Usa, potenza militare e potenza digitale

500 miliardi di dollari in 5 anni per l’Ia

Sull’Intelligenza artificiale (Ia) se ne sono dette tante, ma, stringi stringi, essa non è altro che un poderoso avanzamento nella creazione di software, che consente di fare miliardi o centinaia di miliardi di operazioni in tempi brevissimi, misurati in secondi o in minuti.

La ricerca inventa software sempre più sofisticati, ma i progressi negli hardware non vanno alla stessa velocità ed è ovvio che i primi devono essere installati nei secondi, i quali poi effettuano le elaborazioni. Quindi, la prima questione che sottoponiamo alla vostra attenzione è l’evoluzione delle macchine in rapporto all’evoluzione dei software.

Vi è una terza questione collegata alle prime due: la circolazione delle informazioni. Essa avviene mediante canali digitali che sono supportati da strumenti di varia natura, come per esempio i satelliti, ma anche le colonne e tutti gli altri. È vero che il migliore ambito di trasmissione è l’etere, ma i segnali e gli impulsi devono essere inviati da tali strumenti.

Da questo scenario in materia si valuta quale sia il disegno del neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato di volere investire ben cinquecento miliardi di dollari in cinque anni nell’Intelligenza artificiale. Dal che si presume che voglia investire una somma uguale per tutti quegli strumenti che devono fare viaggiare i segnali.

Attenzione, io non sono un tecnico e quindi posso anche non essere preciso nella terminologia, tuttavia spero di comunicare concetti comprensibili che aiutino a intravedere lo scenario prossimo venturo.
Gli Usa sono ancora la prima potenza militare del mondo; se Trump attuasse il suo piano nella tempistica indicata, diventerebbero anche la prima potenza digitale del mondo. Un primato che, collegato all’altro, renderebbe quel Paese una potenza economica preoccupante, che produce già trentamila miliardi di Pil.

Negli Usa vi sono Musk con X, Zuckerberg con Meta, Bezos con Amazon, Page e Brin con Google, Ellison con Oracle e tanti altri. Se costoro vengono messi insieme in una sorta di pool che trasmette e riceve informazioni da tutto il mondo, la potenza degli Stati Uniti aumenterà ulteriormente, perché oggi le informazioni e i dati contano più del petrolio e del denaro.

Ancora l’umanità non si rende conto che l’economia è basata sull’informazione, mentre Washington usa queste tre potenze (militare, economica e dei dati/informazione) in un regime democratico. La Cina è anch’essa proiettata in questo versante, ma è governata da otto uomini perché là vige la dittatura.
Vi è poi un Paese con la più alta popolazione del mondo, cioè l’India, che però sul piano tecnologico conta poco; mentre si affaccia il polo arabo fatto da Qatar, Arabia Saudita, Emirati che sta investendo molto sull’informazione.

Non si è ancora coscienti del fatto che l’intera umanità può diventare schiava inconsapevole di un sistema che capta le notizie di ognuno di noi, conoscendone usi, costumi, preferenze e consuetudini, con la conseguenza che viene meno la libertà di movimento e di espressione, perché si è condizionati/e inconsapevolmente e indotti/e a fare quello che magari non si vorrebbe fare o che non ci conviene fare.

Sembra anomalo che i singoli Paesi non si occupino sufficientemente di quanto abbiamo prima illustrato, ovvero non se ne occupino con la necessaria determinazione, perché quando viene meno la libertà, tutto cambia.

Il pericolo è che la libertà venga meno senza che nessuno se ne accorga; una sorta di induzione automatica fatta da chi gestisce il potere, le lobby, i gruppi politici ed economici e tutti coloro che intendono aumentare la presa sui Popoli, snaturando così il principio della Democrazia, che fino a prova contraria vige ancora in numerosi Paesi.

In questi decenni tale libertà ha fatto passi indietro, perché l’informazione pilotata agisce con maggiore vigore sullo spirito critico delle persone, le quali non si accorgono di questa sorta di condizionamento invisibile che plasma e plagia la loro volontà.

Torneremo sulla questione prossimamente perché essa merita di essere riproposta, dal momento che è opportuno sollevare la coscienza e l’attenzione dei/delle cittadini/e.