Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Grano duro, i prezzi italiani tornano a crescere – Economia e politica


I mercati internazionali del grano duro appaiono chiaramente contrastati. Assenti le quotazioni del prezzo Fob del Cwad in Saskatchewan a causa del gelo che blocca i porti canadesi nella regione dei grandi laghi, si assiste ad un calo consistente sul St. Lawrence Market di Toronto, dove il prezzo Fob del Cwad perde 5 dollari e 9 euro alla tonnellata. Al contrario negli Usa il prezzo Fob del Northern Durum sale di ben 20 dollari Usa alla tonnellata. Una situazione questa cui fanno da corollario noli marittimi mai così bassi dal febbraio 2023, un dollaro ancora forte anche se in rimbalzo tecnico su qualche settimana fa, le previsioni di raccolto scarso in Marocco.

 

Risultato? Le borse merci italiane nelle ultime due settimane macinano aumenti importanti, mentre anche i prezzi all’origine, se pur tra qualche scivolone, tornano positivi dopo settimane di stasi.

 

È tutto tanto e al tempo stesso troppo poco per poter immaginare una solida ripresa dei prezzi: molto dipenderà dall’evoluzione delle previsioni sul raccolto 2025 e dalla domanda di prodotto.

 

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

I noli vanno a tappeto

L’Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri  (29 gennaio 2025) ha registrato il suo dodicesimo calo consecutivo, in diminuzione di 20 punti fino ad un nuovo minimo da febbraio 2023 a 726 punti. “Il mercato delle rinfuse secche sta attualmente attraversando un contesto difficile, caratterizzato da una domanda debole e consegne di navi previste che porteranno a naviglio in surplus rispetto alla quantità di merci da trasportare nel 2025”, ha affermato Yannis Parganas, responsabile del dipartimento di ricerca di Intermodal, in una nota.

 

Rispetto solo al 15 gennaio scorso, quando l’indice era ancora attestato a 1.063 punti, si registra un calo su due settimane pari a 337 punti. Un calo importante – pari a 240 punti – si registra anche sul valore di 966 punti espresso l’8 gennaio scorso, quando l’indice Baltic era calato ai minimi da fine luglio 2023. L’indice – al 29 gennaio 2025 – su base annuale perde il 48,03%, mentre il 15 gennaio scorso perdeva il 19,71%.

 

L’indice Panamax, specifico per il trasporto di grano in navi da 60-70mila tonnellate, ha interrotto ieri la serie negativa durata sette giorni, guadagnando tre punti per portarsi a 751 punti. Con questo dato il Panamax registra ieri un calo di 143 punti rispetto agli 894 punti registrati solo il 15 gennaio scorso (-15,99%), quando si era registrato un altro calo di altri 143 punti, ma su base settimanale e rispetto all’8 gennaio 2025 (-13,79%).

 

Inoltre, una nota di Trading Economics diramata ieri, 29 gennaio 2025, afferma: “Baltic Dry è sceso di 271 punti o del 27,18% dall’inizio del 2025, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity”. E ancora, secondo la medesima fonte, “Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 956,92 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 846,05 tra 12 mesi”. Ovvero previsioni di debole ripresa sia a breve che a lungo termine, e per target uguali a quelli di due settimane fa, quando si prevedevano ancora ribassi.

 

Carta di credito con fido

Procedura celere

Chicago, Future Durum Wheat Index +0,98%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 28 gennaio 2025 si porta a 655,14 punti, poco più di 6,55 dollari Usa per bushel, in crescita rispetto al 14 gennaio scorso di 6,39 punti (+0,98%), quando aveva toccato 648,75 punti. Resta il dato che il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 30,66 punti (+4,90%).

 

Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 – un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021- l’indice il 28 gennaio porta il recupero a + 47,57 punti (+7,83%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

 

Inoltre, la quotazione del 28 gennaio scorso, valorizzata al cambio di ieri, 29 gennaio 2025, è pari a 230,89 euro alla tonnellata, contro i 231,75 euro alla tonnellata originati dalla quotazione in dollari del 14 gennaio scorso, valorizzata in euro al 15 gennaio 2025. La diminuzione del valore in euro, nonostante l’incremento dell’indice pari quasi all’1%, è originata dall’indebolimento del dollaro Usa, passato da circa 0,97 euro per dollaro del 15 gennaio scorso a 0,96 euro per dollaro di ieri.

