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nel 2024 un mercato da 1,2 miliardi di euro


L’Intelligenza Artificiale continua a guadagnare terreno in Italia, con il mercato che nel 2024 ha raggiunto la cifra record di 1,2 miliardi di euro, segnando una crescita del 58% rispetto al 2023. Un risultato che testimonia la rapida espansione di un settore che si sta dimostrando centrale per l’innovazione e la trasformazione digitale del Paese. Un aspetto chiave della crescita del mercato è rappresentato dall’uso sempre più diffuso della Generative AI, che oggi costituisce il 43% del valore complessivo.

Generative AI e soluzioni tradizionali: un mercato diversificato

Il segmento della GenAI è alimentato da applicazioni innovative, come sistemi conversazionali avanzati e soluzioni di supporto agli operatori interni. Il restante 57% è invece legato a soluzioni di IA tradizionale, come sistemi di analisi predittiva, ottimizzazione e automazione dei processi.

A fornire un quadro aggiornato delle tendenze sono gli ultimi risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, presentati nel corso del convegno dal titolo Artificial Intelligence, e questo è solo l’inizio.

In aziende dove l’Intelligenza Artificiale tradizionale era già presente, l’AI Generativa ha agito come un acceleratore delle dinamiche esistenti.

Tuttavia, come ha ribadito Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence, «in contesti privi di una strategia consolidata, che includa competenze, conoscenza tecnologica, gestione dei dati e sviluppo di un presidio interno, l’effetto dell’AI Generativa è stato decisamente inferiore. Analogamente a quanto avvenuto con il Cloud Computing 15 anni fa, il rischio di non gestire adeguatamente questi strumenti può portare a un utilizzo non coordinato, con il pericolo di esporre dati aziendali tramite servizi o versioni consumer degli strumenti di AI. Sebbene gli strumenti attuali possano sembrare accessibili e attraenti, sviluppare e implementare efficacemente l’Artificial Intelligence richiede competenze consolidate e una strategia ben definita».

Un’area in cui l’Italia eccelle è l’adozione di strumenti di Generative AI pronti all’uso: il 53% delle grandi aziende ha acquistato licenze per tool come ChatGPT o Microsoft Copilot, una percentuale superiore a Francia (42%), Germania (45%). Questo ha portato a un aumento della produttività per il 39% delle aziende utilizzatrici, anche se il 48% non ha ancora valutato in modo quantitativo gli impatti.

Assistenza e consulenza

per il sovraindebitamento

L’Italia a confronto con l’Europa

Nonostante la crescita significativa, l’Italia rimane comunque indietro rispetto ad altri Paesi europei in termini di adozione dell’IA. L’81% delle grandi imprese italiane ha almeno valutato un progetto, contro una media europea dell’89%. Ancora più evidente il divario nei progetti attivi: il 59% delle aziende italiane ha un progetto in corso, contro il 69% della media europea.

«Tuttavia – ha aggiunto Piva -, se osserviamo la capacità di trasformare sperimentazioni in progetti a regime, cioè progetti che non restano solo sperimentali ma sono pienamente integrati nel contesto aziendale, l’Italia mostra una capacità di conversione superiore rispetto ad altre realtà. Infatti, il 25% delle grandi aziende del Paese ha almeno un progetto a regime, una percentuale che posiziona la penisola al secondo posto in questa classifica».

Intelligenza Artificiale in Italia: le PMI e il ritardo nell’adozione

Le piccole e medie imprese (PMI) italiane faticano a tenere il passo con le grandi aziende. Sebbene il 58% delle PMI si dichiari interessato al tema, solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese ha avviato progetti di IA. Le principali barriere includono l’immaturità nella gestione dei dati e la mancanza di competenze interne. Tuttavia, strumenti di Generative AI low-cost stanno iniziando a fare breccia anche in questo segmento, seppur con un’adozione limitata all’8% delle PMI.

«L’Intelligenza Artificiale ha dimostrato la possibilità di raggiungere risultati immaginabili fino a poco tempo fa – ha spiegato Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. I recenti sviluppi internazionali, ad esempio la tensione tra DeepSeek e OpenAI, mostrano però quanto sia ancora un campo di ricerca in grande evoluzione in cui si possono osservare grandi cambiamenti in pochissimo tempo. Questa ragione è alla base delle attuali politiche internazionali dirette a sostenere la ricerca scientifica e tecnologica, come ad esempio la Fondazione FAIR recentemente finanziata attraverso il PNRR».

Le soluzioni di IA in Italia: panoramica e applicazioni

Il mercato italiano delle soluzioni di IA è suddiviso in tre principali categorie:

  • Data Exploration, Prediction & Optimization (34%): usati per ottimizzare trasporti, produzione e rilevamento di frodi.
  • Text Analysis, Classification & Conversation Systems (32%): in forte crescita grazie alle tecnologie di Retrieval Augmented Generation (RAG).
  • Recommendation Systems (17%): trainati dai Large Language Models (LLM), che migliorano l’interazione con gli utenti.

Settori di punta e trend emergenti

La spesa media per azienda evidenzia una forte attività nei settori Telco&Media e Insurance, seguiti da Energy, Resource&Utility e Banking&Finance. Anche il GDO&Retail registra un’accelerazione significativa, grazie alla crescente adozione di strumenti di IA per migliorare l’esperienza cliente e ottimizzare la logistica. «Analizzando la spesa per singola azienda, notiamo che alcuni settori, pur avendo un numero inferiore di aziende, investono di più per ciascuna di esse – ha continuato Piva -. In particolare, ciò è evidente nei settori delle telecomunicazioni e media, e nel settore assicurativo».

In generale, anche nella Pubblica Amministrazione si realizzano dei passi avanti significativi; oggi la PA rappresenta, infatti, il 6% del mercato, con un tasso di crescita superiore al 100%. Questo dato riflette un aumento di attenzione verso l’innovazione digitale, anche se è un settore che di certo non rimane estraneo a sfide legate alla scalabilità e all’integrazione di queste tecnologie nei processi amministrativi.

Etica e regolamentazione: un percorso ancora lungo

«Attualmente stiamo assistendo a un significativo processo di trasformazione e consapevolezza riguardante la democratizzazione dell’Intelligenza Artificiale, con l’Unione Europea a cui si riconosce un ruolo di leader nella sua regolamentazione: dal 2 febbraio sono entrate in vigore alcune normative che vietano attività ad alto rischio legate all’AI». ha aggiunto Piva.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Tuttavia, in Italia l’implementazione di misure etiche e di compliance legate all’AI Act rimane un’area critica. Dando uno sguardo ai numeri emerge che solo il 28% delle grandi aziende attive nell’IA ha adottato misure concrete, mentre il 52% dichiara di non aver compreso appieno il quadro normativo. Inoltre, più del 40% ha introdotto linee guida per l’utilizzo dei tool di IA, mentre il 17% ha vietato l’uso di strumenti non approvati, per contrastare il fenomeno della Shadow AI.

La percezione dei cittadini

L’Intelligenza Artificiale è ormai un termine familiare per il 99% dei cittadini italiani, con l’89% che ha sentito parlare di Generative AI. L’atteggiamento verso questa tecnologia è prevalentemente positivo (59%) e addirittura superiore a quello di francesi (42%) e inglesi (47%), anche se in calo rispetto al 2023. Le principali preoccupazioni riguardano i rischi di manipolazione delle informazioni e l’impatto sul mercato del lavoro.

L’ecosistema italiano: ricerca, formazione e startup

L’Italia si distingue per la qualità della ricerca scientifica, con un incremento significativo dei fondi stanziati per la ricerca AI di frontiera. Tuttavia, persistono difficoltà nel trattenere talenti e nel far crescere un ecosistema startup competitivo. Sul fronte della formazione, sono stati fatti passi avanti, con un aumento dei corsi universitari e ITS focalizzati sulle tecnologie AI, ma resta una conoscenza diffusa solo superficialmente tra i cittadini.

A far luce su questo aspetto è Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial, che ha chiarito: «Analizzando l’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale nel suo complesso, le progettualità e gli ambiti di impiego, possiamo dire che l’Italia ha tra i suoi punti di forza un’attività di ricerca di valore e un mercato in forte espansione. Tuttavia, persistono le difficoltà nel far crescere realtà imprenditoriali innovative, nell’adozione delle PMI e nella lenta integrazione della PA. I finanziamenti che ricevono sono complessivamente troppo limitati. Anche se il numero delle startup e il finanziamento medio sono in crescita, si tratta di cifre con cui è difficile competere oltre i confini nazionali. Sono in arrivo nuove risorse, e c’è una grande necessità che queste siano utilizzate in modo efficiente ed efficace. Inoltre, dall’inventiva delle startup deve derivare la capacità di sviluppare nuove soluzioni adatte alle piccole e medie imprese, ai piccoli studi di ingegneria e alla piccola manifattura. Queste soluzioni devono nascere da chi conosce il territorio e la cultura locale, per poi essere rese scalabili e diffuse».

Miragliotta ha sottolineato, poi, che dal punto di vista infrastrutturale, in Italia ci sono tutte le condizioni necessarie per implementare grandi modelli e progetti di ricerca, focalizzati sulle eccellenze nazionali. «È quindi fondamentale riconsiderare a livello nazionale come sfruttare al meglio i vantaggi e gli asset infrastrutturali di cui disponiamo».

Quanto vale il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia nel 2024?


Nel 2024, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia ha raggiunto i 1,2 miliardi di euro, registrando una crescita record del 58% rispetto al 2023.

Qual è il livello di adozione dell’IA Generativa tra le grandi aziende italiane?


L’adozione dell’IA Generativa è in crescita, con il 53% delle grandi aziende italiane che ha già acquistato licenze per strumenti come ChatGPT o Microsoft Copilot, superando Francia (42%) e Germania (45%).

Qual è la posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi europei nell’adozione di tecnologie di AI?


L’Italia si posiziona ultima tra i paesi europei considerati per l’adozione di progettualità di intelligenza artificiale, ma figura tra le prime per l’adozione di soluzioni di Generative AI pronte all’uso per la produttività personale.


Quali ambiti dell’AI sono maggiormente influenzati dalla Generative AI?

La Generative AI sta emergendo come una delle soluzioni più rilevanti, in particolare nei sistemi di Text Analysis, Classification e Conversation Systems, influenzando ormai gran parte delle progettualità legate all’Intelligenza Artificiale.



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