Fino al 31 marzo 2025 sono in vigore le zone rosse di Milano, istituite negli ultimi giorni dello scorso anno. Si tratta di un provvedimento per accrescere la sicurezza di residenti e visitatori in aree urbane piuttosto frequentate e ritenute a rischio di attività moleste o criminali. Ecco di cosa si tratta.
Chi arriva in auto nel capoluogo lombardo deve fare attenzione all’Area B e all’Area C, le due grandi zone a traffico limitato che intendono preservare la città dall’eccessivo inquinamento, favorire la mobilità sostenibile e migliorare la qualità della vita di abitanti, lavoratori e turisti. Le zone rosse, invece, non riguardano la circolazione o dove parcheggiare a Milano, ma si muovono ugualmente a tutela dei cittadini.
A Milano sono entrate in vigore, in seguito a una direttiva del Ministero dell’Interno inviata ai prefetti di tutta Italia, il 30 dicembre 2024. Soprattutto in vista del Capodanno in piazza, evento che in passato aveva creato problemi di sicurezza. Resteranno attive almeno per i primi tre mesi del 2025. Scopriamo ora come funzionano.
Zone rosse a Milano: cosa sono
Le zone rosse di Milano sono perimetri urbani in cui sono vietati accesso e permanenza a individui considerati pericolosi oppure con determinati precedenti penali a proprio carico. All’interno di queste zone, le forze dell’ordine possono proibire l’accesso a tali soggetti. Oppure allontanarli immediatamente, nel caso vengano individuati e fermati dentro i confini stabiliti.
Si tratta, in sostanza, di un incentivo all’applicazione del cosiddetto Daspo urbano, cioè la misura introdotta con il decreto legge numero 14 del 2017 che stabilisce un ordine di allontanamento di varia durata, per motivi di ordine pubblico, da luoghi specifici di una città per una serie di reati commessi.
Daspo è l’acronimo di “Divieto di accedere a manifestazioni sportive”. Con questo termine, da svariati anni, si indica la legge, risalente al 1989 e più volte aggiornata, finalizzata a contrastare la violenza negli stadi.
Il provvedimento delle zone rosse, non obbligatorio, è stato attivato anche in altre grandi città italiane tra cui Roma, Napoli, Firenze e Bologna.
Dove sono le zone rosse a Milano
A Milano le zone rosse riguardano luoghi centrali, di scambio e in ogni caso caratterizzati da un elevato flusso di persone, il che li rende soggetti a possibili disordini o episodi di microcriminalità:
- Piazza Duomo: il cuore della città, punto di riferimento per milanesi e turisti, con il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele II e le vie dello shopping;
- Navigli e Darsena: la zona della movida e dei giovani, con un elevato numero di ristoranti e locali frequentati fino a tarda notte;
- Stazione Centrale: la seconda stazione ferroviaria italiana per flusso di passeggeri, crocevia di varie linee di mezzi pubblici;
- Stazione Porta Garibaldi: importante snodo ferroviario nel dinamico quartiere Isola tra grattacieli e attività commerciali;
- Stazione Rogoredo: scalo nella periferia sud-est e diramazione dei treni per Bologna e Genova, a breve distanza dal casello San Donato Milanese dell’Autostrada del Sole.
Le zone rosse si sono aggiunte alle altre misure di sicurezza adottate in occasione delle iniziative nei quartieri di Milano a Natale.
Come funzionano e quali sanzioni si rischiano
Nelle zone rosse, le forze dell’ordine possono allontanare e sanzionare tutte le persone che mostrano comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, che risultano segnalate per reati connessi a stupefacenti, furti, rapine, danneggiamenti, detenzione abusiva di armi e oggetti di offesa, invasione di terreni ed edifici e che in genere «costituiscano un concreto pericolo per la sicurezza pubblica, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità delle infrastrutture del trasporto e delle aree urbane individuate,» si legge nella direttiva.
Oltre al divieto di entrare e stazionare in tali zone, il Daspo urbano prevede ulteriori conseguenze. Tra queste l’arresto fino a 3 mesi e una multa fino a 200 euro. Può essere inoltre applicato anche in altri luoghi pubblici come aree verdi o punti interessati da flussi turistici temporanei. In questo modo si intende tenere lontano dai posti più sensibili persone percepite come minaccia.
Cosa succederà alle zone rosse a Milano e in Italia dopo la scadenza del 31 marzo? Ancora non si hanno notizie in merito. Tuttavia le autorità, una volta valutata l’efficacia di queste misure, potrebbero decidere di estenderne l’applicazione in base alle esigenze delle varie città.
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