Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Emilia-Romagna, gioco d’azzardo in aumento. Cresce l’allarme per le ricadute sociali e sanitarie


Il fenomeno del gioco d’azzardo in Emilia-Romagna continua a crescere in modo preoccupante, con pesanti ripercussioni economiche, sanitarie e sociali. È quanto emerge dalla seconda indagine regionale presentata a Bologna nell’ambito dell’iniziativa “Con l’azzardo non si gioca. Problemi e numeri in Emilia-Romagna”, promossa da CGIL, SPI CGIL, Federconsumatori e AUSER Emilia-Romagna. I dati raccolti fotografano una realtà allarmante, tra aumento delle giocate, crescita dell’azzardo online e legami con la criminalità organizzata.

Un fenomeno in crescita: i numeri del gioco d’azzardo in Emilia-Romagna

E’ un vero e proprio grido di allarme quello che CGIL, SPI CGIL, Federconsumatori e AUSER Emilia Romagna hanno voluto lanciare con l’iniziativa “Con l’azzardo non si gioca. Problemi e numeri in Emilia Romagna”, tenutasi stamattina a Bologna, con la presentazione della seconda indagine regionale sul gioco d’azzardo.

Una preoccupazione data dai numeri – in continuo ed esponenziale aumento anche nella nostra regione – delle stime del gioco e delle pesanti ricadute in termini sanitari, economici e sociali della dipendenza dal gioco, sempre più diffusa e trasversale.

Ma non è solo l’azzardo patologico a preoccupare: è noto infatti il frequente intreccio con la criminalità organizzata, che spesso utilizza il gioco per riciclare denaro frutto di attività illecite.

Da qui l’impegno delle organizzazioni promotrici nel promuovere dibattito e azioni che possano alimentare consapevolezza, e si traducono nella richiesta forte di un impegno politico a tutela della salute e della coesione sociale.

“Impegno ancor più determinante – sottolinea Marinella Melandri della segreteria regionale Cgil – in un contesto nazionale di opacità, in cui le norme ostacolano la conoscenza del fenomeno, anziché favorirla, e sono in discussione provvedimenti che determinerebbero un forte arretramento nel contrasto al gioco di azzardo patologico”.

Prestito personale

Delibera veloce

Giocati 9,5 miliardi nel 2023 (+6,9%). Perdite dei giocatori per 1,53 miliardi

La raccolta dell’azzardo in Emilia-Romagna ha raggiunto nel 2023 i 9,5 miliardi, con una crescita del 6,9%.

Le perdite, per i giocatori, sono state di 1,53 miliardi. Cifre vicinissime al bilancio complessivo della sanità pubblica della nostra regione, per la raccolta, mentre la perdita è simile alla stima dei danni al comparto agricolo, causati dall’alluvione del 2023 in Romagna.

Anche qui il peso dell’azzardo ricade in modo sproporzionato sulle persone già soggette a diseguaglianze, e contribuisce alla crescita dell’area della povertà e dell’esclusione sociale.

Tra il 2019 ed il 2023 in Emilia-Romagna la raccolta nell’online è triplicata; prevale ancora, per poco, il gioco fisico sull’online, ma il sorpasso è ormai vicino.

Il rapporto di CGIL, Federconsumatori e Mettiamoci in gioco si sofferma sulle molte anomalie nei numeri del gioco online: enormi crescite e grandi differenze tra comuni simili sono segnali di possibile riciclaggio, tramite l’online, di capitali malavitosi o provenienti dall’economia irregolare, come sostenuto da più parti.

Il cuore del rapporto è l’esame inedito dei numeri della gran parte dei Comuni e di tutti di Distretti Sanitari della Regione.

I territori più colpiti: le “zone nere” del gioco d’azzardo

Nelle mappe presentate si utilizza il colore nero per evidenziare le aree dove si gioca di più.

C’è un cuore nero, al centro della Regione, ed è formato dai comuni bolognesi di Zola, Calderara e, più distante, Valsamoggia.

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Molti i Comuni bolognesi con dati critici, a partire dal capoluogo, dove l’azzardo pesa ormai un miliardo di euro. B

Assieme alla Bologna, due provincie sono dentro una crisi acuta da azzardo: Modena e Reggio

Nell’indagine viene proposta una lettura che vede la Città Metropolitana e le provincie di Modena e Reggio, assieme a diverse decine di Comuni della Regione, dentro a una “crisi acuta d’azzardo”, e per questo meritevoli di una attenzione forte e generale.

