Il dem Giudici: «Non c’è trasparenza sui conti, si revochi la concessione». Il forzista: «Ma anche via Tasso è azionista di Autostrade Bergamasche, non ha mai fatto nulla»
La promessa della Bergamo-Treviglio è collegare il nord e il sud della provincia, intanto però scava un solco tra FI e Pd che nella Provincia (l’istituzione) sono alleate. A Gabriele Giudici, segretario provinciale dei dem che chiede chiarezza sul progetto, e sui conti dell’autostrada replica sparando a zero il segretario regionale degli azzurri, il deputato Alessandro Sorte.
A innescare il confronto le dichiarazioni di Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di Cal, la società che ha messo a bando la Bergamo-Treviglio e ora ne svolge il ruolo di controllore. Arnoldi ha spiegato che il progetto definitivo dell’autostrada è stato depositato e l’iter va avanti. Non solo, ha rivelato anche che in pista per affiancare Autostrade Bergamasche (vincitrice della concessione) per coprire i 555 milioni dell’opera, tolti i 146 milioni messi sul piatto da Regione, non ci sarebbero solo gli australiani di Macquarie, ma anche un altro fondo.
Giudici, però, chiede i numeri: «Perché il quadro economico dell’opera — scrive in un comunicato — non viene presentato in modo chiaro? Probabilmente perché non regge. La politica tutta deve opporsi e chiedere che venga revocata la concessione». Sull’invito alla politica arriva l’affondo di Sorte. «Il Pd chiede chiarezza e trasparenza — dice il leader forzista —. Sono d’accordo, ma fossi il segretario del Pd farei due domande a Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia (visto che è del suo stesso partito) chiedendogli cosa sta facendo e come si sta relazionando il membro in quota a via Tasso nel cda di Autostrade Bergamasche. Perché la Provincia è azionista della società (11,7% delle azioni). Quali azioni ufficiali in questi anni sono state fatte dalla Provincia a guida Pd per stoppare l’autostrada? Attendiamo risposte». Sorte ricorda come l’unico atto ufficiale del consiglio provinciale risalga al 2019, quando la maggioranza era di centrosinistra. «C’è stato — rinfaccia al Pd — anche un silenzio assordante sui 146 milioni».
«Il ragionamento di Sorte — replica Giudici — presuppone che la Provincia abbia la facoltà di stralciare il progetto dell’autostrada in autonomia e che il Pd governi la Regione. Purtroppo, non è così. Gandolfi si è espresso più volte sul tema, arrivando perfino a non votare il consuntivo di Autostrade Bergamasche. L’ente che ha sempre avuto la “palla in mano” è e resta la Regione. Ricordo, poi, che nel 2019 l’ordine del giorno fu approvato sotto la presidenza di Gianfranco Gafforelli, eletto sindaco a Romano dal centrodestra e fortemente voluto da Forza Italia. In quel contesto il nostro gruppo non disponeva della maggioranza in autonomia».
Giudici, però, lancia anche un ramoscello d’ulivo ricordando come pure nel centrodestra, negli ultimi due anni, si siano levati dubbi sulla Bergamo-Treviglio. «Il passato è passato — scrive il dem —. Credo sia poco utile scaricarsi responsabilità reciproche: la priorità deve essere il bene del territorio. Penso che i tempi siano maturi per aggiornare la posizione della Provincia».
«Noi siamo una forza politica pragmatica e non ideologica — chiude subito Sorte — e mettiamo al centro le infrastrutture, perché siamo convinti che siano un volano per la crescita economica. Io sono un sostenitore della Bergamo-Treviglio, anche perché originariamente il contributo pubblico doveva essere minimale. Tutti sanno che il Pd, quando ha guidato la Provincia, non ha mai fatto azioni reali per stoppare la Bergamo-Treviglio, anche perché una parte dei dem per anni l’ha sostenuta. Ma d’altra parte un partito che è contro l’autostrada può far eleggere alla guida di via Tasso un noto sostenitore dell’autostrada come Gafforelli?».
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