Un’organizzazione criminale con base a Reggio Emilia, un vorticoso giro di frodi fiscali e indebite compensazioni di crediti d’imposta per un totale di quasi 104 milioni di euro. È questo lo scenario su cui ha fatto luce l’operazione ‘Ombromanto’, condotta dalla GdF con perquisizioni e sequestri eseguiti in 28 province italiane, tra cui anche l’Umbria nelle città di Perugia e Terni. Il blitz, scattato all’alba di oggi su mandato della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ha coinvolto 87 persone fisiche e quattro società. Portando all’iscrizione nel registro degli indagati di ben 179 persone.
Le indagini rivelano un sistema illecito finalizzato all’evasione fiscale, con un complesso meccanismo di indebita compensazione di crediti d’imposta. L’inchiesta si estende dalla Lombardia alla Sicilia e fa emergere il ruolo centrale della rete criminale, che operava tramite aziende reali e fittizie per ottenere benefici fiscali indebiti.
Il blitz della GdF per l’operazione ‘Ombromanto’: perquisizioni anche in Umbria
L’operazione ‘Ombromanto’ della GdF non ha risparmiato l’Umbria, con sequestri e perquisizioni nelle province di Perugia e Terni. La Procura di Reggio Emilia, che coordina l’inchiesta, ha individuato nel territorio umbro alcuni dei soggetti coinvolti nel vasto schema fraudolento.
Oltre al cuore verde d’Italia l’attività investigativa si è concentrata in altre 26 province dello stivale, toccando località come Milano, Torino, Verona, Firenze, Napoli, Taranto e Trapani. Le perquisizioni sono state condotte simultaneamente su tutto il territorio nazionale per impedire che i responsabili potessero distruggere prove utili alle indagini, sottolineano fonti investigative. Il nome stesso dell’operazione – Ombromanto – è un sottile riferimento alla velocità d’azione e all’efficacia delle indagini. Ombromanto, nel mondo fantasy creato da J.R.R. Tolkien ne “Il Signore degli Anelli”, è il cavallo montato da Gandalf in grado di cavalcare più veloce di una freccia. Instancabile e rapidissimo è considerato il Signore di tutti i cavalli. Un nome che non sembra scelto in modo casuale, quindi, data la velocità dell’operazione svolta dalla Guardia di Finanza per quanto riguarda la maxi frode da 100 milioni.
Un giro d’affari illecito da milioni di euro
Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione criminale aveva sviluppato un sofisticato meccanismo per ottenere illecitamente crediti d’imposta. Attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la creazione di società fittizie, i responsabili della frode riuscivano a compensare illecitamente debiti fiscali, sottraendo milioni di euro all’erario.
Secondo la nota ufficiale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, i 179 indagati sono “indiziati di aver preso parte ad una organizzazione criminale radicata a Reggio Emilia, dedita alla perpetrazione di reati tributari, tra cui frodi fiscali e indebita compensazione di crediti d’imposta per quasi 104 milioni di euro”. L’inchiesta mette in luce anche il coinvolgimento di oltre 400 aziende, alcune delle quali costituite esclusivamente per facilitare la frode.
L’operazione ‘Ombromanto’ rappresenta pertanto uno dei più imponenti interventi contro le frodi fiscali mai realizzati in Italia. I dettagli dell’inchiesta verranno illustrati nelle prossime ore in una conferenza stampa a Reggio Emilia, alla presenza del procuratore capo Gaetano Paci e del comandante provinciale della Guardia di Finanza, Filippo Ivan Bixio.
Evasione fiscale in Umbria: scoperte ville di lusso affittate in nero
Oltre alla maxi frode fiscale legata all’operazione ‘Ombromanto’, la Guardia di Finanza sezione di Perugia ha portato alla luce un’evasione milionaria derivante dagli affitti irregolari di ville di lusso. Il giro d’affari sommerso si aggira sui 2,2 milioni di euro, provenienti da locazioni non dichiarate di residenze esclusive affittate a cifre comprese tra i 4.000 e i 15.000 euro a settimana. Gli inquilini pagavano somme considerevoli per soggiorni di lusso, ma i proprietari – 36 soggetti tra persone fisiche e società con sede all’estero – non hanno mai versato alcuna imposta sui guadagni ottenuti.
L’operazione si inserisce in un più ampio piano di controlli avviato in vista del Giubileo e delle celebrazioni per l’800esimo anniversario della morte di San Francesco. Le fiamme gialle del perugino hanno intensificato le verifiche sugli operatori del settore turistico per contrastare l’attività di strutture abusive e garantire la concorrenza leale. Le ispezioni hanno portato alla sanzione di 11 strutture su 58 controllate, con ulteriori segnalazioni per mancata registrazione degli ospiti.
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