Domenica prossima, al Teatro della Fortuna, un concerto per ottavino, una sinfonia per orchestra con le soliste della Rossini Elena Giri e Fabiola Santi
FANO – Al Teatro della Fortuna di Fano, domenica 09 febbraio 2025 alle ore 17.00 andrà in scena il secondo concerto dell’Orchestra Sinfonica Rossini, dopo l’enorme successo riscosso a Capodanno.
Anche stavolta la produzione è ideata e prodotta dalla compagine con doppia sede a Pesaro e Fano e, per l’occasione, vengono coinvolte nel ruolo di soliste le due componenti della sezione dei flauti.
Infatti, il primo flauto solista OSR, Elena Giri, si cimenterà nella Fantaisie Brillante, su temi dell’opera lirica Carmen di Bizet, composta da François Borne (1840-1920), flautista nella principale compagnia d’opera di Bordeaux, compositore e professore al conservatorio di Tolosa.
Il genere delle fantasie virtuosistiche sui temi delle opere liriche ha sempre stimolato la fantasia dei compositori: con l’evoluzione degli strumenti a fiato, che si registra a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, si moltiplicano i brani come quello di Borne, col doppio scopo di riproporre temi amati dal pubblico e permettere ai nuovi virtuosi, in questo caso flautisti, di mettere in mostra il punto di arrivo delle tecniche strumentali d’avanguardia. Nata per flauto e pianoforte, la Fantasie di Borne sarà eseguita nella trascrizione per flauto solista e orchestra d’archi di André Cebrián, primo flauto della Scottish Chamber Orchestra.
L’ottavinista OSR Fabiola Santi sarà invece impegnata nell’esecuzione del Concertino per ottavino, archi e clavicembalo di Allan Stephenson, compositore nato in Inghilterra e naturalizzato sudafricano, scomparso prematuramente nel 2021. La vita del compositore Stephenson è caratterizzata dalla curiosità con cui si avvicinò a tutti gli strumenti d’orchestra, dedicando praticamente a ciascuno brani solistici e cameristici. Attivo anche come autore di musica per coro e di colonne sonore, Stephenson fu molto attivo nel sociale, al punto che la sua opera lirica “The Orphans of Qumbu” portò sul palcoscenico ben 3000 orfani in rappresentanza delle diverse etnie presenti in Sudafrica. Tutte le opere di Stephenson hanno l’obiettivo di essere immediatamente comprensibili al pubblico e il Concertino per ottavino ne è un esempio: scritto nel 1979 per Lucien Grujon, allora flautista principale della Cape Town Symphony Orchestra, si è presto guadagnato un posto centrale nel repertorio per ottavino e orchestra.
La presenza di due soliste, entrambe donne ed entrambe laureate al Conservatorio Rossini di Pesaro, non valorizza solo la prestigiosa sezione dei flauti dell’orchestra, ma è anche un bel segnale che mostra quanto i conservatori del territorio siano fucina di talenti di questo calibro e che dimostra che il mondo musicale non conosce discriminazioni di genere. Nel secolo scorso esistevano ancora orchestre che “preferivano” non avere donne nel proprio organico: la presenza di due soliste sottolinea come questi pregiudizi siano, fortunatamente, ormai morti e sepolti e si possa festeggiare assieme a ben due artiste come Giri e Santi nel ruolo più prestigioso per uno strumentista.
Elena Giri, diplomata a Pesaro e laureata a Cesena col massimo dei voti e la lode, ha vinto primi premi assoluti a concorsi nazionali e internazionali, si esibisce regolarmente come solista e, oltre ad essere primo flauto solista OSR, ha ottenuto idoneità in diversi concorsi orchestrali e ha collaborato con orchestre del calibro dell’Orchestra del Teatro del Maggio musicale Fiorentino e dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano.
Fabiola Santi, laureata col massimo dei voti e la lode a Pesaro, si è perfezionata con docenti di chiara fama, tra cui Nicola Mazzanti, ottavinista del Teatro del Maggio musicale Fiorentino; oltre ad un’intensa attività cameristica, fin da giovanissima partecipa a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, classificandosi fra i vincitori sia nelle sezioni di musica da camera, sia in quelle per solisti, tra cui si segnala il primo premio al Concorso Internazionale “S. Gazzelloni” nella categoria ottavino.
Completa il programma la Sinfonia in re di Juan Crisostomo Arriaga, compositore spagnolo curiosamente nato nel 1806 lo stesso giorno di Mozart (27/01) e morto anch’esso giovanissimo: anche più giovane del compositore austriaco, visto che Arriaga morì di tubercolosi a pochi giorni dal ventesimo compleanno nella città di Parigi, dove si recò per studiare e dove raccolse sperticate lodi dai propri insegnanti. Nella pur brevissima vita, Arriaga scrisse molta musica, purtroppo in gran parte oggi perduta, tra cui questa Sinfonia in re (re maggiore e re minore alternati nel corso del brano), che dimostra tutto il talento del giovane basco, dalla vena compositiva così florida e dalla sorte così avversa.
Torna sul podio della Rossini il direttore marchigiano Enrico Lombardi, ormai “di casa” dopo i successi riportati nel repertorio sinfonico e lirico: vere ovazioni hanno accolto l’esecuzione dell’opera “La casa disabitata” di Lauro Rossi andata in scena lo scorso agosto all’interno del Festival “Il Belcanto ritrovato”.
Lombardi ha lavorato con le orchestre Haydn di Trento e Bolzano, I Pomeriggi Musicali, Roma Sinfonietta, Magna Grecia e Sinfonica di Milano; ha diretto Il Giocatore di L. Cherubini al Maggio Musicale Fiorentino e ha raccolto unanimi successi debuttando inaspettatamente alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, per un’improvvisa indisposizione del titolare, in occasione dell’Adelaide di Borgogna al Rossini Opera Festival (edizione 2023).
Maggiori informazioni sul sito della Rossini www.orchestrarossini.it
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link