Studi recenti consentono di affermare l’esistenza di una coscienza universale presente in ogni parte del nostro corpo ed in ogni luogo che ci circonda. Ogni avvenimento che si verifica è registrato dalla matrice che avvolge e contiene l’universo. Per cercare qualcosa bisogna sapere di averla e in tanti fra noi coltivano il dubbio che manchi un sentire personale. Nonostante alcuni ricercatori ritengano che la coscienza risieda nei microtubuli delle nostre cellule cerebrali, aree primarie quantistiche, tutte le altre cellule del corpo umano mostrano autonomia, capacità decisionale e intelligenza comportamentale. Operano in ogni istante scelte finalizzate a tutelare la incolumità, ma anche scelgono percorsi meno pericolosi che garantiscano la sopravvivenza. La vita e la sensibilità coesistono. Tutti gli spazi esprimono una vita senziente. Fatta di esperienze, autoreferenzialità, memoria, comunicazione, Iniziative decisionali assunte per risolvere problemi reali. Una teoria che entra in disaccordo con quanto affermano alcuni ricercatori che ammettono la presenza della coscienza là dove esiste tessuto nervoso. Questo sistema vivente è il prodotto di una evoluzione biologica che ha avuto inizio quattro miliardi di anni fa. Anche se la ricerca sulla intelligenza artificiale fa passi da gigante,l’AI può simulare la coscienza ma non può essere coscienza. Imitare il sentire non significa emulare! Icervelli non sono computer. Essi sono strutture analogiche che non possono essere simulati da dispositivi digitali. Quindi La vita e la coscienza sono contigue. La vita è rappresentata dalle cellule, strutture molecolari di alta complessità, in grado di decifrare una ambigua comunicazione non rilevabile dai meccanismiartificiali. Non c’è autoconsapevolezza interna nel flusso di informazioni che vengono ricevute dai programmi di intelligenza artificiale. La vita e le sue funzioni cognitive si basano su processi biofisici e biomolecolari.All’interno di attività artificiali non c’è capacità critica.Ma come le cellule creano la sensibilità? Gli esseri umani a differenza dei robot, vivono all’interno di una ambiguità obbligatoria, fatta di interazioni. L’elusivo senso di coscienza include alcuni tipi di rappresentazione non fisica che partecipano a comporre la nostra apprensione della realtà e governano la nostra vita. La connessione è con lo spazio della informazione, non è un attributo fisico con lo stato vivente. L’ambiguità della informazione viene analizzata e risolta da una valutazione congiunta utile e necessaria per garantire la propria sopravvivenza. Le cellule nutrono interessi e mostrano la misurazione dei contenuti ricevuti attraverso messaggi reciproci per la valutazione dei segnali ambientali. L’approccio per misurare la validità della informazione è totalmente intracellulare, mentrela valutazione collettiva cellulare restringe il campo di errore di ogni singola cellula. Tutte le cellule anche se di appartenenza diversa hanno una piattaforma comune che consente loro di collaborare. L’informazione è la interazione fra materia ed energia che rappresenta segnali ambientali. L’unica cosa che sa una cellula è quello che può percepire, mentre esamina l’ambiente allo stesso modo delle altre. Il contesto garantisce la comprensione del linguaggio e la operatività dei componenti cellulari e non la piccola percentuale del DNA codificante. Più è chiaro il contesto e meno necessarie sono le determinazioni linguistiche. Il contesto in poche parole, consente la comprensione ed il significato di un progetto che altrimenti sarebbe composto dal freddo linguaggio comunicato dalle sole parole, espresse dal solo DNA. Un contesto regia consente di decidere quali proteine codificare in un concerto di omonimi e sinonimi, geni codificanti la cui operatività non può non essere guidata da un sistema superiore di controllo. Come fanno codoni diversi a sapere quale e quando codificare un aminoacido rispetto ad un altro? L’ingegneria genetica infatti che lavora con i soli geni produce errori e inesattezze. Considerazioni esposte dopo indagini ed esperimenti in grado di svelare quello che la sola materialità pur sostenuta dalla intelligenza artificiale non può fare. Tutto quello che accade e facciamo accadere è percepito e registrato da una entità senziente: la coscienza universale. Una raccolta infinita di esperienze ma anche di nuove acquisizioni in grado di arricchire una presenza universale alla ricerca di nuove avventure vissute nei solchi di un percorso con linee maestre già tracciate.
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