Tutti delusi, tutti scontenti, perfino i media, giunti la sera del sabato per essere pronti al mattino per catturare immagini e interviste, nonostante la riduzione a meno della metà dei 220 autobus di domenica scorsa. Il limite massimo fissato per mezzogiorno di sabato per la prenotazione di 100 autobus si è addirittura attestato, pare a soli 60 autobus che moltiplicato 55 fa poco più di 3.500 gitanti napoletani da accogliere. E il dispiegamento delle forze in campo è stato considerevole, prevedendo addirittura i pompieri.
Ho girato un po’ per Roccaraso prima della mezza e l’afflusso di un terzo di giganti spalmato per qualche strada e nell’area intorno alla seggiovia dell’Ombrellone e sotto la ex pista numero Quattro quasi non si notava rispetto a domenica scorsa. Il tempo era uggioso.
Ma quello che si notava in preminenza era il numero di squadre televisive superiori al numero di turisti che comunque si registra normalmente in giro a quell’ora di domenica, anche per via del cambio di clientela. Nei locali pubblici e in quelli commerciali si poteva entrare immediatamente senza doversi sottoporre alla fila. Dagli alberghi è trapelato un sensibile mugugno, per le disdette intervenute nella settimana, man mano che tiktoker, TV e giornali facevano aumentare la tensione.
Situazione identica dalle scuole sci e dalle biglietterie degli impianti. Insomma, chi pensa di sorridere e di stare più tranquillo per la debacle dietro l’angolo evitata, non deve essere affatto soddisfatto: il problema è lì, pronto per ripresentarsi aggressivo e disarmante nei termini in cui esiste.
Se vogliamo tirare una prima linea dei conti, questi si sono corredati immediatamente di un segno meno e l’imprenditoria locale, unita a quella politica, devono chiedersi all’unisono se così come hanno condotto l’organizzazione e l’ospitalità turistica di questa località da un po’ di tempo sia stata stata quella giusta. Io dico semplicemente che non c’è stata nessuna conduzione, se per ciò si vuole intendere l’agire con fantasia, intraprendenza e responsabilità.
Alcuni soloni presuntuosi devono fare ammenda e farsi da parte. Perché a questo punto, più che mai, Roccaraso ha bisogno di una guida manageriale di esperienza e pronta capacità nel condurre uno studio della località, che deve essere inquadrato obbligatoriamente mettendo insieme anche le altre località di Rivisondoli, Pescocostanzo e Rocca Pia, per le proprie peculiarità.
Di conseguenza si dovranno studiare tutte quelle misure per risollevare le sorti disastrate di Roccaraso, che non trovano un contrappeso energico da parte delle altre tre sorelle. Si dovrà costruire da zero una mentalità unica, conseguenza logica della espressione di un’unica comunità, che si attesterebbe a circa 3.500 abitanti, al lordo delle residenze fittizie che tanti problemi procurano in termini finanziari dei Comuni e ciclicamente dei risultati elettorali viziati da favoritismi e perfino ricatti.
Il futuro può a questo punto può essere inquadrato, in termini di risultati e di partecipazione unitaria e integrata, sulla strada di una possibile ed auspicabile ripresa. Non ci sono sul posto figure di questo tipo e soprattutto temo che assumersi una responsabilità del genere, anche se generosamente retribuita sia motivo di forte preoccupazione per chi vorrebbe accettare. Ma è una sfida, di tipo imprenditoriale e sono certo che ci siano soggetti preparati e coraggiosi in tal senso.
Per quanto riguarda la situazione contingente dei gitanti napoletani si possono sicuramente, coraggiosamente e responsabilmente assumere iniziative forti; presumibilmente possibili, che contemplino, oltre ad interventi di modifica di uso dei campi innevati, anche di una sensibile riduzione dei flussi domenicali. Un’azione di intesa e di collaborazione di tutte le forze in campo può modificare in senso positivo le aspettative di tutti.
Mi dispiace che il Professor Francesco Sabatini abbia raggiunto un’età considerevole, e a tal proposito gli auguro ogni bene futuro, perché avrei visto in lui il personaggio bandiera da affiancare a quel manager più tecnico, per consigliarlo e per divulgare poi da suo pari le novità che sarebbero scaturite da parte degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo.
Restano fermi in me l’idea e l’auspicio che si possa addivenire al più presto alla costituzione del nuovo comune in tal senso denominato.
Ugo Del Castello
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