 

I prezzi Fob in Canada calano

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 22 gennaio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 310 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 297 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così cali di 5 dollari alla tonnellata sui contratti in dollari e di 9 euro sui contratti in eurovaluta rispetto all’8 gennaio scorso, quando si erano invece registrate valutazioni di 315 dollari alla tonnellata e di 306 euro alla tonnellata.

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, all’8 gennaio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 115 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, all’8 gennaio 2024 perdono 96 euro alla tonnellata.

 

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 20 gennaio 2025, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine non è rilevabile per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi canadesi. Con la fine della stagione di spedizione per Thunder Bay, il grano duro canadese è ora limitato ai terminal sul fiume San Lorenzo e sulla costa occidentale fino alla prossima primavera.

 

L’ultimo prezzo rilevato è quello del 2 dicembre 2024, quando tale valore si era portato a 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,30 dollari canadesi rispetto alla quotazione del 25 novembre scorso, quando invece si era verificata una flessione di 0,91 dollari sui 448,07 raggiunti il 18 novembre 2024, a seguito di una fase rialzista caratterizzata da sette settimane consecutive di aumenti a partire dal 23 settembre 2024.

 

Pertanto, la quotazione del 2 dicembre 2024 aveva registrato un incremento di valore sulla quotazione del 23 settembre scorso, pari a 391,29 dollari canadesi, di 57,16 (+14,60%). La quotazione del 2 dicembre 2024, valorizzata al cambio del 4 dicembre, era pari a 304,76 euro alla tonnellata, in aumento di 2,51 euro alla tonnellata su quella del 25 novembre valorizzata al cambio del 27 novembre 2024 a 302,25 euro alla tonnellata. Tale incremento di valore rifletteva sia l’aumento del prezzo Fob del Cwad in dollari canadesi, sia una rivalutazione della divisa nordamericana, pure rimasta intorno a 0,68 euro tra il 27 novembre ed il 4 dicembre 2024.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Prezzo Fob Usa aumenta fino a 313 euro

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 24 gennaio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna aprile 2025 è di 327 dollari Usa alla tonnellata, in aumento di 20 dollari sulle precedenti quotazioni di 307 dollari che si erano tenute stabili dal 6 dicembre 2024 e fino al 17 gennaio 2025. Il 6 dicembre si era registrato un calo di 13 dollari sulle ancor precedenti quotazioni registrate tra il 27 ed il 1° novembre 2024. 

 

La quotazione del 24 gennaio 2025 del Northern Durum, valorizzata al cambio del 29 gennaio 2025, è pari a 313,72 euro alla tonnellata, in crescita di 15,39 euro alla tonnellata sui 298,33 euro della quotazione del 10 gennaio – 307 dollari alla tonnellata – valorizzata al cambio del 15 gennaio 2025. In questo caso, il deciso aumento delle quotazioni in dollari Usa, fa sì che il prezzo Fob aumenti anche in euro, neutralizzando ampiamente il leggero indebolimento della valuta Usa.
 

Canada, prezzi all’ingrosso in calo

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 20 gennaio scorso sulla piazza di Rosetown – dove si trova l’ascensore di riferimento del mercato all’esportazione – il prezzo di acquisto all’ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 312,32 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 18,38 dollari canadesi sul 13 gennaio scorso, quando questo valore, in recupero di 3,68 dollari sulla settimana ancor precedente, si era portato fino a 330,70 dollari canadesi alla tonnellata. Dal 12 novembre 2024, quando il prezzo all’ingrosso all’esportazione a Rosetown aveva raggiunto i 349,07 dollari canadesi, tale valore ha subìto perdite per 36,75 dollari.
 
In ogni caso, il prezzo all’ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha comunque guadagnato fino al 20 gennaio 2025 ben 18 dollari canadesi alla tonnellata (+12,36%).

 

Il 20 gennaio scorso, per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi, non sono stati calcolati i corrispettivi export basis. L’ultima rilevazione dei costi di trasporto dagli elevatori canadesi ai porti dei grandi laghi risale infatti al 2 dicembre scorso, quando erano stati fissati in 118,76 dollari canadesi, in ulteriore aumento di 2,30 dollari sui 116,46 registrati solo il 25 novembre, quando si era verificato un ulteriore aumento di 8,28 dollari sui 108,18 dollari canadesi del 18 novembre 2024.
 
 

Canada, prezzi all’origine contrastati

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 20 gennaio 2025 è di 317,75 dollari canadesi alla tonnellata, in flessione di 0,18 dollari sui 317,93 registrati il 13 gennaio scorso.

 

Anche con questo valore, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 28,67 dollari (+9,91%). È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si interrompe la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 69,25 dollari (-17,89%).

