Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Finanziamo agevolati e contributi

per le imprese

A Ponte di Legno la montagna non si arrende


Un centinaio i partecipanti alla manifestazione “La montagna non si arrende!”, tenutasi domenica 9 febbraio a Ponte di Legno. Una passeggiata nella neve indetta dal Comitato Insostenibili Olimpiadi, che rientra nella mobilitazione nazionale organizzata a un anno dall’apertura dei Giochi di Milano-Cortina 2026.

Condotta da Ape Brescia, MTO2694, Unione Sportiva Stella Rossa, Collettivo 5,37 e L’Oco! Orco che orto, la mobilitazione a Ponte di Legno è partita verso le 10 di mattina dal parcheggio all’imbocco della Val Sozzine. Punto di ritrovo anche per chi è arrivato da Brescia con il pullman predisposto dagli organizzatori.

I partecipanti hanno risalito a piedi la nuova ciclabile che da Ponte di Legno sale al Passo del Tonale, passando l’intermedia della cabinovia per arrivare a Vescasa Alta e fare ritorno in paese.

Obiettivo della camminata: puntare l’attenzione sulle Olimpiadi, ormai prossime, e soprattutto sui progetti dei nuovi impianti propedeutici al collegamento con la Valtellina, definito dagli organizzatori “impensabile e impossibile”.

“Progetti come quello sul Monte Tonale Occidentale” proseguono gli organizzatori, “poco chiaro e ancora fumoso, che in alcune ipotesi prevede lo sbancamento della cima e il disboscamento della Valle del Lares, sono un attacco all’ambiente e alla biodiversità.”

Il terreno dell’evento è stato preparato da 3 incontri tenutisi nelle settimane scorse a Malegno, Darfo BT ed Edolo, dove si sono contate oltre 90 persone.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

Appuntamenti molto partecipati che hanno affrontato le ricedute ambientali e sociali del modello di sviluppo montano basato sulla monocoltura dello sci e finanziato con fondi pubblici. Modello destinato a fare i conti con l’innalzamento delle temperature e il conseguente scarso innevamento naturale.

“Certo, è impensabile pensare di fermare il processo adesso che ormai è quasi alla conclusione”, commenta Marcello Duranti (del Comitato MTO2694) in riferimento alle nuove opere connesse alle Olimpiadi.

“Però ci deve servire da monito”, prosegue Duranti “anche per tutte le altre iniziative che ancora nelle valli alpine puntano allo sci tradizionale che richiede piste.

Siamo contrari agli ampliamenti dei demani sciabili con nuovi impianti perché ci sembra una forzatura, non solo nei confronti dell’ambiente ma anche del clima che cambia. Noi non siamo contro lo sci, siamo contro le forzature.”

La battaglia degli organizzatori è verso l’adozione di “iniziative più lungimiranti”, capaci di guardare anche al turismo estivo. Si tratta quindi di diversificare le attività intraprendendo scelte coraggiose.

Nello specifico su Ponte di Legno, il progetto del Tonale occidentale – che, come precisa Duranti, sta subendo delle modifiche – pare “anacronistico, fuori tempo massimo. Le critiche sono tante e addirittura alcune sono condivise da Regione Lombardia. La stessa Regione Lombardia che ha parzialmente finanziato questi impianti. Le criticità sono davanti agli occhi di tutti.”

Temi che s’intrecciano fortemente con la vita delle terre alte in generale. “Lo spopolamento avviene perché non c’è sostenibilità economica”, commenta Alessandro Bono di Collettivo 5,37.

“Chi ha una laurea deve andare in città per lavorare. Gli stipendi e i redditi in montagna sono inferiori del 25% rispetto alla città. Non si hanno le stesse comodità… i mezzi di trasporto sono affidati al privato: tutti devono avere l’auto.

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi

Quello che chiede la montagna è maggiore vivibilità e sostenibilità economica e sociale. E poi ovvio, esiste anche quella ecologico-ambientale.”

Un discorso che tocca sia gli investimenti pubblici che privati, che gli organizzatori auspicano vadano in direzione della popolazione “e non dell’industria del turismo, che dà posti di lavoro a basso reddito e di bassa qualifica.” Bono cita il caso di Colere:

“Il nostro modello di sviluppo si basa su un’economia locale e circolare.” Un modello che punta sul mantenimento di servizi anche con numeri molto ridotti di abitanti. Da abbandonare quindi l’impostazione attuale di seconde case, spesso chiuse, e con l’effetto collaterale delle frequenti code sulle strade.

“Il turismo del futuro credo che sia ambientale, culturale e dolce.” Bono cita qui un altro esempio: la cittadina di Mantova. A suo parere è interessante in quanto il Festival della letteratura ha portato turisti a conoscere la città, stimolando anche la scelta di andare a viverci.

Un punto di vista consapevole di fare i conti con fondi ormai stanziati, che s’innesta nello stesso solco della visione portata alle cronache da vicende come quella del Lago Bianco.

La montagna non si arrende è quindi un invito a ripensare il come intendiamo, e progettiamo, la vita sulle nostre montagne.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione