L’appuntamento, anche per quest’anno, è fissato per il 21 Marzo, quando si celebrerà la Giornata internazionale delle Foreste. Tra le tante giornate istituite dall’Onu, forse questa non è la più conosciuta, ma a torto: proprio quello forestale, oltre a essere l’ecosistema più esteso del pianeta, è tra i più importanti per la ricchezza di biodiversità e come habitat di molte specie viventi. Come antidoto contro l’erosione del suolo, frane e valanghe, e baluardo contro le emissioni di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera. Dunque, un prezioso alleato nella lotta contro il cambiamento del clima.
In controtendenza con ciò che avviene a livello globale, in cui ogni anno si registrano milioni di ettari di foreste distrutti, l’Italia vede un costante aumento della sua superficie forestale. Secondo i dati di Federforeste, le foreste in Italia ricoprono il 36,7 per cento del territorio; di questa superficie, il bosco riguarda il 30,2 per cento, mentre altre terre boscate il 6,5. A questo aumento quantitativo però non corrisponde, e sicuramente non allo stesso modo in tutte le Regioni italiane, una consapevolezza sociale dell’importanza delle foreste e un ottimale stato di gestione delle stesse.
Interessante, a riguardo, il “caso” dell’Emilia-Romagna, in cui l’iniziativa “Mettiamo Radici per il Futuro” promossa dalla Regione mira a creare un corridoio verde interamente nel territorio regionale, con la piantumazione di quattro milioni e mezzo di alberi entro il 2025. Cioè uno per ciascun residente nella Regione.
È in questo alveo che si inseriscono le numerose inaugurazioni, negli ultimi mesi del 2024, di boschi aziendali in provincia di Parma, aventi tutti il comune denominatore della collaborazione – con l’azienda di volta in volta investita – del Consorzio KilometroVerdeParma, il cui intento è far nascere tanti nuovi boschi nel territorio della provincia di Parma, stimolando in tal senso aziende, enti e privati che abbiano un terreno disponibile e ne vogliano finanziare il rimboschimento. Non si punta soltanto a nuovi boschi, ma anche a migliorare qualitativamente quelli già esistenti. Con la certezza che investire nel verde rappresenti un futuro migliore per la comunità.
Il 20 dicembre scorso è stato inaugurato, a Sorbolo Mezzani in provincia di Parma, il bosco aziendale di Cosmoproject, realtà attiva in ricerca, sviluppo e produzione di cosmetici e prodotti per la pelle. L’intervento, realizzato in collaborazione con KilometroVerdeParma, riguarda tre spazi verdi per duemila metri quadri complessivi, e agisce non soltanto sull’ecosistema, ma mira a offrire ai dipendenti uno spazio in cui rilassarsi (sono gli stessi dipendenti a doversene occupare con manutenzione e irrigazione) e respirare aria migliore. L’iniziativa punta a creare anche un’area boschiva con un progetto preordinato, piantumando centottantuno nuove piante perlopiù autoctone e in linea con i regolamenti degli enti locali.
Sempre a dicembre e anch’esso con KilometroVerdeParma (e con Cepim Interporto Parma), è stato inaugurato all’Interporto di Parma il Bosco Cepim, forte di ottocentosettantacinque tra alberi e arbusti piantati su quattordicimila metri quadrati, che vede la convivenza di alberi autoctoni, come acero campestre, farnia, rovere e roverella, con altri da frutto, come ciliegio, pero, melo e nespolo. Un’attenta scelta delle varietà da piantare serve anche a migliorare il suolo. Completa l’intervento un moderno sistema di irrigazione dotato di centralina Bluetooth, dunque gestibile da remoto, che permette l’irrigazione a goccia, garantendo un apporto idrico costante e attento alla riduzione di sprechi.
Restando nel parmense, non dobbiamo dimenticare la nascita del bosco aziendale del Caseificio Montecoppe a Collecchio. Non casuale la scelta del periodo, lo scorso novembre, in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi del 21 novembre. Il Bosco Montecoppe, con i suoi duecentosedici nuovi alberi, è un altro tassello dell’ecosostenibilità che già connota l’azienda. Territorialmente appartenente al Parco naturale dei boschi di Carrega, è attenta a ogni aspetto della filiera corta: dall’allevamento del bestiame alla produzione del formaggio.
Anche il Bosco Iren è da considerarsi sotto la direzione tecnica di KilometroVerdeParma. Qui la messa a dimora di più di tremila piante nel bosco è stata suddivisa per blocchi tematici, ognuno dei quali con un numero preciso di specie. Non è da ritenersi soltanto aziendale l’intervento realizzato nel quartiere Parma Mia della città emiliana, perché finanziato da cittadini attraverso la modalità del crowdfunding, ma con la partecipazione di imprese.
Un po’ diverso il caso del Sentiero Natura Laterlite, a Rubbiano, caratterizzato da diversi ecosistemi. Il Bosco, nato spontaneamente nei dintorni dello Stabilimento Laterlite; il Greto Fluviale, che presenta un alternarsi di pietre e sabbia e una vegetazione tipica del luogo; il Prato Arido, povero d’acqua ma arricchito da rare specie botaniche – come le orchidee selvatiche –, che ben si adattano alle particolari condizioni del suolo; e infine lo Stagno, con un canneto e un habitat in cui vivono anfibi e insetti acquatici. In un vero e proprio scrigno di biodiversità come quello del Laterlite, il bosco e gli altri ambienti naturali che vi sono collegati, mostrano tutte le loro possibili modalità di fruizione.
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