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Siracusa: Basta Inquinamento, Basta Menzogne!


“Pretendiamo Rispetto: Cresce la Rabbia dei Lavoratori e delle Popolazioni della Zona Industriale di Siracusa – Basta Inquinamento, Basta Menzogne!”

Da oltre un decennio, chiediamo una Commissione Permanente sulla Zona Industriale di Siracusa che pretenda il rispetto dei lavoratori, delle popolazioni locali e dell’ambiente. Oggi, però, la pazienza è finita. “Pretendiamo rispetto, ora basta!” è il grido che risuona forte e chiaro, rivolto al Governo nazionale, regionale, alla politica locale e alle grandi aziende come ENI, GoiEnergy, Sonatrach e Sasol.

La Situazione: Un Disastro Ambientale, Umano e Occupazionale

La zona industriale di Siracusa, un tempo fiore all’occhiello dell’industria italiana, oggi è un simbolo di degrado e abbandono. Gli impianti, “tutti, nessuno escluso”, secondo noi sono carenti di manutenzione e rappresentano un pericolo costante per la sicurezza dei lavoratori e delle comunità circostanti. Questa terra ha già pagato un prezzo altissimo in vite umane e devastazione ambientale, eppure le promesse di bonifica e riconversione rimangono lettera morta.

La Chiusura dell’Impianto di Etilene: Una Minaccia per l’Italia

Uno dei punti più critici è la proposta di chiusura dell’impianto di etilene, un’infrastruttura cruciale per l’intera zona industriale e per l’industria italiana. “Non ci state prospettando nessuna riconversione, ma la sua chiusura”, denunciano i rappresentanti del Partito Comunista Italiano. L’etilene è un prodotto di base per numerosi cicli industriali italiani, e la sua chiusura esporrebbe il Paese a un aumento dei costi e a una pericolosa dipendenza dall’estero.

“Fermare la produzione di etilene in Italia vorrebbe dire indebolire ulteriormente la nostra industria”, avvertono. Per questo, chiedono a gran voce la nazionalizzazione dell’impianto, con ENI che dovrebbe pagare allo Stato i costi di chiusura e bonifica necessari immediatamente al fine vita di ciascun impianto. “Non possiamo creare l’ennesima dipendenza anche per l’etilene”, sottolineano.

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Bioraffineria e Nuovi Impianti: Dove sono le Bonifiche?

La proposta di costruire una bioraffineria e un nuovo impianto sull’area dell’etilene ha sollevato ulteriori polemiche. “Siamo a favore di questi due nuovi impianti, e ne sollecitiamo la realizzazione, ma perché non costruirli nelle aree già devastate che attendono la bonifica da decenni?”, chiedono i rappresentanti del PCI. La grande area del cloro soda e quella del PE, ad esempio, sono in attesa di bonifica da anni. “Perché non rispettare la nostra terra e la nostra gente?”, insistono.

Energia Spreca e Inquinamento: Le Colpe delle Multinazionali

Un altro punto critico è lo spreco energetico e l’inquinamento causato dalle multinazionali. “Vediamo colonne di vapore ad alta pressione scaricate in atmosfera, soprattutto dall’impianto di etilene. Perché non trasformare quel vapore in energia elettrica e riutilizzarlo?”, chiedono. “Quanta energia si potrebbe produrre gratuitamente? Quanto carburante per i forni si potrebbe risparmiare?” Rendendo l’impianto competitivo e  aggiungono, denunciando l’assurdità di un sistema che spreca risorse mentre evidenzia costi energetici  insostenibili.

Le Richieste: Trasparenza, Sicurezza e Rispetto

Chiediamo che la Commissione con il Governo e la Regione, le parti sociali e la politica locale pretendano da ENI e dalle altre aziende un piano industriale chiaro e un cronoprogramma per la bonifica delle aree contaminate e la messa in sicurezza degli impianti. “La sicurezza non può e non deve attendere”, avvertono. Inoltre, chiedono una riduzione dell’impatto paesaggistico e ambientale, con la piantumazione di alberi di alto fusto per mitigare gli effetti dell’inquinamento e chiedono il riciclo dell’acqua di raffreddamento, no a scaricarla a mare.

Un Appello alla Politica: Basta Giochi di Potere

Caro Governo nazionale e regionale, politica tutta di maggioranza e opposizione, pretendiamo rispetto”, è il messaggio finale. “Non siamo sciocchi e pretendiamo che non sia offesa la nostra intelligenza”, concludono, chiedendo un impegno concreto per il rilancio della zona industriale, la tutela dell’ambiente e la dignità e il Futuro dei lavoratori.

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Il Futuro di Siracusa è in Gioco

La battaglia della Commissione Permanente sulla Zona Industriale di Siracusa non è solo una questione locale, ma un simbolo della lotta per un’industria sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle persone. “La nostra terra ha già pagato troppo. Ora è il momento di agire”, conclude il documento. Il messaggio è chiaro: “Pretendiamo rispetto, ora basta!”. E questa volta, non accetteremo più promesse vuote.

Fonte: Bonifiche Lavoro e Sicurezza sulla Zona Industriale di Siracusa – Siracusa, 30 Gennaio 2025

PCI Siracusa



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