 

Infine, il 20 gennaio nei quatto territori della provincia del Saskatchewan, il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite – ad aprile 2025 – risulta essere di 323,07 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,87 sui 320,20 dollari canadesi del 13 gennaio scorso.

 

Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all’indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 20 gennaio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 33,44 dollari (+11,55%).

 

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi

Grano duro canadese, l’export accelera

Secondo il rapporto del 20 gennaio 2025 della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan “Le esportazioni canadesi di grano duro nella ventitreesima settimana di campagna commerciale si sono riprese dalla settimana precedente, arrivando a 116mila e 300 tonnellate. Il totale della stagione – pari a 2,4 milioni di tonnellate – è superiore del 77% rispetto all’anno scorso (in calo rispetto all’82% della settimana scorsa). Anche le consegne ai produttori sono state forti, con 181mila e 600 tonnellate. Con i laghi ora chiusi, la maggior parte del grano duro viene esportata da Vancouver e un piccolo volume (10mila mt nella settimana 23) viene spedito da St. Lawrance”.

 

Dalla Commissione si fa ancora notare come “Un volume insolitamente grande (20mila e 600 tonnellate) di grano duro è stato spedito direttamente negli Stati Uniti e/o in Messico la scorsa settimana. Ciò riflette quasi il 10% del totale dei movimenti di grano duro per spedizione diretta segnalati dall’inizio dell’anno”.
 

Nord Africa, la siccità tormenta ancora il Marocco

Secondo gli analisti della Commissione “In Africa settentrionale, è prevista pioggia per Algeria e Tunisia, ma il Marocco sembra destinato a rimanere asciutto. Le condizioni del raccolto in Marocco sono peggiori rispetto al raccolto colpito dalla siccità dell’anno scorso. Le condizioni in Algeria sono leggermente migliori rispetto all’anno scorso, ma al di sotto della media. Le condizioni in Tunisia sono migliorate rispetto all’anno scorso e solo leggermente al di sotto della media”.

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri – 29 gennaio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 332 euro alla tonnellata sui minimi ed a 337 euro sui massimi, in aumento di altri 7 euro alla tonnellata sull’ultima seduta del 23 gennaio, quando si era registrato un ulteriore aumento di 5 euro sul 15 gennaio 2025.

Dall’8 gennaio scorso, il prezzo del cereale pastificabile sulla piazza di Foggia è cresciuto di 15 euro alla tonnellata.

 

Dal 18 settembre 2024, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 29 gennaio 2025 si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 22 euro alla tonnellata.

Dal 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni su valori di 337-342 euro alla tonnellata, il frumento duro nazionale a Foggia perde comunque 5 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 18 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
 
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 15 gennaio 2025 perdite per 113 euro alla tonnellata.
 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri – 29 gennaio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 290 euro alla tonnellata sui minimi e 295 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 22 gennaio scorso, quando si era registrato un altro aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 15 gennaio 2025. Dall’8 al 29 gennaio 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma è aumentato di 10 euro alla tonnellata.

 

Tra il 3 luglio 2024 e il 29 gennaio 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 5 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 290-295 euro.
 
Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 22 euro alla tonnellata sui minimi e di 27 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 29 gennaio 2025 perdite pari a 112 euro alla tonnellata sui minimi e a 120 euro sui massimi.
 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 28 gennaio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 375 euro sui massimi, in aumento di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro alla tonnellata sui valori registrati il 15 gennaio scorso, quando si era registrato un altro aumento di 5 euro alla tonnellata sul 7 gennaio 2025. In pratica, da fine dicembre 2024 al 28 gennaio 2025, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è aumentato di ben 30 euro alla tonnellata.

 

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Dal 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale, quando quotava 360-365 euro alla tonnellata, il grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli ha quindi guadagnato 10 euro alla tonnellata. Rispetto all’ultima quotazione del grano duro fino nazionale – mietitura 2023 – dell’11 giugno 2024 si rilevano pertanto prezzi maggiori di 20 euro sia sui minimi che sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell’11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 28 gennaio 2025 perdite pari a 90 euro sui minimi e 105 euro sui massimi.

 

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 28 gennaio 2025 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, è stato fissato a 332 euro alla tonnellata sui minimi ed a 337 euro sui massimi, in aumento di 6 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 21 gennaio, quando si era registrato un primo incremento di 5 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 14 gennaio 2025. Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 ed il 28 gennaio ha visto un incremento di valore pari a 14 euro alla tonnellata.

