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le aziende pronte a trasformare l’innovazione in ricavi « LMF Lamiafinanza


All’inizio dello sviluppo dell’IA, erano soprattutto i fornitori di chip ad alte prestazioni a beneficiare dei progressi. Ora l’attenzione si sta spostando sulla monetizzazione. Le aziende produttrici di software svolgono un ruolo fondamentale in questo ambito. L’IA può realizzare un notevole potenziale di risparmio, in particolare nell’elaborazione di immagini e video e nelle vendite, ed è una priorità assoluta nei budget IT delle aziende.

Tuttavia, la monetizzazione di questi sviluppi rimane complessa. Resta da vedere se gli enormi investimenti si ripagheranno nel lungo termine. Le aziende di software hanno un ruolo decisivo da svolgere in questo senso. Quasi tutti i produttori stanno lavorando per creare un concreto valore aggiunto per i loro clienti con IA agent, tool e chatbot. Anche in questo settore la monetizzazione è ancora in una fase iniziale, ma la disponibilità dei clienti a pagare potrebbe crescere qualora l’IA dovesse consentire di ottenere significativi guadagni in termini di efficienza e risparmi sui costi. Le aziende mature con una solida clientela e un ampio database sono particolarmente interessanti per gli investitori. Queste aziende stanno già offrendo ai loro clienti i primi strumenti di IA, che sono sempre più apprezzati. Anche se la monetizzazione richiederà del tempo, è lecito supporre che i produttori di software riceveranno una quota “equa” dei guadagni di produttività generati dall’IA nel lungo periodo.

Ciononostante, la cautela è d’obbligo. L’IA comporta anche rischi, che sono destinati ad aumentare: è quindi importante tenere d’occhio i nuovi prodotti e i concorrenti.

ServiceNow è ben posizionato grazie alla piattaforma NOW basata sul cloud che consente di automatizzare i processi di lavoro e aumentare la produttività. Le attività di routine possono essere automatizzate e le interazioni umane possono essere supportate in modo mirato. La soluzione IA ottimizza la distribuzione dei carichi di lavoro e garantisce una distribuzione del lavoro dinamica e orientata alla domanda. NOW è inoltre progettata per essere sicura e scalabile. ServiceNow è dunque una delle poche aziende che sta già generando ricavi con l’Intelligenza Artificiale, anche se si tratta ancora di percentuali a una cifra.

Oracle, in qualità di fornitore tradizionale di dati, ha una solida esperienza nell’analisi e nella valutazione dei dati, un elemento fondamentale per il successo delle applicazioni di IA. Con Oracle Fusion, il prodotto concorrente di SAP nel settore del software applicativo aziendale (ERP), gli agenti di IA dovrebbero essere in grado di gestire autonomamente, dopo una fase di apprendimento, processi semplici in settori quali la finanza, le risorse umane o gli acquisti.

Oracle ha avviato partnership con i principali fornitori di cloud AWS, Azure e Google Cloud, rendendo il suo database disponibile ai clienti su tutte le principali piattaforme cloud. L’azienda sta inoltre costruendo una propria soluzione cloud con Oracle Cloud Infrastructure (OCI). La partnership consolidata con NVIDIA rappresenta un vantaggio significativo: NVIDIA DGX Cloud viene eseguito sull’infrastruttura di Oracle. Inoltre, Oracle ha un accesso privilegiato ai processori ad alte prestazioni di NVIDIA, che sono molto richiesti. Con un tasso di crescita superiore al 50%, l’azienda sta crescendo molto più rapidamente dei suoi concorrenti. Tuttavia, il business del cloud rappresenta solo il 20% circa del fatturato totale e la base è relativamente piccola. In passato Oracle ha ottenuto una crescita a una sola cifra, ma si prevede una crescita annuale del fatturato del 16% fino al 2029.

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Anche Salesforce ha un notevole potenziale di IA. Grazie all’automazione dei call center si potrebbero ottenere risparmi fino al 30%. Con Agentforce, nel 2024 Salesforce ha lanciato sul mercato un nuovo strumento di IA che si fa carico di processi di lavoro semplici, come l’elaborazione di richieste specifiche dei clienti.

Le varie piattaforme cloud di Salesforce – tra cui Sales, Services, Marketing & Commerce, Data Analytics e la costosa acquisizione di Slack per il lavoro collaborativo – sono ora così ben integrate che Agentforce potrà essere utilizzato in futuro in tutte le aree. Inoltre, vengono sviluppate sempre più applicazioni nelle aree dei servizi/back office, delle vendite e del commercio che beneficiano dell’intelligenza artificiale.

Il modello di monetizzazione di Salesforce è particolarmente interessante: invece di proporre i suoi strumenti in versione premium, addebita due dollari per ogni richiesta di informazioni o elaborazione di casi per Agentforce. Salesforce nel 2016 aveva già lanciato sul mercato “Einstein”, una piattaforma di IA che però non ha soddisfatto le aspettative. A seguito di un outlook deludente all’inizio del 2024, il prezzo delle azioni ha subito una correzione marcata. Agentforce, invece, è considerato un prodotto più maturo ed è destinato ad automatizzare sempre più i processi aziendali. Salesforce ha assunto oltre 1.400 nuovi dipendenti in pochi mesi esclusivamente per lo sviluppo e la vendita dell’agente IA. Tuttavia, non prevediamo che Agentforce generi ricavi significativi prima del medio termine. Nei prossimi tre-cinque anni, però, Salesforce potrebbe compiere progressi significativi in termini di monetizzazione.

Adobe è attualmente al centro di alcune controversie. A metà del 2023, l’azienda era vista come uno dei principali beneficiari dell’intelligenza artificiale. Con software come Photoshop e Illustrator, offre soluzioni collaudate per l’elaborazione delle immagini, un ambito particolarmente adatto all’integrazione dell’IA. Con Firefly, Adobe ha introdotto sul mercato un tool di IA già utilizzato per generare immagini per un valore di oltre 13 miliardi di dollari. Ora è possibile generare anche video con l’IA, semplificando notevolmente la realizzazione, la personalizzazione e il riutilizzo delle campagne pubblicitarie.

Tuttavia, le grandi opportunità si scontrano anche con notevoli rischi di disruption. Nel 2024, ad esempio, OpenAI e Meta hanno presentato i propri strumenti di IA per la generazione di immagini e video, intensificando la concorrenza, soprattutto nel segmento consumer. Di conseguenza Adobe ha registrato una performance inferiore nel 2024. Tuttavia, le sue soluzioni offrono funzionalità avanzate, in particolare per i clienti che sviluppano campagne pubblicitarie sofisticate, monitorano i contenuti e li riproducono attraverso vari formati come social media, web o televisione. Inoltre, offrono una migliore protezione contro i cyberattacchi e le violazioni del copyright.

Vediamo infine Microsoft, anch’essa al centro di controversie in relazione all’IA. Con prodotti come CoPilot e GitHub, oltre alla stretta partnership e al coinvolgimento in OpenAI, l’azienda è uno dei principali attori nel campo dell’IA. Il business cloud di Azure è cresciuto del 34% nell’ultimo trimestre, dodici punti percentuali dei quali attribuibili alla sola IA generativa.



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