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Come rendere sostenibile il percorso casa-lavoro


percorso casa lavoro
Immagine da PxHere

Andare a lavorare in maniera più sostenibile possibile non è solo una scelta personale. Nelle aziende più illuminate è il mobility manager a creare e pianificare gli spostamenti dei dipendenti. Vediamo come e attraverso quali normative…

Lo spostamento casa-lavoro rappresenta una piccola ma cruciale parte della giornata di tutti. Una buona organizzazione può ridurre i costi, lo stress, i rischi, l’impatto ambientale e il tempo necessario. Questo non solo migliora la qualità della vita, ma può trasformarsi in un’occasione per prendersi cura della propria salute.

Lo stress legato agli spostamenti casa-lavoro non è solo un problema logistico, ma una questione psicologica. Quando ci muoviamo verso una destinazione, la nostra mente entra in modalità movimento, con l’obiettivo di arrivare rapidamente.

Tuttavia, fattori esterni come traffico, code o ritardi ci costringono all’immobilità, generando frustrazione. Studi scientifici dimostrano che questa dissonanza tra il movimento mentale e l’immobilità fisica causa stress.

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Riconoscere questa dinamica ci permette di ripensare il modo in cui affrontiamo gli spostamenti, ponendo l’accento non solo sulla velocità, ma anche sulla qualità dell’esperienza di viaggio.

Mobility manager: come pianificare correttamente gli spostamenti casa-lavoro

La normativa attuale, anche se priva di sanzioni, obbliga a considerare lo spostamento come un aspetto a cui prestare attenzione. È un primo passo intelligente, perché oggi possiamo adottare modalità di trasporto più sostenibili, come camminare o andare in bicicletta, che offrono numerosi benefici:

  • benessere mentale e fisico: camminare o pedalare favorisce l’armonia tra corpo e mente, trasformando il tragitto in un momento di relax e riflessione
  • certezza dei tempi: a differenza dei mezzi pubblici o delle auto, soggetti a ingorghi o ritardi, queste soluzioni garantiscono maggiore prevedibilità
  • benefici ambientali: ridurre l’uso dell’auto diminuisce le emissioni di CO2, contribuendo a un futuro più sostenibile

Cambiare prospettiva sul tempo dedicato al trasporto è la chiave: anziché considerarlo un ostacolo da eliminare, possiamo valorizzarlo come parte integrante di una vita armoniosa.

A questo proposito, un interessante progetto pilota in Svizzera, nel Cantone di Berna, offre ai cittadini la possibilità di lasciare le chiavi dell’auto al Comune per 31 giorni, in cambio di un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici e al car sharing.

I risultati sono stati sorprendenti: una persona su quattro ha deciso di abbandonare definitivamente l’auto. Questo dimostra che il cambiamento è possibile, ma servono incentivi concreti e modelli chiari.

Dalla nostra esperienza professionale abbiamo osservato come la propensione al cambiamento sia elevata, purché vengano create le condizioni giuste. La normativa gioca un ruolo fondamentale, fornendo strumenti, incentivi e obblighi che guidano aziende e lavoratori verso un nuovo modello di mobilità.

Un sapere da mobility manager…

Adottare soluzioni sostenibili non è solo una scelta personale, ma una responsabilità collettiva. E anche aziendale. Sta al mobility manager di un’azienda infatti disegnare, pianificare e promuovere soluzioni sostenibili per il percorso casa-lavoro.

La normativa italiana ha posto solide basi per supportare il cambiamento, fornendo strumenti e linee guida per migliorare gli spostamenti e ridurre l’utilizzo dell’auto propria a uso singolo:

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  • D.M. n. 179 del 27 marzo 1998: Mobilità sostenibile nelle aree urbane, un provvedimento che segna il primo passo verso un approccio integrato alla mobilità
  • legge 28 dicembre 2015, n. 221: focalizzata sulla mobilità scolastica e lavorativa (Casa-Scuola)
  • D.L. n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio): ha introdotto misure concrete per incentivare la mobilità sostenibile
  • D.I. n. 179 del 12 maggio 2021: definisce le modalità attuative delle disposizioni relative alla figura del Mobility Manager
  • D.D. n. 209 del 4 agosto 2021: introduce le Linee Guida per la redazione e l’implementazione dei Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (Pscl)

In particolare il Decreto Interministeriale n. 179 del 2021 stabilisce tre compiti fondamentali per il mobility management:

  1. nomina del mobility manager nelle aziende e negli enti pubblici con più di 100 dipendenti in aree urbane con alta densità abitativa
  2. stesura del Piano Spostamenti Casa-Lavoro (Pscl) che, partendo dall’analisi degli spostamenti dei lavoratori e dalle loro propensioni, individua anno dopo anno le misure per proporre alternative all’uso dell’automobile che vanno comunicate al mobility manager d’area del Comune e della Città metropolitana
  3. monitoraggio costante dell’efficacia delle soluzioni adottate

Grazie a queste normative, il mobility manager diventa una figura chiave per coordinare le esigenze di lavoratori e aziende, trovando soluzioni che siano ambientalmente, economicamente sostenibili e anche meno stressanti.

articolo redatto da Giancarlo Bertalero e Carlo Corona





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