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Prospero morto il giorno della scomparsa. Autopsia: nessuna lesione, attesi i tossicologici


di Elle Biscarini

La morte di Andrea Prospero risalirebbe al giorno stesso della scomparsa, cioè a venerdì scorso. Questo emerge dall’autopsia compiuta nella tarda mattinata di venerdì sul corpo dello studente dell’Università di Perugia trovato morto mercoledì in un B&B di via del Prospetto. Il medico legale incaricato dalla Procura di Perugia ha eseguito l’esame irripetibile sulla salma del diciannovenne abruzzese che, come era già emerso nelle prime ore, non presenta nessun segno di violenza che possa far ipotizzare scenari differenti da quelli fin qui emersi, ovvero il suicidio o il malore. In questo senso, le risposte dovranno arrivare dagli accertamenti tossicologici che pure sono stati disposti e saranno eseguiti in questi giorni per stabilire se lo studente del primo anno di Informatica sia deceduto dopo aver ingerito farmaci, anche questi ritrovati nel B&B di via del Prospetto che Andrea Prospero aveva prenotato online. All’esito dell’autopsia emerge, dunque, che la morte del diciannovenne risalirebbe alla giornata di venerdì, quando cioè è scattato l’allarme per la sua scomparsa. A che ora è difficile dirlo. In questo quadro, dunque, non è da escludere, che anche nell’ipotesi di un immediato ritrovamento del giovane l’epilogo sarebbe stato il medesimo, cioè il peggiore.

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Il caso Restano, in ogni caso, una serie interrogativi legati all’affitto un alloggio a pochi metri dall’ostello in cui viveva, ai soldi, ai cellulari ritrovati nella stanza con lui. Prospero si è allontanato per l’ultima volta dall’ostello in via Bontempi, dove aveva un alloggio garantito dall’Adisu, alle 10:53, quando la telecamera di videosorveglianza della struttura lo ha ripreso mentre usciva e gentilmente teneva la porta aperta per altri due ragazzi. Da lì, poi, si presume che il ragazzo si sia diretto proprio nell’appartamento di via del Prospetto, dove è stato ritrovato mercoledì senza vita dopo che l’agenzia milanese che gestisce la locazione, non ricevendo il pagamento per l’alloggio, avrebbe fatto una ricerca sul nome del ragazzo, scoprendo che si trattava dello studente scomparso. Poi la segnalazione alle forze dell’ordine e il triste epilogo. Ma è qui che partono i dubbi.

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La prenotazione Il primo interrogativo riguarda la presenza del ragazzo nel B&B a soli 150 metri dall’ostello: Andrea avrebbe prenotato l’appartamento a partire dall’8 gennaio e fino al 31. Poi, Prospero avrebbe richiesto una proroga fino a metà febbraio. L’agenzia milanese, sentita da Umbria24, sostiene di «essere in regola e di trasmettere il nome degli ospiti come imposto dalla legge alla questura territoriale di competenza». In questo caso, quella di Perugia, tramite il servizio AlloggiatiWeb. Un database, questo, che, secondo quanto emerge, non sarebbe stato in un primo momento consultato, poiché non c’era ragione di farlo, anche viste le contenute disponibilità economiche della famiglia. Sì, perché pare che il ragazzo avesse regolarmente pagato quasi mille euro per la prenotazione. Soldi questi, di cui sembrerebbe che la famiglia non sapesse nulla. Quindi, da dove provengono questi soldi? E com’è possibile che il movimento di una somma del genere non sia stato rilevato prima?

La registrazione Il servizio AlloggiatiWeb è un database nazionale che fa capo al ministero dell’Interno, ma, come confermato da alcuni gestori di locazioni turistiche e case vacanze a Umbria24, si tratta di «una garanzia per il gestore. Se non dichiari l’ospite e fai un affitto in nero, o addirittura non registri proprio al struttura, ti arrivano penali e multe anche salate. La registrazione – spiegano – richiede al gestore di indicare, oltre al nome e ai documenti dell’ospite, anche la duranta del soggiorno. È importante per questioni di anti-terrorismo, o rapimenti e cose così. Se il ragazzo era registrato per quasi un mese, la sua presenza in quella struttura avrebbe dovuto risultare, sennò che senso ha indicare la durata del soggiorno?». Fonti della Procura hanno assicurato a Umbria24 che gli inquirenti stanno ora verificando se la comunicazione alla questura da parte dell’agenzia milanese sia stata effettuata correttamente.

Soldi e cellulari Altro interrogativo, i diversi cellulari ritrovati nell’abitazione insieme al ragazzo, di cui solo uno era conosciuto alla famiglia. Cosa ci faceva con tutti quei telefoni, chi li ha acquistati e con quali soldi? Stesso vale per i blister di farmaci ritrovati, forse antidepressivi, che potrebbero essere stati la causa della morte. Ma per la conferma bisognerà aspettare il tossicologico. Dove ha preso quei farmaci? E per quale motivo?

Self check-in A margine c’è anche la questione del self check-in, ossia la pratica di consegnare le chiavi all’ospite tramite una cassetta di sicurezza con codice. La tendenza ha sollevato polemiche e azioni di danneggiamento delle cassette in diverse città italiane, tanto che il Comune di Roma proprio in questi giorni ha cominciato a rimuoverle fisicamente. Il Viminale in una circolare del 18 novembre inviata a tutte le prefetture e firmata dal direttore generale della pubblica sicurezza Vittorio Pisani, ha chiarito che la pratica, fino a poco tempo fa tollerata, non è in realtà autorizzata. In vista soprattutto del Giubileo, puntando a prevenire rischi legati «all’eventuale alloggiamento di persone pericolose e/o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche», la circolare chiarisce che «eventuali procedure di check-in ‘da remoto’ non possano ritenersi satisfattive degli adempimenti di cui all’articolo 109 Tulps, cui sono tenuti i gestori di strutture ricettive». Se il check-in fosse avvenuto di persona, forse, una volta dato l’allarme della sparizione, Prospero sarebbe stato trovato prima.

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