Creavano ingenti debiti fiscali e previdenziali attraverso numerose cooperative, gestite da prestanome, che poi venivano messe in liquidazione, trasferendo la sede dalla provincia di Alessandria a Genova, e successivamente dichiarate in stato d’insolvenza da parte del tribunale di Genova.
Per questo nella mattinata di martedì 28 gennaio 2025 i militari della guardia di finanza di Genova hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone, di cui tre residenti in provincia di Alessandria e uno in provincia di Pavia, nonché a un decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società di capitali e dei due amministratori succedutisi nel tempo.
I quattro sono accusati di associazione per delinquere, emissione, da parte di quattro società cooperative (Grandi Flotte soc. coop, G. LOG soc. coop. Drive soc. coop. e Speed Log soc. coop) di fatture a fronte di operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false, bancarotta fraudolenta ai danni di una cooperativa (Ecolog Soc. Coop operante in vari settori, tra i quali quello della logistica di magazzino), causazione del dissesto ai danni di quattro cooperative (Ecolog Soc. Coop, Grandi Flotte soc. Coop, G Log soc. Coop, Drive soc. Coop operanti tutte nel settore della movimentazione di autoveicoli) mediante sistematica omissione dei versamenti delle somme dovute a titolo di imposte, nonché somministrazione illecita di manodopera, assunta da G. Log Società Cooperativa, Drive Società Cooperativa e Speed Log Società Cooperativa allo scopo di metterla a disposizione di Eco Program Flotte Spa (fino al 15.11.2021 costituita quale Srl).
Contestualmente al provvedimento restrittivo, è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo per oltre 15 milioni di euro pari al profitto dei reati tributari contestati, in relazione a un giro di fatturazioni per operazioni inesistenti il cui ammontare calcolato dalla guardia di finanza supera i 70 milioni di euro, con il coinvolgimento di sei società di cui una di capitali (fino al 15.11.2021 costituita quale Srl e successivamente quale Spa), con sede in provincia di Alessandria, esercente l’attività di servizi di logistica, e 5 cooperative, di cui 4 dichiarate fallite dal tribunale di Genova e una, ancora attiva, in provincia di Alessandria.
Nello specifico, le indagini svolte hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere formata da 14 persone, che mirava a commettere delitti tributari e di bancarotta fraudolenta, per il tramite di una molteplicità di società cooperative, che somministravano illegalmente manodopera a Eco Program Flotte per prestazioni di servizio collegate alla somministrazione illecita di manodopera, emettevano fatture per operazioni inesistenti nei confronti della stessa con la triplice finalità di avere a disposizione manodopera a prezzi concorrenziali, annotare costi per servizi inesistenti nonché di vantare un ingente ma indebito credito d’imposta Iva.
I 250 dipendenti delle citate cooperative passavano sull carta da una all’altra, ma di fatto continuavano a essere gestiti e amministrati direttamente dalla società di capitali, che, solo nel 2024, li ha regolarmente assunti.
Dalle indagini svolte è emerso che gli amministratori della Eco Program Flotte abbiano gestito Speed Log e le altre cooperative, affidandole a persone di loro fiducia al fine quindi di fornire forza lavoro a Eco Program Flotte Spa, abbattendo, in questo modo, indebitamente l’imponibile della società di capitali, poiché l’eventuale forza lavoro assunta direttamente da Eco Program Flotte Spa non avrebbe creato un’Iva a credito.
L’ammontare dell’evasione fiscale è stato quantificato in oltre 15 milioni di euro e per quella somma il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro, anche nella forma per equivalente, sia nei confronti della società beneficiaria del sistema di frode e sia nei confronti dell’amministratore e del presidente del consiglio di amministrazione. Nei confronti della società di capitali, in qualità di beneficiaria della frode, si procede per illecito amministrativo.
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