.
I risultati con costi ridotti
Per addestrare uno dei suoi ultimi modelli, l’azienda ha speso 5,6 milioni di dollari, una cifra nettamente inferiore rispetto a 100 milioni e a 1 miliardo di dollari che, secondo Dario Amodei, CEO di Anthropic, sono necessari per sviluppare modelli simili negli Stati Uniti. Secondo esperti del settore come Barrett Woodside, co-fondatore della startup Positron di San Francisco, il caso di DeepSeek è “affascinante” e potrebbe rappresentare un punto di svolta per il futuro dell’intelligenza artificiale, grazie alla sua capacità di combinare efficienza e innovazione con risorse limitate.
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Un successo cinese ma non privo di controversie
Le strategie di DeepSeek mettono in discussione l’efficacia delle restrizioni statunitensi, volte a limitare l’accesso della Cina ai chip avanzati. La startup è diventata il simbolo della crescente ambizione tecnologica cinese, infatti, il Wall Street Journal sottolinea che il fondatore Liang Wenfeng ha recentemente incontrato il premier cinese Li Qiang, per discutere di strategie volte a colmare il divario con gli Stati Uniti nel settore dell’AI. Tuttavia, allo stato attuale, DeepSeek inciampa in varie controversie, infatti, alcuni suoi modelli presentano forme di censura su temi politicamente sensibili, evitando domande legate a questioni controverse sul governo di Xi Jinping. Questo aspetto, definito dagli esperti “l’unico vero limite”, potrebbe comunque essere mitigato grazie all’approccio open-source della società, che permette ad altri sviluppatori di tutto il mondo di accedere al codice dei suoi modelli AI, per modificarli e personalizzarli.
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