Crescono i dati dei trattamenti sanitari, pur restando lontani dalla disastrosa realtà portata dall’azzardo su persone e famiglie. Disastri che restano per lo più nascosti, ed emergono a volte nei casi di sovraindebitamento, nello spezzarsi di vincoli, nei gesti estremi.

Nella nostra provincia, Ravenna è al secondo posto tra i capoluoghi per gioco online. A Faenza il gioco su pc e smartphone cresciuto di 17,7 milioni in un anno

In provincia di Ravenna Sant’Agata sul Santerno è uno dei cinque Comuni in Regione dove l’azzardo online ha superato i 5.000 euro, con un +134%. Vistose le crescite di Faenza, dove il gioco su Pc e smartphone cresce di 17,7 milioni in un anno e di Cervia.

Ravenna è al secondo posto trai capoluoghi nell’online, a poca distanza da Bologna.

Le preoccupazioni degli esperti e le richieste di intervento

“Siamo di fronte a una domanda foraggiata da un’offerta esorbitante di “giochi” d’azzardo – ha detto il presidente di Federconsumatori Emilia Romagna Fabrizio Ghidini -.

Si alimenta la sofferenza sociale ed è grave che sia la politica a farlo. L’attuale governo sta rompendo gli argini. L’impegno di Federconsumatori Emilia Romagna è rivolto a combattere la proliferazione dell’azzardo e ad aiutare concretamente le persone ludopatiche e le loro famiglie, e sulla prevenzione , in particolare verso le giovani generazioni”.

Anche il ricercatore Massimiliano Vigarani ha sottolineato “la crescita importante dell’azzardo in Emilia Romagna.

La raccolta 2024 è stimabile in più di 10 miliardi. Si evidenziano crescite anomale in vari comuni e valori procapite molto alte come dimostrano i dati elevatissimi di Zola Predosa e Calderara in provincia di Bologna, Reggiolo in provincia di Reggio Emilia , Castelvetro Piacentino in provincia di Piacenza.

Preoccupano anche i poli sovracomunali di generazione di flussi di gioco come quello Modena-Reggio (Sassuolo, Formigine, Casalgrande, Rubiera)”. Anche la Romagna non è esente dal fenomeno.

“Il fenomeno del gioco d’azzardo ha un altissimo costo sociale – ha rilevato Milena Benvenuti dello Spi Cgil Rimini – e per queste ragioni pensiamo che la stessa contrattazione sociale territoriale ne debba tenere conto, chiedendo azioni di prevenzione da parte di tutte le istituzioni comprese la molta cautela nel rilasciare nuove licenze.

Come sindacato dei pensionati vogliamo ricordare che non di rado capita che i farmaci utilizzati per curare il Parkinson possano avere degli effetti collaterali tra i quali una maggiore compulsività che può portare alla dipendenza dal gioco d’azzardo”.

Secondo Marzio Govoni di Federconsumatori Modena: “Il rapporto della Fondazione Isscon evidenzia la crisi d’azzardo della nostra Regione; crisi che diventa acuta nella città Metropolitana di Bologna, nelle provincie di Modena e Reggio, nelle città di Piacenza, Ravenna e Rimini, e in decine di centri più piccoli.

Questo avviene proprio nel momento in cui si sta predisponendo, a livello nazionale, l’azzeramento del ruolo di Regioni e Comuni in materia di contenimento dell’azzardo. I numeri e i problemi che abbiamo posto rendono necessario, al contrario, la messa al centro dei territori e dei loro problemi. Parliamo di più, per favore, dei tanti drammi portati dall’azzardo”.

Un appello al governo è arrivato anche da Denise Amerini della Cgil nazionale: “Siamo molto preoccupati per i contenuti della legge di bilancio che sopprime l’osservatorio e il fondo dedicato.

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Pericolosa anche la stabilizzazione della quarta estrazione di Lotto e SuperEnalotto che aumenta l’offerta, insieme alla proposta di riordino del gioco fisico che elimina di fatto i distanziometri e interviene pesantemente su tutte le misure regolatorie che le amministrazioni locali negli anni hanno predisposto, disegna un quadro allarmante.