 

Al 28 di gennaio l’incremento complessivo delle quotazioni è di 22 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024. Dalla seduta di esordio del 25 giugno – con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata – al 28 gennaio 2025 sono stati invece bruciati 13 euro alla tonnellata di valore.

 

E sull’ultima quotazione della mietitura 2023 – quella del 28 maggio 2024 – quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 17 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 28 gennaio 2025 perdite pari a 113 euro.
 
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 28 gennaio non è stato quotato. L’ultima valutazione – risalente alla seduta del 12 novembre 2024 – è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi, quando si era verificato un ulteriore drastico calo di ben 25 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre 2024. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 – che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata – erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.
 
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 28 gennaio 2025 è stato quotato a 328 euro alla tonnellata sui minimi e 338 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso, quando aveva subito un altro aumento di 3 euro alla tonnellata sul 14 gennaio, quando aveva guadagnato altri 5 euro alla tonnellata. Dal 7 gennaio, il frumento duro iberico sulla piazza di Bari è aumentato di 13 euro alla tonnellata.

 

Associazione Granaria di Milano

L’Associazione Granaria di Milano il 28 gennaio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:

 

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 330 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso, quando si era rilevato un ulteriore aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 14 gennaio 2024. Tali prezzi risultano in calo di 15 euro sull’ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 28 gennaio 2025 perdite pari a 85 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 340 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso, quando si era verificato un altro aumento di 5 euro sull’ancor precedente seduta del 14 gennaio 2025. Tali prezzi risultano in calo di 22 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 28 gennaio 2025 pari a 90 euro alla tonnellata.
     

Il 28 gennaio scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 326 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 21 gennaio, quando invece si erano registrati aumenti di 4 euro solo sui minimi sulla seduta del 14 gennaio 2025. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 74 euro alla tonnellata sui minimi e 88 euro sui massimi.
 
I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano – quotati il 28 gennaio a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi – risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 24 gennaio 2025 è stato compilato l’ultimo listino a cura dall’Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 335 euro alla tonnellata sui minimi e a 340 euro sui massimi, in aumento di 9 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 17 gennaio scorso, quando si era verificato un altro aumento di 5 euro alla tonnellata sul 10 gennaio 2025.

Il frumento duro fino nazionale sulla piazza di Altamura, tra fine dicembre 2024 ed il 24 gennaio 2025 è aumentato di ben 14 euro alla tonnellata.

 

Dal 13 settembre 2024, quando il frumento duro fino quotava 315-320 euro alla tonnellata, al 24 gennaio 2025 si registra un aumento complessivo di 20 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 12 euro alla tonnellata.
 
E si registra un deprezzamento di 15 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 24 gennaio 2025 di 120 euro alla tonnellata.
 
Il 24 gennaio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per l’undicesima seduta consecutiva non quotato. L’ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell’11 ottobre 2024. Dal 20 settembre 2024, quando quotava 374-377 euro alla tonnellata, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.
 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l’ultimo listino il 23 gennaio 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Nord – qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 322 euro alla tonnellata sui minimi e 327 sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulle precedenti quotazioni del 16 gennaio scorso, quando si era rilevato un ulteriore aumento di 4 euro alla tonnellata sull’ancor precedente seduta del 9 gennaio 2025.

 

Tra il 9 ed il 23 gennaio il frumento duro fino sulla piazza di Bologna guadagna così 7 euro alla tonnellata.

I valori del 23 gennaio 2025 risultano in calo di 13 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 9 gennaio 2025 pari a 98 euro alla tonnellata.
 

Prezzi all’origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 29 gennaio 2025

I prezzi medi all’origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 20 ed il 27 gennaio 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 29 gennaio 2025, danno 9 piazze in aumento su 13 rilevate, una piazza stabile e tre in calo. Solo lo scorso 15 gennaio, si erano palesate ben 13 piazze stabili su tredici rilevate.

 

I rialzi nelle Borse merci hanno così avuto un effetto di trascinamento sui valori all’origine in quasi tutta Italia. A perdere e vistosamente sono le piazze di Ancona, Macerata e Perugia, stabile invece Matera. Su tutte le altre piazze di registrano rincari in medi di circa 10 euro alla tonnellata.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all’origine del grano duro fino riportati da Ismea il 29 gennaio 2025.

(Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l’ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell’Associazione Granaria per l’Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 29 gennaio 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 317 euro sui massimi, in aumento di 2 euro sul 22 gennaio scorso, ma cresciuti di 7 euro sul 15 gennaio 2025, ultima rilevazione di AgroNotizie®

 

Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l’articolo del 16 gennaio 2025.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta