Oggi Coop Liguria ha consegnato le donazioni ai progetti più votati dai Soci Coop tra quelli che hanno partecipato al bando “Un voto, un pasto”, con il quale ha investito 70.000 euro per offrire ulteriore supporto alle associazioni del territorio impegnate nella lotta alla povertà
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“CIBO, SPRECO E POVERTÀ”: si è tenuto oggi l’evento della Rete Ricibo per la giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare, per ragionare sugli impatti concreti a Genova e premiare sette associazioni del territorio.
Presentato il report 2024 sullo spreco alimentare, si è discusso in una tavola rotonda della responsabilità sociale collettiva. Nell’occasione, Coop Liguria ha donato 70.000 euro a sette associazioni del territorio.
Il 5 febbraio è la Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare e la Rete Ricibo, di cui la Comunità di San Benedetto al Porto è capofila, ha organizzato con Coop Liguria l’evento “Cibo spreco e povertà”. Giornata Nazionale della prevenzione dello Spreco Alimentare, riflessioni sul tema”, che ha visto una serie di interventi nella Sala Quadrivium ed è andata avanti alle 13 con l’installazione della Venere del Pane in piazza De Ferrari.
È stato un un momento di riflessione collettiva sul problema dello spreco alimentare, che impatta in modo enorme a livello sociale, ambientale ed economico. Si sentono spesso grandi numeri in questa giornata, che spaventano e fanno sentire le persone comuni impotenti di fronte a tutte le responsabilità.
Durante l’evento, si è riflettuto su quali impatti concreti e significativi si possono creare. Al termine degli interventi, Coop Liguria ha consegnato le donazioni ai progetti più votati dai Soci Coop tra quelli che hanno partecipato al bando “Un voto, un pasto”, con il quale ha investito 70.000 euro per offrire ulteriore supporto alle associazioni del territorio impegnate nella lotta alla povertà.
A Genova ogni anno si sprecano più di 10.000 tonnellate di cibo perfettamente edibile e l’eccesso recuperato è meno di 400 tonnellate – di queste, le associazioni della Rete Ricibo ne recuperano mediamente 200 l’anno. Quanto può migliorare il servizio del recupero? È l’unica soluzione possibile per ridurre lo spreco in città? Quando parliamo di spreco alimentare cosa intendiamo? A queste e altre domande proveremo a trovare una risposta collettiva attraverso il punto di vista del Comune, delle imprese, dell’Università e delle associazioni.
“Troppo spesso assistiamo a un collegamento diretto tra il tema dello spreco alimentare e quello della povertà – racconta Marco Malfatto, presidente della Comunità San Benedetto al Porto -. È evidente che le associazioni territoriali si prodighino per recuperare cibo, intervenendo nell’evidente contraddizione tra una Genova che spreca 10.000 tonnellate all’anno di cibo e un’altra Genova che ha un problema di accesso e di diritto al cibo. Ma spesso questo cibo è di scarsa qualità, sbilanciato, costoso e laborioso da recuperare. Non può ricadere solo al mondo del volontariato la risoluzione di questo grande problema sociale e ambientale”
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Dal 2017 la Rete Ricibo, con l’esperienza e l’analisi dei dati delle 90 associazioni che ne fanno parte e che si occupano di recupero eccedenze alimentari e distribuzione beni di prima necessità alle persone in difficoltà, cerca di offrire alla città di Genova uno sguardo realistico e al tempo stesso costruttivo del problema.
La Rete Ricibo è sostenuta, fin dalla sua nascita, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.
Dal Report che l’associazione presenta ogni due anni emergono alcuni dati rilevanti: solo il 15% dei supermercati è attualmente coinvolto nella raccolta delle eccedenze. Se tre anni fa si pensava di poter ampliare in modo esponenziale i recuperi, ora si ha la certezza che questo non avverrà perché ci sono limiti importanti: l’attività è costosa e permette di reperire un’offerta parziale di prodotti, con una preponderanza eccessiva di pane e panificati, che non è in grado di garantire alle persone fragili una dieta sana. È quindi necessario lavorare sulla prevenzione e favorire altre fonti di approvvigionamento per le associazioni.
Nell’ambito della pluriennale collaborazione con Ricibo, che Coop Liguria sostiene da diversi anni, nella giornata del 5 febbraio tre punti vendita genovesi della Cooperativa – i supermercati di Piccapietra e Corso Sardegna e l’Ipercoop di Bolzaneto – ospitano i volontari della rete per guidare le persone che vogliono aiutare le associazioni nella scelta dei prodotti da donare. Quelli più importanti e di cui c’è maggiore carenza sono infatti olio, latte uht, tonno, caffè, zucchero, farina, biscotti, carne in scatola, sughi pronti e pasta.
Alle 13, finito il dibattito, l’installazione della Venere del Pane in piazza De Ferrari è stata liberamente ispirata alla Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’ Arte Contemporanea.
Si è sperimentata una riflessione del legame tra cibo, spreco e sostenibilità attraverso l’arte, perché è uno strumento capace di interrogare la realtà e stimolare il pensiero critico, aiutandoci a ripensare il nostro rapporto con il cibo, le sue origini e le conseguenze delle nostre scelte. Per questo la Venere del Pane sostituisce il cumulo degli stracci con una montagna di pane invenduto e recuperato dalla Rete Ricibo, trasformando un’icona dell’arte contemporanea che affronta il tema del consumismo consumato in una denuncia specifica sullo spreco alimentare. Edoardo Grossi ha accompagnato con una perfomance musicale che, con un sottofondo musicale di una campionatura dei suoni di un supermercato, ha realizzato dei suoni sintetizzandoli direttamente dal pane posizionato intorno alla Venere. Il pane esposto verrà donato a un rifugio per animali ma la sovrapproduzione di pane in città è superiore alle esigenze cittadine e non può che essere gettato.
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