Vertice a Roma con i sindacati sulla vertenza Metro Italia. Il punto vendita di Pozzuoli rischia la chiusura e i dipendenti il licenziamento.
Tavolo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per salvare il Centro Commerciale Metro Italia di Pozzuoli. Il vertice si รจ tenuto questa mattina, con un incontro a Roma tra la ditta e le parti sociali per salvare i posti di lavoro e scongiurare la chiusura del punto vendita. Ma la vertenza non si รจ sbloccata. A rischio i posti di lavoroย degli stabilimenti di Pozzuoli e Rimini. Al fianco dei lavoratori Antonio Caso (deputato M5S), Stefano Ioffredo (Segretario Provinciale di Napoli si Sinistra Italiana) e Franco Mari (di Sinistra Italiana, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra).
“Stamattina siamo stati a fianco dei lavoratori di Metro Italia di Pozzuoli all’esterno del ministero del lavoro e delle politiche sociali โ ha commentato Ioffredo โ Un presidio pacifico mentre si svolgeva l’incontro tra ditta e parti sociali. Continuiamo a sostenere i lavoratori in questa battaglia, nonostante l’azienda continui a non rispondere in maniera chiara alle richieste di chiarimento dei sindacati, rispetto alla proprietร immobile, al piano industriale, alle istanze promosse dalle rappresentanze sindacali. I lavoratori non sono numeri che possono essere spostati a seconda delle esigenze, ma persone che meritano rispetto”.
Vertice a Roma con i sindacati sulla vertenza Metro Italia
Dello stesso avviso il parlamentare Caso (M5S) che ha spiegato:
“Il tavolo di discussione con la societร Metro Italia presso il Ministero del Lavoro,ย al quale abbiamo preso parte insieme ai lavoratori e ai sindacati. Anche questa volta l’atteggiamento dell’azienda รจ stato inaccettabile, senza reali prospettive per i lavoratori e per il territorio. Al tavolo sono state avanzate dai sindacati richieste chiare e determinate: prima di tutto che venga mantenuta la continuitร occupazionale, che l’azienda protragga l’apertura della sede di Pozzuoli per consentire la ricerca di una soluzione seria e concreta per i 65 dipendenti, chiarire poi la reale destinazione futura del capannone e le intenzioni della societร rispetto alle voci che la vorrebbero in trasferimento nell’area nord di Napoli”.
Il deputato pentastellato ha poi concluso:
“Non possiamo permettere che una societร , che รจ in piena salute e rappresenta un punto di riferimento per il commercio locale, decida di infliggere un colpo cosรฌ duro a oltre 65 famiglie e ad un intero territorio giร duramente provato come quello flegreo. Nei prossimi giorni continueremo a lavorare a tutti i livelli istituzionali per cercare di dare risposta ai troppi interrogativi che ruotano attorno a questa drammatica situazione. Il 17 febbraio ci sarร un nuovo tavolo al quale l’azienda รจ stata invitata da parte del Ministero a partecipare in presenza. Ribadiamo con forza che non possiamo permettere che queste incertezze continuino a minare il futuro dei dipendenti e del nostro territorio”.
A margine dell’incontro, il deputato di AVS Franco Mari, ha parlato di “un atteggiamento di sostanziale chiusura dell’azienda, che persegue nel suo obiettivo di ridimensionamento della sua presenza in Italia senza fornire reali garanzie per la continuitร occupazionale dei lavoratori. Da parte de sindacati sono state avanzate ancora una volta richieste precise su quelle che sono le reali intenzioni della societร , in particolare nel territorio flegreo. La proprietร si รจ impegnata a fornirle entro la metร del mese in vista del prossimo incontro. Rimangono perรฒ troppi interrogativi senza risposta, anche sul futuro del capannone che attualmente ospita la sede di Pozzuoli. A questo punto non ci sentiamo affatto rassicurati dalle informazioni che l’azienda ha fornito sul futuro di altre sedi, a cominciare da quella di Salerno. Per questo sosteniamo la richiesta delle organizzazioni sindacali di un piano industriale piรน preciso e dettagliato sulla presenza di Metro su tutto il territorio nazionale e continueremo a seguire da vicino la vertenza, a partire dal prossimo incontro che si terrร il 17 febbraio al Ministero del Lavoro”.
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