Ribadiamo quindi con forza la necessità di una legge quadro nazionale che metta al primo posto la salute dei cittadini e quindi riduca e regolamenti l’offerta”.

“Il rapporto regionale Pane e azzardo è fondamentale per mantenere alta l’attenzione sul comparto che continua a crescere in modo significativo. – ha dichiarato Massimo Masetti, portavoce nazionale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico di Avviso Pubblico. In particolar modo oggi che stiamo affrontando il riordino del settore fisico e la partenza è molto preoccupante: invarianza di gettito erariale, quindi nessuna diminuzione dell’offerta; azzeramento, di fatto, delle distanze dai luoghi sensibili e riduzione drastica dei luoghi stessi; drastico aumento degli orari di apertura.

Tutto ciò rischia di mandare in fumo tutto il lavoro che tanti amministratori e tante amministratrici in Emilia Romagna hanno svolto, affrontando cause legali durissime. È indispensabile che tutti i soggetti in campo chiedano che le leggi regionali, laddove maggiormente restrittive rispetto a quella nazionale in approvazione, rimangano in vigore”.

Anna Salfi di Auser Emilia Romagna ha sottolineato che “come Auser siamo sensori di prossimità e offriamo solidarietà, siamo qui oggi per rafforzare la collaborazione con i soggetti che si confrontano sul gioco d’ azzardo per contrastarlo. Solo facendo rete tra noi potremo combattere questo fenomeno che distrugge vite, famiglie, posti di lavoro e il futuro delle persone più esposte”.

Il ruolo della Regione è fondamentale: “Attraverso il Piano regionale di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo – ha spiegato Alessio Saponaro Responsabile Osservatorio regionale dipendenze – la Regione Emilia-Romagna ha ottenuto importanti risultati, che sono stati misurati e validati attraverso diversi strumenti. In questo campo l’intervento deve essere necessariamente di rete, coinvolgendo sinergicamente i Servizi per le dipendenze, i Comuni, le Associazioni di auto-mutuo-aiuto e le Università. Ma non basta, occorre cambiare la cultura e la percezione che i cittadini hanno sul gioco e, non di meno, potenziare e affinare gli strumenti per affrontare le nuove forme di gioco d’azzardo come il gioco on line che vede una forte crescita”.

Il ruolo della Regione Emilia-Romagna e le nuove norme nazionali in arrivo

L’Emilia-Romagna si è dotata nel tempo di un positivo complesso di norme finalizzate al contrasto, alla prevenzione e alla riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo.

Purtroppo in queste ore sembra arrivato alla fase conclusiva il tentativo, a livello nazionale, di demolire le normative che hanno consentito a tanti amministratori di contenere in questi anni l’espansione dell’azzardo nel proprio territorio, attraverso lo strumento del distanziometro dai luoghi sensibili.

Uno strumento che si vuole ridurre ai minimi termini, rendendolo solo simbolico, annullando al contempo anche i poteri dei sindaci sugli orari d’apertura.

Si annunciano regole che consentiranno la riapertura, in Emilia-Romagna, di molte sale che nel tempo sono state chiuse, aumentando ulteriormente i luoghi dell’azzardo legale, attorno ai quali spesso crescono le illegalità e l’usura.

Si annuncia un futuro nel quale il ruolo sull’azzardo degli amministratori locali dell’Emilia-Romagna, dal sindaco del più piccolo Comune al presidente della Regione, sarà prossimo allo zero.

Su questo punto è intervenuta l’assessora regionale al Welfare Isabella Conti annunciando che “la Regione intende intervenire per contrastare il fenomeno del GAP attraverso la convocazione di un tavolo permanente finalizzato ad una revisione della legge 5/2013 che miri a incrementare investimenti su prevenzione nelle scuole e coinvolgimento famiglie, che prevede maggiore tutela legale e che sia di supporto nel ribadire una posizione restrittiva in conferenza Stato – regioni.

Agli enti locali servono strutture giuridiche che permettano la chiusura di sale slot e di macchinette anche all’interno di esercizi commerciali entro i 500 metri dai luoghi sensibili. Indagheremo poi sulla domanda e realizzeremo un report sull’impatto e sul costo sociale della ludopatia per le casse dei Comuni”.



Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi