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Movida a Palermo, patto con i commercianti per liberare le piazze dagli abusivi – BlogSicilia


“Il mio impegno è teso a fare in modo che Palermo, città meravigliosa, non sia un luogo da cui fuggire che vede partire ogni anno tanti giovani. Per questo bisogna fare comprendere a tutti che le regole ci sono e vanno rispettate. Per questo stiamo affrontando diverse emergenze come la movida. il traffico, i controlli stradali e i mercatini con tutti i soggetti coinvolti”.

Da un anno al comando della polizia municipale, Angelo Colucciello, napoletano, palermitano di adozione, colonnello dei carabinieri, ha cercato di rivitalizzare un corpo che aveva necessità di essere riorganizzato e come ha detto nel corso dell’intervista a Talk Sicilia vuole lavorare e tanto.

Attività turistica fiorente, ma da regolamentare

“Che cosa sta succedendo a Palermo Palermo. Per nostra fortuna sta vivendo un momento in cui le attività sono fiorenti o comunque le attività del settore del divertimento e del food sono fiorenti forse un po’ troppe. E questo attrae turismo. E da un lato dall’altro il turismo che crea la possibilità della nascita delle nuove aziende. Questo va benissimo, ma è un processo che va necessariamente regolamentato e che non può vivere al di fuori di regole e norme che pongano diciamo il limite ai comportamenti di ciascuno. Perché il fenomeno si caratterizza comunque per due aspetti. Ci sono le aziende regolarmente autorizzate a svolgere attività di intrattenimento, food, musica, intrattenimento che devono rispettare le regole e dall’altro una cronica presenza di abusivi.

Norme non rispettate dai commercianti regolari

Purtroppo riscontriamo aspetti da modificare anche  da parte di chi lavora con le autorizzazioni e che tende ad avere più clienti, a fare quanti più numeri possibili con le proprie attività. Ecco però in questo sorgono le prime criticità perché noi costantemente in maniera oramai trasversale riscontriamo il mancato rispetto delle norme. Pagano il suolo pubblico di 20 metri, ne occupano 40. Sono autorizzati a fare una cosa? Bene, troviamo le sale o i dehor svuotati con gente che balla senza che il locale sia stato autorizzato a farlo. E questo purtroppo non può non essere sanzionato, ma per due ordini di motivi.

Primo perché non posso inventarmi di svolgere una seconda attività fuori dalle norme. Se vuoi fare food e ballare ti devi fare autorizzare. C’è un problema di sicurezza. Perché noi non possiamo tenere 250, 300 persone, come è capitato semplicemente venerdì e sabato scorso, a ballare su un’area che non è neanche 50 metri, con tutti i tavoli accatastati in un angolo dove c’era un’uscita di sicurezza, che andava bene per un locale di ristorazione. Non per un locale da ballo. Il pub era una trappola per topi. Il titolare si lamenta perché gli abbiamo chiuso il locale. Perdonatemi, ma non poteva non essere chiuso, non poteva non essere sequestrato.

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Lotta agli abusivi che organizzano le serate sui social

La nostra azione è anche nei confronti degli abusivi. Ci sono le serate sono organizzate tutte sui social. Ci sono i gruppi Instagram come “Normal Palermo”, uno di questi e altri che organizzano le serate abusive a piazza Caracciolo, facendo arrivare alla Vucciria una marea di ambulanti che non hanno titolo a fare nulla. Non solo ti vendono gli alcolici, ti organizzano le serate perché ti mettono nei quattro angoli di piazza Caracciolo. Musica tutta forza che condiziona la vita dei residenti. Una grande discoteca disorganizzata, senza regole. E non parliamo neanche di sicurezza perché non sarebbe ipotizzabile.

Patto tra i commercianti e l’amministrazione comunale

Le piazze del centro avrebbero bisogno di una cosa e su questa l’amministrazione comunale è assolutamente disponibile. Le attività regolari a prendere possesso della piazza. Come? Semplice ci si organizza tutte. piazza Caracciolo non è come piazza San Pietro o come piazza Indipendenza è significativamente più piccola. Quante attività ci sono? Cinque, dieci, venti? È difficile mettersi d’accordo e presentare un progetto al suo sua, per cui facciamo i dehor tutte nello stesso modo. Chiediamo il suolo pubblico tutte nello stesso modo, Organizziamoci più nello stesso modo.  Un patto si può creare. L’amministrazione comunale non pone barriere al dialogo con le attività che fanno azienda. Perciò dico siamo nel 2025. Dobbiamo essere un po’ più capaci di capire. Se non abbiamo la capacità di metterci insieme, fare una quadra contro chi invece sporca la città la vita in queste zone cambia. Non possiamo non possiamo pretendere che siano soltanto i controlli e solo l’attività repressiva a cambiare le cose.

Guardi che non più di un paio di mesi fa mi hanno chiamato per incontrare una serie di commercianti di una determinata strada, non dico quale ma si trova sempre nel centro storico. Perché nessuno di questi aveva l’occupazione del suolo pubblico. Tutte attività di ristorazione tutti ovviamente con i tavoli fuori e venivano sanzionati. Dico scusatemi ma voi su una strada che è larga al massimo sei metri come pensate di chiedere il suolo pubblico a destra e a sinistra? Mi hanno risposto che è una strada è pedonale. Ma se deve passare un’ambulanza come si fa? Perché non chiedere al Suap il suolo pubblico tutti da un lato della strada. Che cosa cambia se devo fare quattro passi cioè due metri e mezzo.  Bene son passati due mesi il progetto al Suap non è stato ancora presentato e non ci vogliono i disegni di Giotto?

Movida, triplicati gli esposti in un anno

In questo anno il numero di esposti è triplicato. E la cosa che non mi dispiace per niente perché se è vero che c’è una marea di lavoro in più è altrettanto vero che forse sottolineo il forse grande grande con caratteri cubitali vuol dire che la strada giusta nel senso che finalmente la polizia municipale torna ad essere un punto di riferimento a cui rivolgersi. Noi siamo obiettivamente pochi rispetto alle esigenze della città, quindi tante persone mi dovranno scusare se arriviamo un attimo tardi. Però la cosa che mi fa piacere è che finalmente la città torna a chiamare la polizia municipale. Questo ha comportato che non abbiamo più le cartelline degli esposti, ma abbiamo i faldoni degli esposti perché rispetto al 2023 li abbiamo obiettivamente contati. Sono triplicati. Riguardano il 75% riguardano locali, movida, ambulanti e quant’altro. Per il resto del 25% riguardano situazioni di chiamiamola incuria nel guidare la macchina cioè problematiche legate al traffico e i mercatini.

Controlli elettronici contro chi guida con il cellulare

Perché una delle battaglie che sto facendo è anche qua vorrei lanciare un nuovo appello io sto dotando le pattuglie della polizia municipale di strumentazione prevista per legge omologata a norma di legge che permetterà di sanzionare anche a distanza le seconde file gli attraversamenti con rosso. Tanti di quei comportamenti per i quali prima era obbligatorio contestare sul posto fermando la macchina.

C’è strumentazione e tecnologia che ci permette di fare questo anche semplicemente facendo camminare una macchina per strada che raccoglie tutti i dati che vengono filmati e incamerati a norma di legge. Quindi? Non se ne voglia nessuno ma io raccomando ancora di più, da adesso in poi, di fare attenzione. Ci sono zone che per motivi di sicurezza non si può parcheggiare. Se poi facciamo le multe ti arrabbi, ci resti male quando ti portano via la macchina non ci parcheggiate. L’invito è quello  attenzione, perché c’è il rischio che le multe rischiano veramente di aumentare. E non è quello che vogliamo fare. Noi non dobbiamo fare cassa per nessuno perché fidatevi, non mi interessa e non ci interessa. Però attenzione perché è la tecnologia che tra l’altro hanno già tante città metropolitane. Roma Milano Firenze Napoli Bari Torino Genova. Perché legata alla disponibilità di centrali operative fatte con intelligenza artificiale come Palermo ha ed è quindi facile immagazzinare dati, è facile elaborarli e ahimè, è facile emettere contravvenzioni.

Monopattini controlli sull’uso del casco

Noi, come tutti sanno, stiamo ancora aspettando che vengano emanati i decreti attuativi del codice della strada, della modifica del codice della strada che disciplinerà hanno le targhe e conseguentemente l’assicurazione dei mezzi e quindi per questo siamo in attesa. Però quello che è cambiato è l’obbligo dell’uso del casco. Il primo giorno abbiamo fatto 126 multe, con due pattuglie, due pattuglie, 126 multe. Cioè il casco non metteva praticamente nessuno.

Drug test e alcooltest

Drug test e alcol test alcol test non è cambiata la norma, è cambiata la sanzione o comunque la sanzione accessoria, cioè la possibilità che venga ritirata la patente sul posto. E questo può accadere con una certa frequenza. Ne abbiamo già ritirate tante. Primi 3 o 4 giorni 46 e poi 66 patenti ritirate. E il numero non è basso. E non è solo il ritiro o la sanzione ma anche tutta la trafila che si deve seguire per tornare in possesso del documento. Oggi quello che è cambiato effettivamente è la possibilità per l’operatore di polizia che sia della municipale che sia dalla polizia di Stato, la stradale carabinieri.

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Ma la regola evidentemente la stessa e che tu puoi togliere la patente quando ti sei reso conto che il soggetto appare già in evidente stato di alterazione psicofisica, che dipenda dall’alcol, che dipenda dalla stupefacente tu la puoi già intervenire in maniera diretta a mandarla a piedi e il tuo provvedimento ha già un asse temporale in cui già funziona. Lui è già senza patente. L’operatore di polizia prende la sua pratica, istruisce la sua pratica, prende la patente, la manda in prefettura che adotterà il suo provvedimento a seguire. . Non è cambiato nulla rispetto a prima.  Dobbiamo semplicemente fare attenzione bere un calice di vino la sera, quando si è fuori con la moglie, la fidanzata, gli amici è piacevole, è giusto e sacrosanto, ma non è quello che crea il problema. Mettiamoci nelle condizioni di non guidare o perché prendiamo un taxi o perché abbiamo un amico che guida, non ha bevuto e se andiamo a cena e beviamo un calice non succede nulla. Non ci deve essere la fobia e non si deve creare.

Mercatini lotta agli abusivi e nuova regolamentazione

Anche sul fronte dei mercatini stiamo lavorando in sinergia con l’assessorato alla attività produttive e la Rap. C’è un tavolo di lavoro aperto e non filosofico ma funzionale per studiare i mercati e per capire cosa fare. Non può andare la municipale a risolvere il problema. La gestione dei mercati va regolamentata dall’amministrazione comunale. Ci sono quelli che proprio non possono più stare nelle aree dove stanno e ce ne sono 3 o 4 e quelli dove gli abusivi sono cresciuti in modo esponenziale. Anche qui bisogna lavorare in sinergia con i mercatari. Si devono regolamentare gli stalli e poi alla fine della giornata gli stessi mercatari devono lasciare pulita la piazzola utilizzata. Perché noi abbiamo tutti l’immagine del fine mercato con finocchi e broccoli a terra.

E quello dei mercatini rientra nel 25% degli esposti che arrivano. La questione viene affrontata e verrà affrontata in maniera seria, cercando di contemperare due esigenze. La prima non è possibile bloccare una linea di tram o una linea di mezzi pubblici perché c’è il mercato non funziona. Non può funzionare così. La gente si deve poter muovere, deve poter uscire da casa anche quando c’è mercato. Dall’altro vanno regolamentati e se è possibile spostarli anche solo di 500 metri perché abbiamo delle aree comunali che possono essere utilmente attrezzate a mercato ci si mettono i bagni chimici, si dà dallo spazio la Rap di mettere i carrellati dove tutti possono portare l’indifferenziato, l’organico alla fine della vendita del mercato. E quindi non lasciare più i famosi tronchi di broccoli a terra. La Rap avrà la possibilità di prendere e portare via tutto. Si pulisce a terra e via. Ma soprattutto bisognerà evitare che gli abusivi invadano e allarghino i contorni del mercato. Però tutto questo non può essere fatto solo da dieci pattuglie di polizia, non è questo il sistema perché diventa una guerra civile.





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